Sezione: Robert Monroe
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In volo - Robert Monroe - Viaggi AstraliNel marzo del 1959, era già passato più di un anno da quando Monroe aveva vissuto le prime esperienze di decorporazione, ed aveva ormai acquisito una certa abilità nel gestire questo suo dono naturale. Dopo aver consultato diversi medici, psicologi e psichiatri ed aver superato la fase dei timori e delle preoccupazioni per la propria salute, era ormai convinto di voler indagare sé stesso e quello strano mondo che visitava nel sonno. Pur vivendo pienamente e normalmente la propria vita familiare e lavorativa, Monroe sapeva quindi approfittare del tempo libero, per tentare sempre nuovi viaggi di esplorazione.

La mattina del 5 marzo di quell’anno, Monroe era in viaggio per lavoro e si era da poco svegliato nella stanza del motel dove aveva pernottato. Alle sette e mezza era uscito a far colazione e alle otto e mezza era già rientrato in camera. Per quella sera aveva in programma di andare a trovare degli amici, che abitavano in quella zona e poiché non aveva niente da fare nella mattinata, decise di coricarsi per tentare un viaggio. Appena si fu rilassato, arrivarono le vibrazioni, e avvertì subito una sensazione di movimento, di spostamento.

Dopo un breve volo col proprio corpo astrale, si fermò in un posto sconosciuto, dove vide un ragazzino che giocava con una palla da baseball, lanciandola ripetutamente in alto per poi riprenderla. Repentinamente la scena cambiò: un uomo, che non riuscì a riconoscere, stava caricando un grosso oggetto nel bagagliaio di una lunga berlina, sembrava un’automobile giocattolo, con ruote e motore elettrico. Di nuovo lo scenario mutò, vide un tavolo apparecchiato con dei piatti, attorno al quale c’erano delle persone sedute. Una donna maneggiava quelle che sembravano delle grandi carte da gioco bianche, distribuendole agli altri. Infine, si ritrovò a volare sopra la città, a circa 150 metri di altezza, mentre il suo desiderio era di tornare “a casa”. Riconobbe dall’alto la zona del motel e immediatamente rientrò “automaticamente” nel proprio corpo fisico, rimasto per tutto il tempo disteso a dormire.

Quando fu di nuovo sveglio, di ritorno da quella strana visita astrale, Monroe annotò tutto nei propri appunti, ma non riuscì a dare un senso a ciò che aveva vissuto, non sapendo chi fossero le persone che aveva visto, né dove fosse effettivamente stato e in verità nemmeno se quel posto esistesse veramente! La sera, andò a trovare i suoi amici, una coppia con un figlio adolescente, i quali essendo a conoscenza della sua strana attività di ricerca nell’ambito dei viaggi astrali, gli posero parecchie domande riguardo l’argomento. Mentre parlavano, Monroe ebbe un’intuizione: e se le persone che aveva visitato durante la sua “escursione mattutina” fossero state proprio loro? Chiese allora che cosa avevano fatto quella mattina verso le nove. Chiamarono il figlio, il quale disse che a quell’ora si stava preparando per andare a scuola. Gli chiesero di essere più preciso e lui aggiunse che stava camminando nel vialetto di casa, lanciando in aria la sua palla da baseball. Il suo amico invece affermò che stava caricando in auto un generatore di Van De Graff, sul sedile posteriore. Glielo fece vedere, era un apparecchio ingombrante e pesante, con delle ruote, un motore elettrico ed una piattaforma e assomigliava tantissimo a ciò che lui aveva visto, mentre la moglie disse che aveva distribuito la posta, al tavolo della colazione.

Con questo episodio, Monroe ebbe una conferma inequivocabile della corrispondenza tra quanto aveva visto nel suo volo astrale quella  stessa mattina e quanto era successo effettivamente nella realtà. C’erano delle differenze, questo era vero. Prima di tutto, non era stato in grado di riconoscere i propri amici, ma le coincidenze erano tali da escludere con certezza che si potesse trattare di un caso. Le carte da gioco bianche, erano in realtà delle lettere, mentre il generatore era apparso come una macchina giocattolo e effettivamente un ragazzino aveva giocato a palla! Monroe nella stesura dei rapporti delle proprie esperienze era sempre molto rigoroso, analizzava molti fattori che potevano entrare in gioco, come ad esempio la possibilità di una sua inconscia o anche involontaria conoscenza, a priori, di certi dati. In questo caso, però, non sussisteva alcun dubbio, riguardo all’autenticità dell’esperienza avuta.

Articolo di Mauro (fisicaquantistica.it)
tratto da “I miei viaggi fuori dal Corpo”, di Robert Allan Monroe

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Articoli nella sezione: Robert Monroe

Robert Monroe

I meravigliosi viaggi astrali di Robert Monroe
Robert Monroe ha descritto nei suoi libri centinaia di meravigliosi viaggi astrali, viaggi della coscienza verso e oltre un altro mondo, un mondo immensamente più grande di quello in cui viviamo, un mondo infinito. Ogni singola esperienza di Monroe poteva durare da pochi secondi fino a molte ore, poteva essere il frutto di uno sforzo volontario, oppure un episodio spontaneo. L’esistenza di un mondo non fisico e di altre dimensioni sembra impossibile, tuttvia anche chi è scettico ammetterà, come almeno nell’immaginazione, tutto possa esistere e potrà allora provare ad immaginarsi che cosa sia veramente un luogo, dove ogni angolo è contemporaneamente un piccolo pensiero e un immenso universo, dove il tempo sembra non esistere, … leggi tutto

Esperienze fuori dal corpo (OBE): primi resoconti

Nella primavera del 1958, Robert Monroe incominciò ad avere i primi “sintomi” inspiegabili relativi a quei fenomeni di scorporazione, che da quel momento in poi non lo abbandoneranno più. Di notte, mentre si stava addormentando, o anche di giorno, magari durante un sonnellino pomeridiano, percepiva delle forti vibrazioni in tutto il corpo. Non si trattava di brividi o tremolii fisici, bensì di una sorta di corrente elettrica che lentamente pervadeva il suo corpo, non facendolo dormire e pilotandolo verso quelle stravaganti esperienze, di uscita della coscienza al di fuori del corpo fisico. Malgrado ciò, fin dalle sue prime esperienze fuori dal corpo – in inglese Out of Body Experiences o OBE  – Monroe mantenne un atteggiamento equilibrato e razionale. La … leggi tutto

La mano sotto il pavimento

Una notte molto tardi, Monroe ebbe uno strano sogno ad occhi aperti. Era sdraiato sul suo letto senza riuscire a prendere sonno. Ancora una volta, comparvero con forza le solite vibrazioni che ormai da mesi lo disturbavano. Sua moglie dormiva al suo fianco, e fuori dalla finestra vedeva il paesaggio illuminato dalla luna. Si sentiva perfettamente cosciente. Con il braccio che penzolava parzialmente fuori dal letto, provò ad “allungare la mano” fino a toccare le coperte sulla sponda del letto. Poi successe l’impossibile: spinse leggermente le dita contro le coperte, e dopo un iniziale senso di resistenza, queste attraversarono la stoffa e il legno del letto, arrivando a toccare il pavimento. Spinto dalla curiosità, provò a distendere ulteriormente il braccio … leggi tutto

Fluttuare nella stanza

Una notte, come accadeva ormai da tempo, Monroe fu colto dall’ormai ricorrente “disturbo”: vibrazioni simili a corrente elettrica, che gli percorrevano il fisico per intero. Questa volta invece si manifestarono in modo un po’ diverso, inizialmente solo nella testa, per poi diffondersi, pian piano, anche al resto del corpo. Non sapendo cosa fare per farle andar via, pensò di distrarsi pensando al suo hobby preferito, l’aliante, e mentre aspettava che le vibrazioni se ne andassero, si propose di andare l’indomani a fare un volo.
Subito dopo, ebbe la sensazione che qualcosa stesse premendo contro la sua spalla, qualcosa di piatto ed esteso. Allungò la mano per sentire che cosa fosse e capì che si trattava di una parete liscia. Allungando ancora … leggi tutto

In volo a casa di amici

Nel marzo del 1959, era già passato più di un anno da quando Monroe aveva vissuto le prime esperienze di decorporazione, ed aveva ormai acquisito una certa abilità nel gestire questo suo dono naturale. Dopo aver consultato diversi medici, psicologi e psichiatri ed aver superato la fase dei timori e delle preoccupazioni per la propria salute, era ormai convinto di voler indagare sé stesso e quello strano mondo che visitava nel sonno. Pur vivendo pienamente e normalmente la propria vita familiare e lavorativa, Monroe sapeva quindi approfittare del tempo libero, per tentare sempre nuovi viaggi di esplorazione.
La mattina del 5 marzo di quell’anno, Monroe era in viaggio per lavoro e si era da poco svegliato nella stanza del motel dove … leggi tutto

Il mondo astrale

Con i suoi appunti e le sue riflessioni, Robert Monroe voleva prima di tutto riportare ed analizzare le sue insolite esperienze, soggettive ma non uniche nella storia degli uomini, senza necessariamente affermare delle verità assolute. Al fine di poter esprimere i concetti necessari, coniò liberamente alcuni nomi molto intuitivi, come ad esempio Secondo corpo, o Secondo stato, per definire lo stato di “scorporazione”. Monroe, tuttavia, non si volle mai porre come un esperto conoscitore della materia. Nel suo libro “I miei viaggi fuori dal corpo”, egli dichiara apertamente di non essere in grado di comprendere o spiegare certe sue esperienze, anche per la mancanza di una preparazione specifica, sia in campo esoterico che ovviamente in campo medico e fisico. Auspicò quindi … leggi tutto

Emozioni e volontà

Basandosi su quanto osservato nei suoi numerosissimi viaggi fuori dal corpo, Monroe afferma che nel mondo astrale sembrano esistere vere e proprie leggi fisiche, analoghe a quelle che dominano il mondo fisico. In particolare, egli parla di una sorta di legge dell’attrazione, secondo la quale esseri simili si attraggono tra loro. Nel mondo astrale, e in verità non solo, due esseri sono simili quando hanno pensieri ed emozioni simili. Ciò vuol dire che la forza di attrazione ha natura “emotiva” e per fare un’analogia simpatica, si potrebbe dire che, come nel mondo fisico due masse si attraggono tra loro grazie alla forza di gravità, così nel mondo astrale due entità si attraggono grazie alla “forza dell’emotività”. A questo riguardo, Monroe … leggi tutto

Destinazioni ignote

In molti dei suoi viaggi astrali, Monroe si trovò “attratto” da una forza irrefrenabile, verso destinazioni ignote e persone sconosciute. Solo la concentrazione sulla mèta prefissata e un deciso controllo dei propri pensieri, potevano contrastare questi impulsi, che nascevano direttamente da dentro. La mattina del 27 novembre 1962, Monroe visse una delle sue numerose esperienze fuori dal corpo: dopo aver passato la consueta fase delle vibrazioni, riuscì a distaccarsi dal corpo senza problemi. Il suo programma prevedeva di andare a “trovare”, naturalmente in astrale, un certo suo amico. A questo scopo, si concentrò sul desiderio di vederlo, attuando una tecnica di concentrazione, appositamente messa a punto nel tempo. Questa tecnica era per lui ormai collaudata, ma tuttavia non infallibile e … leggi tutto

L’inferno e il paradiso

Capita di soffermarsi a pensare ai concetti di inferno e paradiso. L’inferno e il paradiso, nella sostanza del loro significato, non sono concetti propri di una particolare cultura o religione, ma affondano invece le loro radici nei sentimenti più profondi dell’uomo, nelle più cupe paure o nei desideri più sublimi. È forse per questo, che l’inferno e il paradiso da sempre ispirano nell’uomo raffigurazioni descrittive o simboliche di ogni genere, scene di terrore da una parte e di speranza dall’altra, rappresentazioni di meravigliosi mari tropicali illuminati dal sole o di terrificanti e oscuri squarci nel sottosuolo, infestati da molte infime entità.
Robert Monroe, nei suoi viaggi astrali, ha visitato più volte due regioni particolarmente “impressionanti”, due luoghi agli antipodi tra loro, … leggi tutto

Se fosse vero?

Le esperienze fuori dal corpo raccontate da Robert Monroe, sono avventure fantastiche che quasi chiunque definirebbe per lo meno singolari. Esse sono riportate con un metodo descrittivo ma sintetico, particolareggiato solo dove la cronaca dei fatti lo richiede. Robert Monroe riporta con rigore scientifico, vicende che parrebbero possibili sono nelle pagine di un libro di fantasia e per questo le reazioni di chi legge simili “testimonianze” possono ovviamente essere apertamente negative. Ci sono gli scettici, i quali le definirebbero pure invenzioni; oppue all’opposto ci sono i “credenti” del paranormale, che acconsentirebbero ad ogni stranezza. Infine, lasciando stare gli indifferenti, restano coloro che avendo simpatia per questi argomenti, cercano di giudicare il tutto senza pregiudizi e con autentico interesse.
Nei resoconti dei … leggi tutto

L’anima sopravvive: ciò che tutti desiderano

Leggendo il libro “I miei viaggi fuori dal corpo” di Robert Monroe, viene naturale identificare il corpo astrale con l’anima dell’uomo. Di conseguenza nasce forte il desiderio di affermare che dopo la morte la vita possa continuare! E sebbene in realtà questa ardita affermazione abbia per oggetto solamente il desiderio di sopravvivere e non la veridicità delle esperienze fuori dal corpo descritte da Robert Monroe, si sentono comunque piovere al riguardo, diverse obiezioni.
Molti potrebbero obiettare infatti che è difficile credere a qualcuno, il quale asserisce che i propri sogni non sono fantasie, ma vita reale (sebbene vissuta in stato di decorporazione), portando come uniche prove al riguardo, valutazioni soggettive, come ad esempio l’intensità emotiva delle esperienze o la verosimiglianza di … leggi tutto

Incontri con i morti: le prove oggettive

Basandosi sulle proprie esperienze fuori dal corpo, Robert Monroe sostiene che il mondo astrale sia percorso da diversi tipi di entità, tra i quali: i corpi astrali dei vivi dormienti e i corpi astrali delle persone morte. Egli riporta parecchie prove evidenti, di incontri avuti con i corpi astrali di persone vive, mentre sono solo alcuni, i casi in cui racconta di incontri con trapassati. E descrivendo quei pochi casi, uno dei quali riguardante il proprio padre, intende dimostrarci come dopo la morte fisica, il corpo astrale sembri ancora pienamente “operativo”. Di seguito, vengono riportati due episodi da lui vissuti che evidenziano proprio questo aspetto.
Il bambino malato
Un giorno, appena lasciato il corpo fisico, Robert Monroe sentì un deciso richiamo verso … leggi tutto

VIAGGIATORE ASTRALE
Incontri e dialoghi con l'aldilà - Uno strumento per evolvere
di Ensitiv

Viaggiatore Astrale

Incontri e dialoghi con l'aldilà - Uno strumento per evolvere

di Ensitiv

Il nuovo libro di Ensitiv narra tutti i suoi Viaggi Astrali

Troverai:

  • Le tecniche usate dall’autore per uscire dal corpo fisico.
  • Gli incontri e i dialoghi con le Anime dei defunti.
  • Una descrizione dell’aldilà e dei suoi aspetti più particolari.
  • Come imparare a comunicare con l’Anima delle persone in coma o in stato vegetativo.
  • Consigli pratici su come porsi di fronte al Mondo Spirituale.
  • Le domande più comuni e le curiosità sull’autore e sulle sue esperienze astrali
  • Un formulario di riflessioni.
  • e molto altro...

La morte spaventa i vivi,
ma la condotta dei vivi spaventa i morti.

Dedica

Immaginate di scavare all’interno di una buca
completamente al buio
e in questa oscurità cercate man mano
di capire e scoprire gli elementi provenienti dai vostri scavi.

Questa è la conoscenza.

Nel momento in cui vi accorgete
che non sono importanti gli elementi portati alla luce,
ma scoprite che, scavando ancora,
questa buca apre un portale sull’Universo,
avete scoperto la consapevolezza.

Rendersi poi conto
che state scavando dalla parte sbagliata
è illuminazione.

Tutti i Viaggi iniziano da un’emozione che si chiama Curiosità.

Oggi iniziamo questo viaggio insieme; la meta non è importante; i compagni saranno diversi, tanti si aggiungeranno, tanti abbandoneranno; guardatevi intorno, assaporate i paesaggi lungo la strada, godetevi il suono della vostra marcia.

La meta – dicevamo – non è importante, la compagnia neppure: l’importante è muoversi e mantenere vivo quel sentimento con cui avete iniziato, la Curiosità. Io sarò con voi, non a capo della colonna, nemmeno in fondo a protezione delle retrovie: vi starò semplicemente vicino per ricordarvi di ascoltare il suono dei vostri passi.

Ensitiv

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