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Il denaro come strumento di crescita spirituale — 5 commenti

  1. SONO D’ ACCORDO PAROLA DOPO PAROLA ed è ciò che vado ripetendo da anni . E’ l’ INTENZIONE con cui si usa non solo il denaro ma anche tanti altri strumenti che facilitano il nostro vivere quotidiano a fare la differenza…….Quando l’ Intenzione parte dal Cuore allora avviene il Cambiamento cosi tanto aggoniato dalla Crescita Spirituale delle Coscienze……..LLUCE DI GIOIA A TUTTI QUANTI

  2. Sono totalmente d’accordo. Mi occupo di finanza avanzata e da anni porto avanti, anche se con fatica, una visione positiva, etica e costruttiva dell’uso del denaro. Articolo molto valido, grazie.

  3. Il denaro, dal mio punto di vista, non può essere uno strumento di crescita spirituale in quanto coloro che ne possono accumulare enormi quantità (ce permettono il controllo sulla vita altrui) sono le persone con meno scrupoli. Più ne accumuleranno, più schiavizzeranno gli altri impedendogli una vita normale. E’ sufficiente guardarsi intorno per notarlo.

  4. Buongiorno a tutti. Il denaro, secondo me, e’ per sua nobile natura un VEICOLO INDIPENDENTE di ricchezze (sia materiali che spirituali), nel senso che nel denaro ci sono tutti i nostri polli, le nostre uova, i nostri vestiti, i libri, le vacanze, i regali, i sogni, ecc. e liberamente gira e gira e gira. L’errore e’ stato trasformarlo culturalmente in PRODOTTO PRIVATO VENDIBILE (wall street e tutte le borse mondiali) cosicche’ tutti i nostri polli , le nostre uova, i nostri vestiti, ecc. non sono piu’ I NOSTRI ma sono di proprieta’ del mercato usuraio mondiale. Per fortuna qualche mente brillante della storia, anche abbastanza recente, ha fatto la giusta domanda ”Chi e’ il propietario della moneta all’atto dell’emissione?”(Giacinto Auriti) domanda a cui ancora nessuno ha voluto dare una risposta concreta e semplice. Poi che dire di questa economia malata e perversa basata sul DEBITO partorita dalla mente di qualche diavolaccio con il colletto bianco e cravatta. L’economia non sara’mai una scienza finche’ il debito non sara’ convertito in CREDITO disponibie per tutti i popoli del mondo.
    Ma vai a dirlo alla AZIENDA INTERNAZIONALE EBRAICA BANCARIA.
    Oppure immaginare utopisticamente una societa’ in cui i verbi vendere e comprare non esistano e al loro posto ci sia semplicemente DARE E AVERE allora il denaro non servirebbe piu’. Buon proseguimento…

  5. La scelta di come utilizzare il proprio denaro è fondamentale e richiede una continua autosservazione e impegno. Vorrei dire però che finché la società è organizzata in modo da non riconoscere il diritto ad una vita dignitosa indipendentemente dal lavoro per procurarsi reddito, l’egoismo sarà sempre necessario perché ognuno vuole garantire per sé e i propri cari una vita dignitosa. Questo alimenta la necessità di accumulo per assicurarsi benessere anche nei momenti difficili che la vita dispensa. Questa necessità diventa poi abitudine e così diviene egoismo che chiamerei oggettivo, ovvero fondato inizialmente sulla necessità. Per ovviare a questa spinta sociale all’egoismo, è necessario che sia garantita una vita dignitosa a chiunque dalla nascita alla morte. Il solo, pur necessario sviluppo della consapevolezza individuale non riesce a contrastare la spinta all’egoismo. Inoltre il nostro denaro fluirà sempre nei modi in cui il denaro circola a causa delle istituzioni che ne regolano l’uso. È necessario spezzare alla radice il potere dell’uomo sull’uomo che il denaro permette. Lo si può fare solo in modo che nessuno sia obbligato a subire il ricatto di chi offre un lavoro. Lavorare diviene in questo modo una volontà che parte dall’individuo sulla base del proprio talento che spinge nell’anima affinché lo si esprima e così il lavoro diviene realizzazione di sé. Non vale l’idea che nessuno lavorerebbe, perché la spinta verrebbe dal desiderio di avere ciò che non si ha (sia esso bene materiale o formazione spirituale) e dal desiderio di esprimere il proprio talento.

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