di WI
Prepariamoci a reggere l’urto di nuove sfide, con la consueta smaliziata serenità di chi non teme la sconfitta perché non cerca la vittoria, ma soltanto giustizia e verità.
Il 2022 verrà sicuramente ricordato come l’anno dello scoppio della guerra in Ucraina. Coloro che sono stati in grado di leggere ed interpretare l’evento pandemico in una prospettiva metapolitica di ampio respiro, che in esso vedeva i prodromi dell’instaurarsi di nuove forme di governo e di nuovi equilibri di potere, sono i medesimi che hanno saputo cogliere l’autentica portata del conflitto ucraino, che è sostanzialmente una nuova tappa del suddetto processo di ristrutturazione dell’ordine globale.
Ricordiamo come il mainstream abbia osservato stupito il misterioso fenomeno per cui i cosiddetti “no-vax” si sarebbero riciclati, all’indomani dell’inizio delle ostilità, come “putiniani”, liquidando il tutto come l’ennesima espressione dell’ignoranza fascista dell’ambiente del dissenso. In realtà, il tentativo del potere mal celava la volontà di screditare qualsiasi forma di comprensione unitaria dei fenomeni, cosa che avrebbe palesato la comune regia e la natura tutt’altro che fortuita, imprevedibile e indesiderata di guerra e pandemia…
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