Bambini Indaco
Cos’è un “Bambino Indaco”?
Innanzi tutto, la definizione: un “Bambino Indaco” è tale se esibisce un nuovo e insolito insieme di attributi psicologici ed adotta un modello di comportamento generalmente non documentato in precedenza. Questo modello include fattori unici comuni, che suggeriscono a coloro che interagiscono con questi bambini (in particolare i genitori) la necessità di cambiare il modo in cui li trattano e li educano, al fine di raggiungere un equilibrio. Ignorare tali nuovi modelli comportamentali, significa potenzialmente creare disequilibrio e frustrazione nelle menti di questi nuovi e preziosi esseri. Esistono vari tipi di Indaco, che poi descriveremo, ma intanto è possibile esporre alcuni dei modelli comportamentali più comuni fra loro.
Ecco una lista contenente alcuni fra i più comuni tratti dei “Bambini Indaco”, molti dei quali si riconosceranno poi in “Figli delle stelle”.
– Vengono al mondo con un senso di regalità (e spesso si comportano di conseguenza).
– Hanno la sensazione di “meritare di esserci” e sono sorpresi quando gli altri non lo condividono o riconoscono.
– L’autostima per loro non costituisce un problema.
– Spesso sono loro stessi a dire ai loro genitori “chi sono”.
– Hanno problemi con l’autorità assoluta (che non dà spiegazioni né scelte).
– Si rifiutano di fare determinate cose, ad esempio, fare la fila è difficile e inutile per loro.
– Diventano frustrati se costretti a interagire in sistemi orientati ritualisticamente, che non richiedono cioè il ricorso al pensiero creativo.
– Spesso intravedono un modo migliore per fare le cose, sia a casa che a scuola, il che li fa sembrare dei “demolitori di sistemi” (non si conformano infatti a nessun sistema).
– Appaiono antisociali, a meno che non siano circondati da persone simili a loro.
– Se non hanno intorno persone con una consapevolezza simile alla loro, spesso si chiudono in se stessi, avendo la sensazione che nessun altro essere umano li capisca.
– La scuola spesso rappresenta per loro una prova estremamente difficile a livello sociale.
– Non sono timidi.
– Non rispondono alla disciplina che instilla il “senso di colpa” (del tipo: “Aspetta di vedere cosa succede quando torna a casa tuo padre e vede cosa hai fatto”).
Esistono, a grandi linee, quattro tipi diversi di “Bambini Indaco”, ciascuno con uno scopo di vita ben preciso:
Umanista: Il primo tipo è quello dell’umanista, che svolgerà il suo lavoro a contatto con le masse, delle quali saranno al servizio. Saranno i medici, gli avvocati, gli insegnanti, gli uomini d’affari e i politici di domani. Sono tipi iperattivi ed estremamente socievoli. Parlano con tutti, in qualunque situazione e sono estremamente affabili, manifestando inoltre opinioni molto radicate. Non si sentono, tuttavia, a loro agio nel corpo fisico. Non sanno giocare con un solo giocattolo alla volta, devono tirarli fuori tutti, averli tutti lì davanti, anche se poi magari non li toccano nemmeno. Sono quel tipo di ragazzi a cui non basta dire una volta di riordinare la loro stanza, bisogna continuamente ricordarglielo perchè si distraggono facilmente. Entrano nelle loro camerette, cominciano a mettere ordine, ma poi vedono un libro: allora si siedono e si mettono a leggerlo, essendo avidi lettori.
Concettuale: Il secondo tipo è quello dell’Indaco concettuale. I concettuali sono più interessati ai progetti che alle persone. Sono gli ingegneri, gli architetti, gli astronauti, i piloti di domani. Non si sentono a disagio fisicamente e sono molto atletici fin da bambini. Hanno spesso la volontà di controllare gli altri, e la persona che cercano di controllare di più, se sono maschi, è la loro madre. Le bambine invece cercano di controllare il padre. Se glielo si lascia fare, si creano problemi, anche gravi. Durante l’adolescenza questo tipo di Indaco tende a sviluppare delle forme di dipendenza, specialmente il fumare sigarette.
Artista: Poi esiste il tipo dell’artista. Questo tipo di Indaco è molto più sensibile. Sono ragazzi più orientati verso l’arte. Sono creativi, e saranno gli insegnanti e gli artisti di domani. Qualunque cosa facciano, la affrontano dal lato creativo. Se si occupano di medicina, possono scegliere di diventare chirurghi o ricercatori. Nel campo delle belle arti sono attori eccezionali. Fra i quattro e i dieci anni di età è possibile vederli scegliere quindici attività creative diverse, e praticarne una per cinque minuti, lasciandola poi subito da parte. Il musicista Indaco magari studia cinque o sei strumenti diversi, ma una volta divenuto adolescente fa una scelta precisa e diventa artista in quel campo.
Interdimensionale: Il quarto tipo è quello dell’Indaco interdimensionale. Sono i più robusti fra tutti gli Indaco e fin dall’età di uno o due anni non gli si può più dire o imporre niente. Essi rispondono ai genitori o agli insegnanti: “Lo so. Lo so fare. Lasciami stare”. Sono i ragazzi che porteranno nel mondo nuove filosofie e nuove religioni. Possono inoltre, a volte, permettersi di fare i bulli, perchè sono tendenzialmente molto robusti.
Per quanto riguarda invece gli “Incoming” o “Figli delle stelle”, a cui si è accennato precedentemente, possiamo dire che essi sono anime evolute di un altro pianeta, sistema o galassia, con la missione specifica di aiutare la Terra e la sua gente, nel passaggio ad una dimensione superiore. Sono e restano “Anime di quarta dimensione”, presenti sulla Terra esclusivamente per perpetuare, in modalità e con finalità diverse dai “Walk-in”, una missione planetaria, al fine di permettere, amplificare, potenziare le vibrazioni che giungono al pianeta e che permetteranno il passaggio evolutivo.
Tratto dal libro: “I bambini Indaco” di Lee Carroll e Jan Tober.
Fonti: http://futurodiluce.wordpress.com/operatori-luce/indaco/
http://futurodiluce.wordpress.com/operatori-luce/figli-delle-stelle/
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