La Luce della Consapevolezza
di Marco De Biagi
Un prezioso punto di energia cosciente, luminosa… ecco chi sei. Immagina un piccolo punto localizzato là dove sgorgano i pensieri. Quel punto pensa, ricorda, decide e prova emozioni. Quel punto sei tu.
Un essere spirituale che interagisce con il corpo… la sorgente eterna della vita e delle esperienze, la sede dell’autostima e dell’auto-rispetto. Ecco chi sei.
Consapevolezza di Sé: come ci vediamo?
Siamo soliti vedere noi stessi come un essere fisico con caratteristiche proprie peculiari (sono un uomo, sono una donna, sono alto, basso, ho i capelli biondi, ecc…) e non come un essere spirituale con qualità innate ed eterne. La comprensione e la consapevolezza di sé, devono quindi essere coltivate allo scopo di conoscere la vera natura e la vera identità di chi siamo veramente.
Nella meditazione, si fa l’esperienza dell’io come energia cosciente che prende la forma di un punto di luce. Questa energia spirituale, l’anima, viene percepita come distinta dal corpo fisico e materiale. E, in questo modo, si sviluppa una consapevolezza cosciente dell’anima che permette la piena comprensione di sé e che consente di risvegliare la consapevolezza dei propri valori innati. Consente anche di sviluppare un’interazione molto sottile ed interdipendente tra materia e spirito. Nel senso che si impara a riconoscersi per ciò che si è e a capire come dare priorità e mettere ordine nelle varie concezioni e visioni attorno a sé.
Inoltre, molto spesso, durante la giornata la nostra mente “produce” un’infinita quantità di pensieri quasi senza pausa e automaticamente, come fosse una macchinetta che fa il pop-corn! Consapevolezza di sé, al contrario, significa vedere, osservare e rendersi conto dei pensieri e dei sentimenti che creiamo. Significa sviluppare la capacità di scegliere quali pensieri creare e quali scartare.
Significa rispettare la propria mente, la propria persona. Nessuno, infatti, potendo scegliere mangerebbe cibi che non piacciono, o frequenterebbe persone sgradevoli che disturbano. Allo stesso modo, si dovrebbe imparare a non prendere parte a stati d’animo che fiaccano la propria energia vitale.
La consapevolezza di sé, aumenta quando l’attività mentale si placa. Chi medita impara ad acquietare e a controllare la mente, permettendo così alla coscienza di essere udita chiaramente e di rafforzarsi sempre di più.
Consapevolezza di Sé: contro l’auto-distruzione
E’ nel ricordo di chi noi siamo, che comincia la vera consapevolezza di sé. In pratica, è la qualità del nostro pensiero che determina la qualità e la contentezza della nostra vita, perché ciò che io ho dentro, prima o poi, esprimerò. E quindi dovrei allenarmi a migliorare, a trasformare la mia concezione interiore illuminandola, per non soccombere io stesso a creazioni che potrebbero auto-lesionarmi.
Infatti, il primo sabotatore dei mie propositi, positivi, sono io. O meglio, è la mia concezione anteriore (vecchia) alla quale sono inconsciamente aggrappato, che fa in modo di dirottare tutto quanto. Non c’è forza cosciente che possa opporsi alle correnti sottomarine del proprio inconscio, perché si tratta di credenze, concezioni e dipendenze maturate nel corso di secoli, attraverso retaggi socio-culturali praticamente impossibili da battere.
A meno che l’allenamento sullo sviluppo della consapevolezza di sé, non venga già portato avanti regolarmente, integrandolo al proprio stile di vita, si dovrebbe, inizialmente, dedicare almeno un ritaglio di tempo durante la giornata, per raccogliersi e riflettere; o se non si desidera riflettere, è possibile almeno stare nella semplice compagnia di se stessi, porsi delle domande ed avere risposte in silenzio, scrivere… qualsiasi gesto va bene per sviluppare la consapevolezza di sé: si può passeggiare, telefonare ad una persona cara o ad un proprio mentore per chiedere consiglio, l’importante è mantenere il pensiero fermo sul fatto che si sta esercitando la propria consapevolezza… per stare meglio, per crescere interiormente.
Infinite discipline e tante tecniche ci vengono proposte, ma è solo nel “silenzio interiore” che troviamo l’essenza e la guarigione. Con la meditazione, ascoltiamo le vibrazioni della nostra parte originale, ancora più profonda delle credenze sabotanti. Il contatto con noi stessi ci da la possibilità di ritrovarci e rappacificarci. Ci nutre profondamente, dandoci fiducia e grinta per provare una nuova strada o per rialzarci. La mente è un fantastico strumento, cerchiamo di esserne padroni anziché schiavi. Proviamo a smettere di affrontare qualsiasi nuovo problema con le vecchie abitudini.
Articolo di Marco De Biagi
Fonte: http://formazionespirituale.org/conoscere-dio/la-luce-della-consapevolezza/
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