Aprire la mente
Sebbene il nostro cervello sia stato progettato per ricevere ogni tipo di frequenza di pensiero dalla Mente di Dio (la totalità della Conoscenza), esso si attiva solo per captare quelle frequenze, quei pensieri che noi ci permettiamo di ricevere.
E questo perché la parte elettromagnetica della nostra aura, attira verso di noi solo i pensieri che corrispondono al nostro modo di pensare. Se l’uomo possiede una mente chiusa, ottusa, allora attirerà solamente pensieri bassi (a bassa frequenza), quelli che costituiscono la cosiddetta “consapevolezza sociale”, i pensieri limitanti. Se invece l’uomo possiede una mente aperta, se desidera fermamente ricevere pensieri illimitati, i suoi processi mentali ed il suo stato emozionale attireranno pensieri elevati (ad alta frequenza). Sono i pensieri della superconsapevolezza, relativi all’Essere, alla vita, all’armonia, all’unità, all’eternità, all’Amore, alla gioia, alla genialità.
Tutto ciò a cui permettiamo di essere pensato, è. Qualunque cosa ci permettiamo di pensare, diventerà nostra esperienza. L’essere mentalmente chiusi ci impedisce di conoscere la gioia, di avere consapevolezza del nostro vero splendore, mantenendoci schiavi delle illusioni. Ogni volta che accettiamo un pensiero più elevato del solito, esso attiva – per utilizzarla consapevolmente – un’altra parte del nostro cervello. Ogni volta che lo facciamo, questo pensiero ad alta frequenza, diventa lo strumento attraverso cui espandiamo ulteriormente la nostra capacità di pensare. E ciò attiverà altre parti del nostro cervello, capaci di accogliere più pensiero e più conoscenza.
Se desideriamo fare esperienza della superconsapevolezza e del pensiero illimitato, la nostra ipofisi incomincia ad aprirsi e a sbocciare come un fiore. Quanto più essa si apre, tanto più grande diventa il flusso ormonale e tanto più vengono attivate le parti “dormienti” del nostro cervello, in grado di ricevere le frequenze più alte del pensiero.
Il cervello è sempre stato un grande mistero che ha disorientato molti. Nonostante la scienza abbia dedicato molte energie al suo studio, ben poco è riuscita a scoprire al riguardo. Sappiamo solo che le potenzialità del nostro cervello sono immense, ma non sappiamo come utilizzarle. Pensando in modo limitato, ne utilizziamo meno di un terzo. A cosa serve tutto il resto? A riempire la testa?
Dentro il nostro essere abbiamo il potere di diventare divini. Se usassimo l’intero spettro del nostro cervello, vivremmo l’eterno presente, sapremmo tutto ciò che c’è da sapere, e avremmo la capacità di ricostituire in un attimo ogni parte danneggiata del nostro corpo. Cos’è quindi che ci impedisce di sviluppare completamente le potenzialità del nostro cervello? L’ego limitato o personalità che ha scelto di vivere all’ombra della consapevolezza sociale, di vestire, di agire e di pensare come un elemento del gregge. Abbiamo scelto di adeguarci, di essere accettati, di sopravvivere. Non abbiamo voluto sapere… perché occuparci di pensieri che ci vogliono sovrani, divini, eterni, onnipotenti, onniscienti, avrebbe significato andare contro la nostra famiglia, i nostri amici, la nostra religione, il nostro paese, i nostri interessi. In questo modo ci siamo privati del nostro potere, ci siamo privati della nostra sovranità, ci siamo dimenticati della nostra identità.
Per questo motivo l’ego limitato viene, a volte, chiamato “anticristo”, perché non ci permette di accettare e di comprendere che noi e il divino siamo UNO; che siamo il principio immortale che ha il potere di creare l’eternità… e il potere di creare la morte. L’anticristo è l’ego limitato e il suo regno è la consapevolezza sociale.
Per tornare ad essere liberi, per rompere le catene della schiavitù dell’ego limitato, dobbiamo perciò avere il coraggio di uscire dal gregge, di diventare la pecorella smarrita. Allora il Cristo verrà a cercarci, poiché Lui si interessa soprattutto delle pecorelle smarrite, che hanno avuto il coraggio di lasciare il gregge e sono mature per essere riportate alla casa dal Padre. Il Cristo è l’uomo che esprime pienamente il potere, la bellezza, l’amore e la vita illimitata del Padre che è in lui. E’ l’uomo che riconosce di essere divino e lo diventa, andando al di là dei dogmi e della paura, perché sa che al di là della consapevolezza sociale (del gregge) c’è la forza illimitata, chiamata Dio.
L’anticristo e il Cristo condividono lo stesso tempio e quel tempio siamo noi. Tutto è in noi, perché il Dio che siamo permette ad entrambi, l’anticristo e il Cristo, di essere. Permette la vita e la morte. Permette la limitazione e l’illimitatezza.
Fonte: http://spazioinwind.libero.it/risvegliodiadamo/Collegamento%20della%20anima%20con%20il%20tutto.htm
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