Sezione: L’Iniziato
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L'Amore che irrompeDopo amari struggimenti,
quando nell’interiore tutto è compiuto
e l’anima vigile è in attesa,
l’Amore irrompe smagliante,
foriero di esaltanti rivoluzioni.
Sabota congegni e circuiti
azionati da chiusa disperazione,
muta antiche mappe a lungo seguite nel tempo
che l’anima ciecamente ripercorre.

Sorprende il cieco  viandante
che  ancora ansima sull’erta arida di irti sassi
ove la vetta è invisibile.
Espansione e contrazione, attaccamento e libertà,
sicurezza ed ignoto, Paura e Amore,
servitù e libertà, moto e stasi
si affrontano allora nel solco della Coscienza.

Dopo  lunghe prove ineludibili
il Pellegrino infine  intravede
che cicli e cicli di tetra umanità
macinando tempi e popoli, miti ed eventi
celano la  Matrice del Reale.
Diventa allora Costruttore di ponti
fra il Mondo superiore delle Idee divine
e la sua esternazione salvifica
sulla Terra del Bene inespresso.

Sente che il cuore degli uomini
pulsa amore e crudeltà
ma  sa che la pura Coscienza
sottilmente filtrerà l’Indifferenza,
sottile veleno del Mondo,
che si nutre di alibi e ambiguità.
Il Testimone interiore ne svela le maschere
di rispettoso riserbo, di presunta impotenza,
di male intesa cortese discrezione,
di appello a sottili invisibili relazioni
che esimono dall’impegno amorevole
dell’incontro e della prossimità.

Amici e antagonisti ne riflettono inesorabilmente
la meschinità delle  dissimulazioni,
la povertà di spirito della noncuranza,
la codardia del negare, dell’ignorare,
la viltà delle omissioni nel dire, nell’agire, nel partecipare.
Emergono alla luce della verità
gli alibi di serena distante equanimità;
si disfano al soffio insistente della coscienza
come brandelli di stoffa consunta
le maschere di  imperturbabile sorriso
che celano l’aridità della Noncuranza.

Ma quando l’Amore irrompe
in  comunità e gruppi umani
si dileguano al contatto con il Fuoco del Cuore
tiepide ignave viltà
e si impone dominatore l’Amore,
dialogante, benigno, fidante, veritiero,
paziente, umile, sensibile, aperto, ardente.
Amabilità, Gentilezza, Altruismo, Veridicità
si manifestano come segni di Forza e Ispirazione.
Si disgregano infine i grumi di coriacea ordinaria falsità,
i pretesti di equilibrato superiore discernimento,
la presunzione della giustezza del silenzio
che soppiantano vilmente la chiarezza dell’incontro,
dissimulando la freddezza timorosa del cuore.
Si sciolgono le cattedrali di ghiaccio
innalzate dal Disamore, figlio della Paura,
e ciascuno consegna con fiducia all’altro
le chiavi del proprio cuore.

Con cura assidua il Pellegrino cura
che la Fiamma sia alta e intensa tanto da illuminare i cuori,
ardente e ardita tanto da scegliere la Verità,
forte e pura tanto da incenerire ogni residuo di ego,
immensa tanto da abbracciare l’Umanità.
L’Intento riconduce all’Intero
e rende possibile la persistenza nell’unione.

Relazioni negligenti e distanti
ora,  governate dall’Amore,
maturano in intimo interesse,
in ascolto del profondo
in partecipazione dell’anima,
in colloqui chiari e flessibili.
Riguardo per il sentire altrui
e cura della comunicazione
mutano repliche vaghe, evasive, incongrue
in riscontri vigili, attenti, diretti.

Si impone la virtù forte della Coerenza
senza la quale ogni sviluppo è mistificazione
e il linguaggio  diviene sacro strumento
perfettamente aderente all’interiore.
I pensieri fluiscono  leggeri
e coincidono con l’azione;
il dire diventa fare
e il fare si tramuta in opera d’amore.
Sincerità e Veridicità accelerano fasi e processi
in  un’alta perpetua amicizia.
Il Dialogo diventa trama preziosa
di rapporti sottili e intreccio di anime amorose.

I rapporti si chiarificano
nella Libertà della mente, nella lucidità del vero,
nell’incontro di fidato abbandono
privo di opachi infingimenti nati dal timore.
L’agire meditato, ma diretto e coraggioso,
sostituisce la cecità del reagire irriflessivo
nella saggia serenità della Ragione
e nel limpido ascolto del Cuore.

Non più copioni tristemente ripetitivi
di malsani, incongrui o vieti rapporti
nè desolati vagabondaggi
del cuore e dell’intelletto.
Non più vani poveri legami
del vuoto cuore immaturo
mossi dall’oscura compulsività del bisogno
né sodalizi nati dall’arido determinato opportunismo
di una ristretta Ragione.

L’Incontro d’anima
governato dal fulgido Ideale lungimirante
si innalza come una quercia magnifica
che ha radici nel profondo spessore
della scelta dell’interiore
e i rami estesi negli ariosi liberi spazi
del Superiore.
Speculari sensibilità gemelle
che si attraggono riflettendosi armonicamente
nei percorsi e nell’unità di Proposito
infine risaltano evidenti
al di là delle forme dell’apparenza
e vengono all’istante riconosciute.
Unanimi nel pensare e nel sentire
si accompagnano intense
in segreti percorsi interiori
ricercando la quiete attiva e luminosa del Centro.

Affinità elettive delle anime
che si cercano trepide
per similarità di evoluzione
si affiancano  ardenti nel divino Lavoro
vibrando concordi con il Piano.
Il Cuore canta nell’interiore,
l’Amore è gioiosamente affermato,
vissuto con chiara coerenza
e protratto senza fine con soave fervore.

Umorismo e leggerezza zampillano festosi
impregnando gli attimi dei colori della Gioia.
I sensi si risvegliano all’intensità
cantando in tutte le fibre del corpo
e si affidano fiduciosi
alle genuine esperienze del sentire.
Alti pensieri sorgono dall’Essenza
intrecciandosi luminosi  nella mente.

Il respiro e il sentire si accordano ritmici,
parole di unità sgorgano lievi
in forme e sintassi armoniose.
Occhi sereni si specchiano
affidandosi reciproci,
freschi chiari sorrisi fioriscono all’unisono
incontrandosi nell’essenza.
Nella coscienza irradiata dall’Amore
ogni amicizia, vicenda o esperienza
trasmuta in frammento di insegnamento
e in incontro di anime;
ogni evento, prova o avventura
sublima in nuova capacità e sedimento di Saggezza.

Il Pellegrino vede ora  con gli occhi del cuore;
ode il fragore del mondo con la comprensione del cuore;
ricorda il passato mediante il cuore;
penetra il Futuro con la visione del cuore.
Avanza per le strade insanguinate della Terra
educando, insegnando, elevando.
Sente nell’intimo che l’Amore creativo
è stimolo che amplia la coscienza
infiamma il cuore ed è capace di sacrificio.

L’Empatia scalda i cuori,
l’Energia li anima e ravviva,
l’Entusiasmo li innalza all’Ideale.

di Mariabianca Carelli

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L’Iniziato

di Mariabianca CarelliAi Maestri e ai compagni sul Sentiero
Il testo intende descrivere in un linguaggio lirico e con metafore trasparenti tappe e aspetti del Sentiero evolutivo della Conoscenza e dell’Amore che a volte si susseguono, a volte si intersecano o si sovrappongono.
Il Pellegrino attraversa situazioni interiori e passaggi diversi: le … leggi tutto

La notte oscura

Velato di fango il Pellegrino
dall’umida Terra grida il suo Essere
attendendo risposte mute.
Nel cielo di ghiaccio invoca,
sfidando la sfinge dell’inflessibile Silenzio
e l’enigma dell’ineludibile Sentiero.
Immani Draghi infernali
dal profondo dell’interiore assaltano l’Ideale
corrompendo ogni intento
e disgregando ogni fragile agire.
L’Accidia paralizza in viscidi tentacoli
la Volontà di Bene
che eterna opera luminosa nel Piano.
L’Amore è inerte,
serrato come … leggi tutto

L’Alchimia interiore

Come uno schiavo affranto al mulino
gira ciecamente la ruota di pietra
il Pellegrino rivive senza fine
emozioni, desideri, passioni,
automatismi, paure, risentimenti,
rinchiuso nel recinto dei condizionamenti
che riproducono impulsi e programmi
della mente prigioniera della ripetitività.
Come un solitario colonizzatore,
inizia ad esplorare il continente sconosciuto di sé stesso
per comprendere e sanare il suo dolore
superando l’imbarazzo, il … leggi tutto

L’Aspirazione

Tra corrosione interiore
e subitanee brevi rivelazioni di Luce
il Pellegrino ricerca il Vero
con anime compagne ancora ignote
ma già unite nel Cammino segreto.
L’Inquietudine sferzante
divinamente agita la coscienza
che inconsapevole anela all’Assoluto.
La sacra Nostalgia dell’Origine
e l’anelito al Ritorno alla Casa del Padre
inseriscono sottilmente una nota accorata
nell’apparente banalità del quotidiano.
Nella Terra di Mezzo dell’Eterna Ricerca
il … leggi tutto

L’Amore che irrompe

Dopo amari struggimenti,
quando nell’interiore tutto è compiuto
e l’anima vigile è in attesa,
l’Amore irrompe smagliante,
foriero di esaltanti rivoluzioni.
Sabota congegni e circuiti
azionati da chiusa disperazione,
muta antiche mappe a lungo seguite nel tempo
che l’anima ciecamente ripercorre.
Sorprende il cieco  viandante
che  ancora ansima sull’erta arida di irti sassi
ove la vetta è invisibile.
Espansione e contrazione, attaccamento … leggi tutto

La scoperta del Sentiero

Nell’andirivieni della coscienza
ancora una volta il Pellegrino
rinnega il più alto se stesso,
inghiottito nella palude del mondo della forma
e sepolto nella fossa del dubbio
ove annerisce ogni Visione;
ancora una volta si rivela a se stesso
come sacro Microcosmo evolvente
in un Macrocosmo pure evolvente.
Nella più ampia coscienza
lentamente percepisce il Tutto
con la parte del tutto … leggi tutto

Il Servizio

Nei luoghi ordinari dell’esistenza insana
ove imperano malignamente
vili omissioni e infami negligenze,
di sorpresa l’alto aspetto del Dovere,
anteponendosi al diritto,
gli si para davanti con fermezza,
come l’unico degno agire
che dia credito all’esistere.
La Coerenza si impone
sull’immatura inquieta volubilità
del sentire, fare, pensare.
L’ottusità del misero orgoglio,
tristemente asservito al piccolo sé,
che non sa riconoscere
prossime evidenti incongruità
di vita … leggi tutto

Il Risveglio

Il Viandante risvegliato
splende come nucleo irradiante,
attraendo per affinità anime pronte.
L’anima infine dischiude la sua corolla
al Sole della Coscienza
risvegliandosi al Compito
che esprime la sua stessa essenza.
I segni dei tempi mostrano
che l’Ora dei Misteri è scoccata
e che l’Uomo ha imparato
a rispondere sollecito e con ardimento.
Avendo avuto esperienza delle cose terrene,
le elabora con … leggi tutto

Il Pensiero creatore

L’Uomo riconosce che il Pensiero,
fedele amico del cercatore, governa ogni cosa,
guida e afferma, trova la via delle Leggi e delle Regole,
discrimina fra superiore e inferiore,
genera il moto e realizza il ritmo,
vive all’infinito e innalza la coscienza.
Educando il pensiero e la parola
educa il cuore,
poiché è solo il cuore che può leggere … leggi tutto

Il Senso e l’Ordine

Nell’enigmatico Castello
di cui si ignorano le Leggi
dove si svolge l’insensata vita ordinaria
le cose tutte si definiscono infine
alla presenza del Senso ritrovato.
Ogni azione si sostanzia della luce del Significato
e si struttura nel valore del Percorso.
La vita diventa Scuola
e l’Eterno permea il quotidiano
che infine è decodificato e sprigiona luce.
Acquista senso l’eterna universale … leggi tutto

L’Unità

Il Senso e l’Ordine ritrovati irradiano Gioia perfetta
e il viandante sul Sentiero
diventa infine Sacerdote dell’Unità.
Silenzio e Ascolto si impongono alla mente pacificata
come maestri dell’interiore.
La ribellione e il dubbio evolvono in Fede,
l’ignoranza e l’oscurità in Comprensione,
la prigione dell’io si apre alla Liberazione,
le convinzioni limitanti si disgregano
alla luce della Ragione risanatrice.
La Gioia … leggi tutto

Le Nuove Comunità

L’Uomo illuminato espande la sua coscienza
diventando collaboratore del Cosmo
e crea un Nuovo Ordine
in sintonia con il seme infuocato dell’Amore divino.
Fonda Gruppi umani avanzati,
modelli delle sacre Comunità planetarie,
viventi sugli alti piani mentali,
segni dell’Utopia del Mondo che verrà.
Prima di elevarsi al Cielo,
l’Opera scende nelle viscere di Gaia
e Alto e basso, Bianco e … leggi tutto

La Visione

Il Discepolo sviluppa l’Intuizione immaginativa superiore
intravedendo la progressione degli eventi
negli sviluppi ritmici e ciclici,
eppur sempre nuovi.
L’Avvenire diventa plasmabile
e si connette congruentemente al passato,
il Tempo diventa immensa trama
di orditi prevedibili e non più oscuri.
Il Disegno universale si svela articolato
in infiniti progetti e piani minori
che l’Intelligenza amorevole degli uomini,
ispirata dal Cielo e … leggi tutto

MASANOBU FUKUOKA - L'AGRICOLTURA DEL NON FARE
La vita e la filosofia di colui che ha rivoluzionato il nostro rapporto con la natura e l'agricoltura.
di Larry Korn

Masanobu Fukuoka - L'Agricoltura del non Fare

La vita e la filosofia di colui che ha rivoluzionato il nostro rapporto con la natura e l'agricoltura.

di Larry Korn

Forse nessuno come Masanobu Fukuoka ha dato prova di come un'agricoltura contadina, senza macchine, basandosi solo sulla natura, possa essere l'unica vera attività ecologista, capace di risanare la terra.

Col suo metodo, che ha chiamato agricoltura naturale o «del non fare», ha sfidato l'agricoltura industriale dimostrando che l'uomo con le sue sole mani, un falcetto e poco più, è in grado di battere in produttività le macchine, i concimi chimici, i diserbanti, le varietà scientifiche e tutte le multinazionali agroalimentari, con costi quasi nulli e quindi praticando prezzi al pubblico più bassi dei supermercati e producendo alimenti di una qualità praticamente irraggiungibile da qualsiasi altro metodo.

Il volume documenta le radici del pensiero di Fukuoka (l’agricoltura giapponese e indigena, la permacultura, il biologico) e le sue prime applicazioni teoriche e pratiche.

Ricco di aneddoti personali, di riferimenti storici e di proposte concrete, questo libro è anche una guida per scelte più sostenibili non solo in agricoltura ma nella quotidianità di ciascuno di noi.

Un'agricoltura rivoluzionaria

Coloro che ne hanno sentito parlare e hanno letto i suoi libri hanno avuto la sensazione di trovarsi davanti alla proposta ecologica più rivoluzionaria.

Fra loro moltissimi lo hanno cercato, letto e ascoltato, alcuni hanno provato a mettere in pratica le sue lezioni, pochi ci sono riusciti e sono diventati dei punti di riferimento essenziali (il più importante è Panos Minikis in Grecia) ma diversi hanno rimandato l'impegno a una futura propria conversione e a un più radicale cambiamento di vita.

La differenza fra quella di Fukuoka e gli altri tipi di agricoltura biologica è che la sua capovolge radicalmente i pilastri della modernità. Eppure a guardare bene si riduce a poche cose: avvolgere i semi in palline di argilla, impiantare trifoglio nano nei campi di grano, dopo la battitura del grano ributtare nel campo tutta la paglia, mietere a mano e battere con una piccola macchina a pedale, disegnare dei campi di mille metri quadrati, seminare ortaggi come piante selvatiche...

Queste semplici azioni, anche se capaci di grandi risultati, non bastano a sfamare l'ansia che abbiamo di combattere quelli (multinazionali ecc.) che stanno facendo più male alla natura.

Schiavi della tecnologia

Siamo cresciuti nella civiltà della tecnica, nella prostituzione alla tecnica, che coincide con la mancanza di cultura diretta, sostituita da manuali di funzionamento. Non abbiamo identità e siamo pronti a buttar via l'ultima tecnica utilizzata non appena ce n'è un'altra che crediamo (ma siamo creduloni abbagliati da perline) più efficiente e moderna.

Come figli del XX secolo siamo abituati a passare molto tempo assorbiti da macchine di metallo e plastica che sono diventate il nostro ambiente, abbiamo difficoltà a dare un'importanza esistenziale, alimentare alla natura, che riusciamo solo a concepire come panorama, al massimo col vetro tirato giù.

L'agricoltura naturale impone di uscire dalla dipendenza meccanica, di trasformare i semplici atti di seminare, mietere manualmente (solo oche ore di lavoro fisico in un anno), spargere la paglia, in modi d'essere, restando fedeli alla loro semplicità. Verso il tramonto della sua vita, Fukuoka si è dedicato con tutte le forze alla lotta contro la desertificazione avanzante.

Grazie al suo impegno milioni di palline di argilla sono state sparse, anche con l'utilizzo di aerei, in zone semidesertificate della Grecia.

Dopo gli ultimi immensi incendi dei boschi, è apparso chiaro che questo modo di semina è il più a buon mercato e insostituibile là dove si tratta di rinverdire grandi estensioni di territorio.

La filosofia del non fare

Ma il messaggio più forte di Fukuoka è stato proprio quello del non fare, di staccare dalla modernità e riscoprire la mancanza di valore di questa corsa al progresso, di guardare alla natura come opera di Dio, come forma della sua volontà e provvidenza.

Il sorriso rimasto sul suo volto dopo la morte non è solo pienezza ma anche incoraggiamento per noi che restiamo.

...