Il Corpo Umano fruttariano: dieci Verità
di Valdo Vaccaro
“La natura è sovrana medicatrice dei mali”, diceva Ippocrate, e l’igienismo non ha fatto altro che adottare questo sano principio come sua inalterabile legge.
Per l’igienismo la malattia non è affatto un mostro diabolico, ma piuttosto una intelligente, logica, positiva e risolutiva espulsione di tossine. Una fase costruttiva indispensabile per realizzare un processo guaritivo. L’igienismo non è un semplice sistema alimentare ma un vero e proprio stile di vita, in grado di restituire o favorire l’equilibrio e la salute.
1. Il sangue alcalino
La Prima verità è che l’essere umano ha un sangue fruttariano, vale a dire alcalino, stando tra il 7.30 e il 7.50 di pH sulla scala acido-alcalina, che va dallo zero (massima acidità) a 14 (massima alcalinità) e che ha nella quota 7.00 il suo valore neutro. Mentre canidi, felini, coccodrilli, sciacalli, condor e iene, stanno decisamente sotto il punto 7.00, a livelli di evidente acidità.
Questo discorso sul sangue è fondamentale, anche perché vale per tutti gli umani: bianchi e neri, maschi e femmine, piccini e adulti, integri e operati, sani e malati, gruppo Rh-positivo e negativo, Scorpioni e Ariete, vegani e non-vegani… Tutti hanno sangue alcalino tipico dei mangiatori di frutta.
2. Totale assenza di enzima “Uricasi” nel corpo umano
La Seconda verità è che gli umani sono privi in modo assoluto di enzima uricasi nel proprio organismo, e quindi non sono in grado di disgregare e di espellere immediatamente l’acido urico, come avviene negli animali carnivori.
Ricordiamo qui che un kg di carne, bianca, rossa o di qualsiasi altro colore, contiene 28 grammi di acido urico, una enormità, mentre pesce e crostacei ne contengono ameno 30 grammi. Se pensiamo che già un trasparente e leggero bicchiere di acqua entra facilmente dalla bocca, ma fuoriesce in parte e non senza difficoltà dal nostro corpo, possiamo solo immaginare i danni e i disastri che l’acido urico, veleno totalmente estraneo e inusitato per il corpo umano, arreca al nostro organismo.
3. Stomaco ipocloridrico e fruttariano
La Terza verità è che gli umani hanno uno stomaco fruttariano, con 10 volte meno acido cloridrico degli animali carnivori, per cui sono impossibilitati a demolire i gusci proteici delle proteine e a trasformarle in aminoacidi. Questo fatto significa che ogni pasto carneo implica il rilascio nel tubo gastro-intestinale di residui proteici mal digeriti che, nel caldo ambiente intestinale vanno in rapida putrefazione, causando i tipici “fetori da topo-morto” all’interno del corpo, con miasmi che risalgono dall’intestino e che determinano riflussi e congestioni sanguigne un po’ ovunque.
4. Intestino drammaticamente inadatto alle proteine animali
La Quarta verità è che gli umani hanno un intestino delicato, complesso e suscettibile, 10 volte più lungo di quello degli animali carnivori, costruito ad anse e gomiti, enorme in superficie (400-600 mq equivalgono a due campi da tennis). Un intestino spugnoso, peristaltico e reattivo (l’80% del sistema immunitario si trova sul tratto intestinale, con 150 centraline linfatiche chiamate “placche di Peyer”). Tutto l’opposto di un intestino di animale carnivoro, che è notoriamente corto, tozzo, liscio, acidificato ed uricasizzato.
5. Il latte umano
La Quinta verità è che i neonati umani hanno a loro disposizione per lo svezzamento un latte materno trasparente, dolce, basso-proteico e basso-lipidico, che è praticamente identico in formula chimica al latte di mandorle, al succo d’uva e al succo d’arancia, e simile a tutti gli altri succhi zuccherini di frutta fresca.
Il latte di mucca, pecora e capra ha 2-3 volte più materiale lipidico, proteico e caseinico del latte umano. Il latte di cagna è 6 volte più concentrato, il latte di gatta 7 volte e il latte di topo 10 volte. Ogni tipo di latte è ottimo cibo per svezzare il piccolo della sua rispettiva specie, secondo il disegno preciso e motivato di Madre Natura, e va assunto sempre e solo nei limiti temporali dell’emergenza chiamata svezzamento (dove si toglie, per l’appunto, il vezzo del latte).
6. Il sistema immunitario crudista-vegano
La Sesta verità è che gli umani hanno un sistema immunitario fruttariano, e questo fatto viene confermato dalla non accondiscendenza immunitaria ai cibi di origine animale, visto che ad ogni pasto carneo (come già dimostrato dagli esperimenti di Paul Kouchakoff – premio Nobel per la medicina nel 1948 – alla prima Conferenza Mondiale di Microbiologia di Parigi nel 1930, e riconfermato dai suoi allievi) scatta la terribile, faticosa e debilitante emergenza chiamata “leucocitosi”, con i leucociti che, dalla quota normale di 6-7000 unità per mmc, vanno a raggiungere 20 mila unità e oltre per mmc, nelle due ore successive al pasto incriminato. Con frutta e verdura cruda, invece, non scatta alcun meccanismo leucocitario, per cui i leucociti pre-pasto rimangono inalterati sul livello 6-7000 in fase digestiva e post-digestiva, risparmiando disastranti fatiche digestive-assimilative-evacuative al sistema immunitario.
7. L’equilibrio vibrazionale fruttariano-crudista
La Settima verità è che gli umani sono dotati di un “equilibrio vibrazionale” sensibilizzato sulle onde e sui colori della frutta. L’organismo umano in piena salute emette onde elettromagnetiche sull’ordine dei 6500 Angstrom e oltre. Se va invece sotto tale livello, l’organismo si indebolisce, perde il suo equilibrio e si ammala, come dimostrato dagli esperimenti ventennali dell’ingegnere francese André Simoneton.
La frutta matura al naturale, biologica o non biologica (sempre meglio però che sia incontaminata dai pesticidi), sta dagli 8500 al tetto massimo dei 10 mila Angstrom, e viaggia dunque sui colori dell’infrarosso, regalando al corpo umano il massimo di vitalità. Le verdure crude seguono su ottimi livelli di 7500 Angstrom, mentre le verdure amidacee cotte al minimo (patate e zucche non sbucciate, tuberi, semi ed anche cereali messi in ammollo e cotti in modo breve e intelligente), riescono a mantenersi su colori rossi e rosati equivalenti a 6500 A, livello accettabile.
Le proteine animali, i prodotti concentrati e devitalizzati, i cibi cotti, i cibi zuccherati e salati, le vitamine e gli integratori, i succhi di frutta in confezione, le marmellate, le paste, i pani, i carboidrati da forno, le varie bevande inventate dalle industrie alimentari, vanno tutte verso il basso della scala Bovis-Simoneton, sui colori del grigio e dei raggi X, spesso sotto il livello dei 3000 A°, dove ogni alimento diventa non più apportatore di energia e di vitalità, ma cibo-ladro che, per essere in qualche modo digerito, sottrae all’organismo potere calorico, potere enzimatico, potere metilico, potere vitaminico e riserve minerali. Ricordarsi pure, che una temperatura superiore ai 110° C, applicata su qualsiasi carboidrato, dà luogo alla velenosissima acrilamide.
8. Epidermide tappezzata da 5 milioni di pori traspiranti
L’uomo è dotato di una epidermide fruttariana, essendo egli privo di pelliccia e di piume, e costellato di milioni di pori traspiranti, dove l’epidermide diventa “secondo polmone” e “secondo rene”, adatta a scaricare quegli accumuli di veleno corporale che il sistema renale non riesce a smaltire nelle urine.
9. Il gruppo fegato-pancreas-reni fruttariano-crudista
L’essere umano è dotato di un sistema pancreatico compatto e tipicamente fruttariano. È dotato di un fegato crudista che diventa gonfio ed ipertrofico ad ogni pasto grasso e alto-proteico. I suoi glomeruli renali accettano soltanto minerale organicato (cioè trasformato da inorganico a organico ) e finemente smembrato, ribellandosi al minerale inorganico e cristallino, non elaborato dalle piante mediante la funzione clorofilliana, e ribellandosi persino al minerale organico delle piante, se ritrasformato in materia inorganica, dal processo disorganicante chiamato cottura.
10. Struttura fisica ed emozionale basilarmente fruttariana
Ogni dettaglio fisico ed emozionale di contorno parla a favore della fruttarianeità del corpo umano, dotato com’è di mani ditate e non artigliate, adatte a raccogliere bacche e frutti, di occhi frontali e non laterali (tipiche dell’animale sempre allertato per la caccia e l’aggressione), dotato di mandibole mobili e non fisse, adatte dunque a sgretolare grani e semi, e non certo a strappare tessuto nervoso ed osseo delle malcapitate vittime. Un corpo, inoltre, con un animo e una sensibilità di tipo pacifico e spirituale, con forte avversione per la presenza sconvolgente del sangue e per il suo acre e cruento odore. Nessun bambino umano (ma direi nemmeno un adulto), di fronte a un coniglietto, a una mela o a una banana, va a morsicare la creatura pelosa, come farebbero invece per irresistibile istinto il cane e il gatto.
Articolo di Valdo Vaccaro – https://www.valdovaccaro.com
Fonte: https://anima.tv/valdovaccaro/2012/86-dieci-verita-2
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