Aiutare i morti
Molte concezioni erronee e fuorvianti vengono comunemente condivise sulla morte e sulla condizione dei morti, ad esempio quella per cui le persone trapassate sarebbero ormai lontane da noi.
In realtà i morti non sono lontani da noi, né cambiano la propria natura all’improvviso; essi sono solo esseri umani, esattamente come lo erano prima di morire, né migliori né peggiori, e rimangono ancora accanto a noi, sensibili più di prima ai nostri sentimenti o pensieri.
Il morto sente ogni emozione che attraversa il cuore dei propri cari, e se essi come spesso accade, danno troppo spazio al dolore, questo getta una analoga nuvola depressiva sul morto, rendendogli il percorso più difficile. Molti di loro invece hanno bisogno di aiuto, di spiegazioni riguardo al “nuovo mondo” nel quale si trovano: la loro religione dovrebbe aver insegnato loro che cosa aspettarsi in questa “circostanza”, ma nella maggior parte dei casi tutto ciò non succede, forse perché gli insegnamenti ricevuti e le conoscenze acquisite in vita, non sono stati sufficientemente integrati.
Così accade che molti di questi individui trapassati si trovino in uno stato di considerevole disagio, o addirittura di terrore, soprattutto quando incontrano le terribili forme-pensiero che essi, e altri come loro, hanno costruito e alimentato per secoli. Tutto questo purtroppo risulta molto dannoso per l’evoluzione di queste persone, che hanno bisogno prima di ogni altra cosa, di essere calmate e confortate. E questo è uno dei compiti che svolgono spesso gli ausiliari invisibili umani: un incarico gravoso che costa molta fatica e molto tempo. Ricordiamo che gli ausiliari invisibili umani sono individui, decisamente evoluti, in grado di muoversi consapevolmente sul piano astrale. Essi sono di conseguenza in grado di aiutare sia i vivi che i morti, anche se lavorano comunque con delle ferree restrizioni per quanto riguarda ciò che possono fare.
Ci sono uomini, ai quali l’ingresso nella loro nuova vita ultraterrena, dà per la prima volta l’opportunità di vedere se stessi per quello che sono veramente, e perciò spesso alcuni di loro, sono pieni di rimorsi e di vergogna. In questi casi, i servizi degli ausiliari invisibili sono importanti e molto preziosi: essi possono spiegare a questi defunti che “ciò che è stato… è stato”, che qualunque cosa abbiano fatto in vita, non sono anime perse e avranno altre opportunità nelle prossime vite.
Alcuni morti, inoltre, rimangono disperatamente legati alla Terra, dove si fissavano e si fissano tuttora i loro pensieri e interessi. Queste persone, così materialiste, soffrono molto quando si trovano a dover abbandonare tutto ciò che possedevano. Altri rimangono legati alla Terra a causa dei crimini commessi, o di compiti rimasti incompiuti e di questioni non risolte, mentre altri sono preoccupati per chi resta. Tutti questi sono casi che hanno bisogno di spiegazioni, e a volte è anche necessario che l’ausiliario invisibile faccia qualcosa sul piano fisico per soddisfare i desideri di costoro, e lasciarli così liberi dalle preoccupazioni e pronti a passare a sfere più elevate.
E’ certamente un pensiero che rende felici il fatto che il momento del necessario riposo per il corpo fisico, ovvero il sonno, non necessariamente corrisponda ad un periodo di inattività per la nostra vera essenza profonda, che grazie al corpo astrale è libera di muoversi e in alcuni casi, come abbiamo spiegato, di “rendersi utile”.
Naturalmente, sono necessarie alcune qualità per questo tipo di lavoro: per prima cosa l’ausiliario deve essere molto altruista, il voler aiutare gli altri deve essere sempre il primo scopo. In secondo luogo egli deve avere un perfetto autocontrollo. Non deve mai permettere alle sue emozioni di interferire minimamente con il suo lavoro: rabbia e paura devono perciò essere accantonate. Terzo, egli deve essere dotato di calma, serenità e gioia. Quarto, costui deve avere delle conoscenze, ovvero deve aver già appreso sul piano astrale tutto il possibile sul prossimo. Come ultima cosa, deve avere un cuore pieno di amore, non di sentimentalismo, ma di intenso desiderio di servire, di divenire un canale per quell’amore di Dio che oltrepassa la comprensione umana.
Si può credere che questi siano standard difficilmente raggiungibili, ma non è così; al contrario, sono perseguibili da ogni uomo che desideri spendere un po’ del proprio tempo in questo senso. Se desiderate veramente divenire adatti a questo compito glorioso, non scoraggiatevi dunque, ma lottate per riuscirvi. Avere questa ferma intenzione, vuol dire essere già a buon punto del percorso. Se conoscete persone in difficoltà o addolorate, non importa se esse siano vive o morte, pensateci mentre state per addormentarvi, e decidete che, appena sarete liberi dal corpo, andrete da queste persone e vi impegnerete a confortarle.
Potrete non essere consci del risultato, potrete non ricordare nulla la mattina; ma siate sicuri che il vostro proponimento non sarà stato inutile e prima o poi, avrete le prove del lavoro svolto e del vostro successo. Ricordate inoltre, che così come voi aiutate altri, anche voi potrete, a vostra volta, essere aiutati. Tutti gli uomini infatti, dal più misero al più elevato, sono legati insieme da una lunga catena di solidarietà reciproca, che trova la sua collocazione al di sopra delle nebbie terrene, là dove la luce di Dio splende sempre.
A cura di www.fisicaquantistica.itTratto da: “La vita dopo la morte” di C.W. Leadbeater, a cura di Fisicaquantistica.it
Non ero a conoscenza che viventi nella dimensione terrena materiale potessero assurgere al ruolo di spiriti “chiarificatori” attraverso il viaggio astrale, consapevole o meno, durate il sonno, e aiutare chi si trova smarrito nell’altra dimensione. So, che ci sono ruoli acquisiti da viventi nell’altra dimensione, che durante il periodo tra una incarnazione e l’altra, possono assumere il compito di accompagnare e chiarire il necessario all’entità smarrita lì giunta e che non riesce a comprendere lo stato in cui si trova.
I bambini quando muoiono in tenera età è più facile il trapasso per loro, dato non hanno sperimentato la vita materiale appieno?
Scusatemi ma ……..quali sono le fonti? Come fate a sapere che succederanno queste cose? Perdonatemi io, purtroppo, non sono mai riuscita davvero a credere in una vita dopo quella terrena. Da quando è morta mia madre (avevo già perso mio padre) e mi sono ritrovata sola non avendo fratelli o figli, sto cercando disperatamente di credere che non tutto finisca con la morte. Ma faccio fatica a crederci (anche se lo vorrei) e mi domando, appunto, come nascono queste idee, queste credenze, queste………non so come definirle. Grazie.
Per Daniela
provo in sintesi se riuscirò a spiegarmi, per darti qualche dritta. Premetto però che mi risulta difficile capire come mai, desideri disperatamente credere nella vita dopo la morte e nonostante ciò fai fatica. Quanto asserito è frutto di anni di ricerca, esperienze dirette, letture, confronto con altre tesi. Non è mia volontà convincere nessuno, mio intento è se ci riesco, alleviare il dolore per la perdita di una persona cara. Ti suggerirei alcune letture che potrai consultare, se già non lo hai fatto.
– “La vita oltre la vita” di raimond Moody
– “Esiste l’aldilà” di Lino sardos Albertini
– tutti i vari libri del “Cerchio Firenze 77” ed mediterranee
La letteratura è vastissima, i sopra citati li ritengo fra i più seri, insieme a molti altri. Tanti auguri: Il Credere è un Sentire.
E’ il tuo animo che si può aprire a questa possibilità.
Cordialmente Antonio
Ti ringrazio moltissimo Antonio, leggerò i libri che mi hai consigliato.
Desidero fortemente credere che non finisca tutto con questa vita perché, se così fosse, specialmente per chi non è riuscito a viverla bene, come me, sarebbe “una gran fregatura”. Poi il rapporto con mia madre è stato un rapporto conflittuale, irrisolto che mi ha lasciato molti sensi di colpa e un disperato bisogno di comunicare ancora con lei. Non so perché faccio fatica a credere che la vita prosegua in maniera diversa. Non ho mai avuto fede, ho sempre pensato che le varie religioni fossero state inventate dagli uomini a scopo consolatorio e per vari altri motivi e non mi sono mai posta troppi problemi.
Certo mi sembra che qua non sia questioni di religiosità, piuttosto forse di spiritualità che pure in me è sempre stata carente. Però ci sono tante cose inspiegabili, tanti misteri e tutto può essere possibile. Un libro che ho letto è
“Esperimenti sull’aldilà” di Gary Schwartz che forse avrai letto anche tu, è scritto da uno scienziato, un neurologo mi pare che ha fatto esperimenti molto seri su bravi medium e la lettura di questo libro mi ha aperto la speranza, certo non la certezza, che non finisca tutto qua. Ancora grazie.
Consiglierei a Daniela di accostarsi ad una lettura biblica, nuovo e antico testamento, possibilmente con qualcuno che la possa guidare. Cominciato a far questo, sentirà lei stessa se dedicarsi ad altro o invece porre un confine ad eventuali esplorazioni che potrebbero portarla in territori solo apparentemente gratificanti!
Per giobast
se permetti, l’A.T. è stato tradotto in modo così ambiguo che di tutto tratta tranne che di spiritualità. Il N.T. contiene spiritualità tradotta in Fede. Ma come ha ben compreso Daniela non si tratta di Fede ma di comprensione spirituale. Credo che lei abbia necessità di chiarimenti razionali e logici, la Fede è altra cosa. L’esplorazione logica e lucida porterà a comprensioni gratificanti.
Per chi volesse scoprire in che modo è stata tradotta nel tempo la Bibbia (A.T.), consiglio di leggere o sentire le conferenze o i libri di Mauro Biglino.
A Daniela, prima leggi e documentati, senza metterti nelle mani di di veri medium o ciarlatani, buona lettura e buon percorso, .
Daniela ha chiaramente manifestato problemi di fede: Non riesce a concepire come possa esserci, dopo quest’esistenza compresa in una dimensione spaziale e temporale, un altro tipo di vita al di fuori di questi parametri. Un chiarimento razionale e logico, come dici tu Antonio, credo non possa venire dal percorso che le proponi: La ragione e la logica dicono che esalato l’ultimo respiro è già iniziata la fine di quel tipo di fisicità che ti ha consentito di vivere, di capire, di relazionarti, di desiderare, di litigare con la madre, insomma di tutto ciò che è stato possibile sviluppare usando i sensi che la natura ha messo a disposizione! Il dopo non appartiene più alla sfera della logica umana ma ad un ambito in cui è arduo e irto di pericoli inserire procedimenti esplorativi proposti da altri di cui giocoforza non si può sempre conoscere l’onestà globale. Capisco che la a proposta di fede di Gesù possa apparire spesso di difficile comprensione e accettazione, non sazia quel desiderio di dinamica conoscitiva propria dell’uomo, ma è grande nel suo offrire a tutti una soluzione definitiva alla terribile debolezza costituzionale dell’uomo, chiedendo solamente una incondizionata adesione di tutto se stesso! Non è SOSPETTA proprio perchè non appaga la curiosità del divenire, ma chiarisce sostanzialmente che l’essere umano al di fuori dei limiti della specie (deviazione originale) può trovare la sua vera ancora di salvezza in uno spazio che è fuori dalla specie, in una comunicazione che non appartiene all’umano. E’ un cammino difficile ma possibile! Dissento dalla tua asserzione riguardo i testi dell’ A.T. arrivati fino a noi; mi dibatto anch’io riguardo un’accettazione incondizionata di essi ed una critica testuale ancora forse in itinere, ma da quì a dire che manchino di spiritualità… Biglino, con tutto il rispetto per la persona, non gode di credito nell’ambito degli studiosi dell’A.T. Io non ho le conoscenze linguistiche per poter avvalorare le sue tesi!
Buonasera, ho letto i vostri commenti e… mi presento mi chiamo Patrizia e sono una che ha sempre creduto nell’aldilà. Tanti anni fa ho dovuto sopportare un immenso dolore… la morte di mio padre, al quale ero molto legata. Dio lo ha chiamato a sé lasciandomi in una valle di lacrime. Un giorno mi resi conto che mio padre c’era… era qui con me… lo sognai e… mi disse: sono ancora quì, non piangere, ancora sto facendo fatica, non ho visto il volto di Dio… ma tu, prega per me e vedrai papà sarà con te. La mattina dopo mi svegliai con una serenità dentro di me… era una serenità mai provata prima… mi sentivo bene, rilassata anche mentalmente e… provai un’immensa gioia nel cuore perchè papà mi ha fatto comprendere che comunque sia, lui c’è, è con me ed esiste ancora, lo prego e penso sempre, mando a lui pensieri di amore di luce di gioia perchè loro hanno un immenso bisogno di questi pensieri per evolversi sempre di più.
Grazie Patrizia. Io sogno spesso i miei genitori (entrambi morti) anche se non sono belli come il tuo, spesso sogno di chiedere scusa a mia madre, le dico che le voglio bene ma lei non mi risponde. Però quando mi sveglio non sono
particolarmente triste, non più di quanto lo sono durante il resto della giornata.
A volte poi penso che siano davvero incontri che avvengono quando anche noi siamo un pò come morti durante il sonno………..Due settimane fa è morta una gatta a cui volevo bene come a una figlia, ho sognato che la accarezzavo, mentre lei mi guardava dolcemente e la ringraziavo per essermi venuta a trovare.
Mah!
Buongiorno Daniela, rispondo al tuo commento. Dici di sognare tua madre ma non ti risponde alle tue scuse… falle dire una messa solo per lei, magari ne ha bisogno, ogni tanto anche loro hanno bisogno di messe di suffragio. Scusami se ti dico questo.. non devi comunque essere triste, lo so benissimo che e’ tanto dura… ma i morti, specialmente i genitori non vogliono vedere i propri cari tristi.. e’ come soffocare la loro anima che deve evolvere sempre di piu’.
Un abbraccio.
Ciao a tutti.
PRIMO: La bibbia è una cosa che riguarda gli Ebrei che dicono di loro stessi, di essere il popolo eletto, quindi se loro sono il popolo eletto vuol dire che la bibbia non è per gli altri popoli. Secondo me la bibbia deve essere letta come la legge il Signor Mauro Biglino, quindi la bibbia non è certo quel gran libro dei libri che il vaticano con i suoi dogmi impone al popolo della cristianita di seguire come verita rivelata. Di verita rivelate non se ne sono e il vaticano brancola nella menzogna.
SECONDO: gli spiriti dei nostri cari che sono vicini a noi rimasti, possono chiederci di non disperarci per loro, ma noi rimasti abbia mo il peso del dolore della loro scomparsa, e sebbene comprendiamo che noi e loro siamo in due dimensioni diverse, non possiamo cancellare il nostro affetto per loro e quindi il dolore ci è sempre vicino. Se noi rimasti dimenticassimo l’affetto per loro, sembrerebbe a noi di non averli mai amati e rinnegheremmo noi stessi e la parte importante di vita che abbiamo vissuto con loro. Non penso che il dolore dei rimasti possa essere un impedimento per la loro evoluzione dato che questo dolore diventa quasi punitivo per noi rimasti.
E’ come se questo dolore fosse un sacrificio per loro che noi siamo ben lieti di sopportare percependo questo dolore/sacrificio come l’unico modo per restare accanto a loro.
Questo è ciò che penso dopo la morte di mia madre di meno di 2 anni fà. Ad un certo punto della vita ci si ritrova soli e tutte le certezze a cui si dava valore risultano essere solo stupidaggini senza senso.