Siamo noi il cambiamento
di Nicola Zegrini
Autorevoli studi scientifici (Rupert Sheldrake e Bruce Lipton) dimostrano che il cambiamento diverrà globale e definitivo una volta raggiunta la soglia di “massa critica”, ovvero il “punto di non ritorno”, il punto in cui la timeline del Nuovo Tempo emergerà chiaramente, assieme alla manifestazione della nuova umanità.
Sono in molti oggi a chiedersi cosa succederà nei tempi a venire. Tutti sentiamo che grandi cambiamenti sono a portata di mano, ma più andiamo avanti e più veniamo assaliti dai dubbi. Una delle sfide più grandi che dobbiamo affrontare è quella di cercare di convincere o meglio aiutare gli scettici e i pessimisti: quelli che pensano che tutto andrà sempre nello stesso modo, e che quindi è inutile resistere; quelli che non vedono al di là del proprio naso, che accettano le astruse favolette che gli vengono propinate dalla televisione come verità colata, e guardano chiunque abbia un’idea differente come se fosse fuori di testa o addirittura un sovversivo; quelli che non hanno il minimo interesse per gli insegnamenti di filosofi e nuovi pensatori, come delle ultime scoperte della scienza, perché per loro non esiste altro che la vita di tutti i giorni, con i problemi, le angosce e i rari momenti di gioia. Costoro credono di conoscere già ogni cosa, così che tutto ciò che è estraneo alla loro visione viene ignorato o rifiutato.
Queste persone e la loro mentalità, purtroppo rappresentano l’ostacolo più grande al cambiamento, poiché il cambiamento è prima di tutto un cambiamento di coscienza. Quindi finché non cambierà il loro modo di pensare, anche sul piano fisico, nella realtà concreta, niente potrà veramente mutare. In sostanza il cambiamento che deve avvenire è essenzialmente dentro di noi. Non esistono rivoluzioni se prima non abbiamo rivoluzionato il nostro modo di pensare e di affrontare l’esistenza.
Potrebbero anche verificarsi questi famigerati arresti di massa e potrebbe avvenire finalmente la divulgazione di informazioni relative all’esistenza di UFO e razze extra terrestri e tutto questo creerebbe all’inizio un enorme clamore; potremmo anche arrivare alla cancellazione del debito e questo determinerebbe indubbiamente un grande benessere… ma poi? Quanto durerebbe? Basterebbe questo? Non è poco, certo, ma questi cambiamenti non saranno comunque sufficienti a farci sentire felici, se prima non avremo guardato dentro di noi e scoperto chi siamo veramente, se prima non avremo capito che siamo tutti parte di un “UNO”, e che la felicità di uno è la felicità di tutti, così come il dolore di uno è il dolore di tutti; che la ricchezza acquisita alle spalle di qualcun altro non è vera ricchezza e che l’unico progresso, è il progresso dell’intera umanità.
Passiamo adesso alle belle notizie. Mi hanno sempre colpito gli studi di “Rupert Sheldrake” sin da quando ne ho sentito parlare per la prima volta, e credo che quello che ha scoperto possa applicarsi benissimo alla nostra epoca. Cerchiamo di riassumere brevemente.
Rupert Sheldrake è un noto studioso inglese (nato nel 1942) che si è laureato in biologia a Cambridge e in filosofia ad Harvard. Dopo gli studi si è trasferito in qualche sperduta isola in mezzo al pacifico per studiare il comportamento di alcuni primati (scimmie) e ciò che ha scoperto in questo periodo di studi è sorprendente: ha notato che quando una scimmia impara qualcosa, quel qualcosa si trasferisce in breve tempo a tutti i suoi simili. In particolare notò che quando una scimmia aveva imparato a sbucciare una banana prima di mangiarla, in breve tempo questa capacità si trasmetteva anche a tutte le altre scimmie. Questo può inizialmente apparire normale e possibile, dato che le scimmie si copiano a vicenda (così come fanno anche gli uomini e altri animali), ma la cosa sorprendente è stato scoprire che, in altre isole, lontano da quella dove erano stati fatti gli esperimenti, tutte le scimmie della stessa razza avevano acquisito, nello stesso tempo, la stessa abitudine di sbucciare le banane.
In seguito Sheldrake fece altri esperimenti simili e il risultato fu sempre lo stesso: quando un certo numero di animali imparava un dato comportamento, quel comportamento veniva immancabilmente trasmesso a tutti gli esemplari della stessa specie, anche a notevole distanza e anche se tra questi non c’erano stati contatti diretti né indiretti. Questo fenomeno si verificava sempre, tutte le volte che si raggiungeva una certa soglia o massa critica di individui che avevano imparato quel particolare comportamento.
Questo fenomeno è stato denominato da Rupert “Risonanza Morfica”. Egli lo ha descritto ipoteticamente come una sorta di campo, la risonanza, dove vengono memorizzate tutte le esperienze-ricordi, e dove possa accedere, mediante il cervello, qualunque individuo appartenente alla stessa specie (questo è un concetto incredibilmente simile allo Junghiano “Inconscio collettivo”). Naturalmente perché qualche esperienza si memorizzi in quel campo, bisogna prima aver raggiunto (come precedentemente spiegato) una certa massa critica, ossia un certo numero di individui deve aver imparato quell’esperienza. Quella massa critica è stata valutata da Sheldrake intorno all’uno per cento degli individui. In sostanza, dopo che l’uno per cento degli appartenenti ad una data specie impara un certo comportamento, assume un nuovo atteggiamento o un nuovo modo di pensare, quel comportamento sarà trasmesso automaticamente a tutti gli altri appartenenti alla specie.
Possiamo ora provare ad applicare queste importantissime scoperte alle teorie di un altro grande biologo, questa volta americano: “Bruce H. Lipton”. Costui nel suo ottimo libro “Evoluzione spontanea” ha provato a dare un’interpretazione in chiave moderna alla ultra nota “teoria dell’evoluzione della specie” di Charles Darwin. Secondo Lipton, Darwin aveva ragione a dire che l’evoluzione avveniva nel corso dei millenni e in modo casuale, ma a questa scoperta mancava qualcosa, mancava una sorta di linea guida, ossia una volontà che sembrerebbe prendere per buona, una data linea evolutiva piuttosto che un’altra. Secondo Lipton, quindi, durante l’evoluzione possono avvenire una miriade di cambiamenti, ma è solo uno quello che prende il sopravvento sugli altri, come se ci fosse una sorta di volontà che giudica tra i vari cambiamenti, e fa prevalere sempre quello che porta ad un migliore progresso della specie.
Proviamo ora ad immaginare una sorta di linea di continuità tra queste due teorie, ossia che sia necessario raggiungere una certa massa critica, prima di poter avviare un cambiamento e che quel cambiamento potrà prevalere solo se porta verso l’evoluzione, la crescita e il progresso. Ora l’umanità sembra trovarsi proprio in questa situazione. Siamo ad un passo dal raggiungere la fatidica massa critica e appena l’avremo raggiunta, potremo fare un immenso balzo evolutivo. Personalmente comincio a vedere piccoli cambiamenti nella maggior parte delle persone che mi circondano: anche gli individui più irosi, pessimisti, depressi e collerici sembrano aver acquisito una maggiore serenità, nonostante la situazione non sia certo delle migliori. Molti sembrano più propensi a credere che tutto si risolverà per il meglio, e meno portati a farsi trascinare nel baratro delle solite paure. Altri sentono che siamo comunque alla vigilia di una svolta epocale, e che niente potrà più ritornare come era prima.
Nonostante tentino di spaventarci con la crisi economica, con la minaccia di una guerra mondiale, le persone sono più propense a sorridere e ad aiutarsi vicendevolmente. E chi non rispetterà questa nuova coscienza collettiva che sta emergendo, non potrà più farla franca, perché gli altri non glielo permetteranno. Non è un caso che proprio adesso stiano venendo fuori tutte queste storie di corruzione, in tutto il mondo. La massa critica che stiamo raggiungendo, è quella di un’umanità che sente di far parte di un’unica realtà; che sente che è il momento di aiutare gli altri piuttosto che prendere da loro; che sente che l’odio e la guerra non portano da nessuna parte e che è solo con l’Amore che si può raggiungere il vero progresso. Questo è quello che sta accadendo, e di questo dobbiamo essere grati a tutti coloro che hanno combattuto per questi ideali, e che hanno creduto in un mondo migliore e nell’amore universale.
Articolo di Nicola Zegrini: lospecchiodelpensiero.wordpress.com
Nicola Zegrini nasce a Roma nel 1970. Dopo gli studi classici si laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma. Appassionato di ogni forma d’arte, suona vari strumenti e compone sin da giovane poesie e canzoni. Avido lettore, si interessa ad argomenti esoterici e nel 2011 pubblica “Lo specchio del pensiero“, il suo primo romanzo. Apre anche un blog di attualità, crescita personale e benessere e sia libro che sito riscuotono un discreto successo. Nel 2020 pubblica “Progetto Rinascita – La più grande storia di sempre“
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