Non sapevo come fare per vivere, ma istintivamente andai verso il porto, dove erano ancorati un gran numero di pescherecci, e una settimana dopo mi imbarcai con un pescatore di nome Yan Hansen, che stava iniziando una lunga crociera di pesca nelle isole Lofoden.
Mi aiutarono molto gli anni di addestramento con mio padre, dandomi molti vantaggi. Questo fu l’inizio di altri viaggi, e di economie, fino al punto da potermi comprare un brigantino da pesca. Da allora in poi, per 27 anni, presi il mare, per cinque anni lavorando per gli altri, e gli ultimi 22, per me stesso. Durante tutti questi anni, sono stato un lettore molto diligente di libri, così come con il mio lavoro e i miei affari, ma ho sempre avuto la grande cura di non raccontare a nessuno la storia riguardante le scoperte fatte da mio padre e da me. Perfino ora, che sono molto avanti negli anni, ho timore che qualcuno possa vedere o conoscere le cose che ho scritto, tutte le registrazioni e le mappe che conservo. Quando i miei giorni sulla Terra saranno finiti, lascerò tutto questo, che illuminerà e beneficerà, spero, il genere umano. Il ricordo del mio lungo confinamento con i malati mentali, e tutte le orribili angoscie e sofferenze, sono troppo vivide per farmi cambiare idea.
Nel 1889 vendetti il mio peschereccio, e visto che avevo accumulato una fortuna sufficiente per il resto della mia vita, venni in America.
Per una dozzina di anni vissi nell’Illinois, vicino Batavia, dove raccolsi la maggior parte dei miei libri, benché ne abbia portato molti da Stoccolma. Più tardi, venni a Los Angeles, arrivando qui il 4 marzo 1901. Ricordo la data perché era il giorno della seconda inaugurazione del Presidente McKinley. Acquistai questa umile casa e mi stabilii qui, con le mie viti e piante di fichi, e con i miei libri, facendo le mappe e i disegni delle nuove terre che avevamo scoperto, ed anche a scrivere la mia storia in dettaglio, dal tempo che mio padre ed io lasciammo Stoccolma, fino ai tragici eventi che ci separarono nell’Oceano Antartico.
Ricordo bene che lasciammo Stoccolma con il nostro peschereccio, il terzo giorno di aprile del 1829, diretti a sud, lasciando le Isole Gothland alla sinistra e le Isole Oeland a destra. Alcuni giorni più tardi doppiammo il Punto Sandhommar, e stabilimmo la nostra rotta verso la linea di confine che separa la Danimarca dalla Scandinavia. Ci fermammo alla città di Christiansan, dove riposammo due giorni, quindi ripartimmo, girando attorno alla costa della Scandinavia, verso ovest, puntando verso le Isole Lofoden.
Mio padre era di ottimo umore, a causa dell’eccellente ricavato che avevamo fatto a Stoccolma, dalla vendita di zanne d’avorio che aveva trovato nella costa Ovest di Franz Joseph Land durante uno dei viaggi dell’anno precedente. Espresse la speranza che, questa volta, potevamo essere sufficientemente fortunati da caricare la nostra piccola nave con avorio, invece di merluzzi, aringhe, sgombri e salmoni.
Attraccammo a Hammerfest, latitudine 71° 40′, e per un paio di giorni, riposammo. Rimanemmo una settimana, facendo una scorta di provviste extra e diversi barili di acqua potabile, quindi salpammo per Spitzbergen.
Articoli nella sezione: Il Dio fumoso
Il Dio fumoso
Viaggio nel Mondo Interno della Terra Cava
di Willis George Emerson
dedicato a Olaf Jansen
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Prefazione dell’autore
Temo che questa storia, apparentemente incredibile, che mi accingo a raccontare, sarà considerata come il risultato di una mente distorta, indotta, probabilmente, dall’attrazione che ha nel togliere il velo di un meraviglioso mistero, invece di una sincera testimonianza, di un’esperienza ineguagliabile, raccontata da un uomo: Olaf Jansen, la cui pazzia si è appellata alla mia immaginazione, nella quale i pensieri di un criticismo analitico, si sono efficacemente dileguati. Marco Polo si rivolterà sicuramente nella tomba a questa strana storia che sono chiamato a raccontare; una storia così strana, come un racconto di Munchausen. E’ anche inopportuno che io, un miscredente, debba essere il solo a raccontare la storia di Olaf Jansen, il quale nome è ora per la prima volta … leggi tutto
La storia di Olaf Jansen
Mi chiamo Olaf Jansen. Sono un norvegese, benché sia nato in una piccolo villaggio di pescatori russo, Uleaborg, nella costa Est del Golfo di Bothnia, il braccio nord del Mar Baltico. I miei genitori stavano navigando in un peschereccio nel Golfo di Bothnia e, al tempo della mia nascita, puntarono su Uleaborg, il 27 Ottobre 1811. Mio padre, Jens Jansen, nacque a Rodwig, nella costa scandinava, vicino alle isole Lofoden, ma dopo essersi sposato, prese casa a Stoccolma, perché i parenti di mia madre risiedevano in quella città. All’età di sette anni, cominciai ad andare con mio padre nei viaggi di pesca lungo le coste scandinave. Ben presto sviluppai un’attitudine per i libri, ed all’età di nove anni, venni messo … leggi tutto
Al di là del vento del Nord
Cercavo di dimenticare la mia sete tenendomi occupato, prendendo un po’ di cibo e un recipiente vuoto dalla dispensa. Allungandomi fuori bordo, riempii il recipiente di acqua del mare per lavarmi le mani ed il viso. Quando l’acqua venne in contatto con le mie labbra, con meraviglia, scoprii che non era salata. Sobbalzai dalla scoperta. “Padre, l’acqua non è salata!”. “Cosa, Olaf?, esclamò, guardandosi rudemente intorno. “Sicuramente ti stai sbagliando. Non c’è terra. Stai diventando matto”. “Ma assaggiala” gli dissi. E così scoprimmo che l’acqua era davvero fresca, assolutamente buona, senza alcun sapore salato o salmastro. Immediatamente riempimmo le due botti che ci rimanevano, e mio padre disse che era una dispensa della misericordia degli Dei Odino e Thor. Eravamo … leggi tutto
Nel mondo Interno
Apprendemmo che gli uomini si sposavano a partire dai settantacinque, cento anni d’età e per le donne un po’ di meno, e sia gli uomini che le donne vivevano in media 600-800 anni e in alcuni casi di più. Giuseppe dice: “Dio prolungò la vita dei patriarchi che precedettero il diluvio, sia per sviluppare le loro virtù e sia per dare loro l’opportunità di perfezionare le scoperte nelle scienze della geometria e dell’astronomia, che non avrebbero potuto fare se avessero vissuto di meno”. (Flammarion, Miti Astronomici, Parigi). Durante l’anno successivo visitammo molti villaggi e città e fra questi le città di Nigi, Delfi, Hectea, mio padre venne chiamato, non meno di una mezza dozzina di volte, per portare delucidazioni sulle … leggi tutto
In mezzo ai ghiacci
I successivi 45 giorni passammo il nostro tempo evitando iceberg e cercando canali; non eravamo favoriti davvero dal forte vento del sud, con la nostra barchetta. Dubitavo che questa storia potesse essere un giorno raccontata al mondo. Alla fine venne una mattina in cui mio padre disse: “Figlio mio, penso che vedremo la via di casa. Abbiamo quasi attraversato i ghiacci. Vedi! le acque aperte sono dietro di noi”. Comunque, c’erano alcuni iceberg che galleggiavano in direzione Nord, dritti davanti a noi, su tutti e due i lati, che si distendevano per molte miglia. Direttamente di fronte a noi e attraverso la bussola, che ora aveva ritrovato il suo equilibrio e puntava a Nord, c’era il mare aperto.
“Che meravigliosa storia … leggi tutto
Conclusione
Nel concludere la storia delle mie avventure, desidero affermare che io credo fermamente che le scienze siano ancora alla fase dell’infanzia, per quel che riguarda la cosmologia della Terra. Ci sono moltissime cose che non sono spiegate e comprese oggigiorno e rimarranno sempre così, fino a che la terra del “Dio Fumoso” non verrà scoperta e riconosciuta dai nostri geofisici. Questa è la terra da dove provengono i cedri, che sono stati trovati dagli esploratori, nelle acque aperte dell’estremo Nord della crosta terrestre, e anche i corpi dei mammut, i cui scheletri sono stati trovati in vaste parti della costa Siberiana. Gli esploratori del Nord hanno fatto molto. Sir John Franklin, De Haven Grinnell, Sir John Murray, Kane, Melville, Hall, … leggi tutto
Postfazione dell’autore
Ho avuto molta difficoltà nel decifrare e scrivere il manoscritto di Olaf Jansen. Comunque, mi sono preso la libertà di ricostruire solamente alcune espressioni, e nel fare questo non ho in nessun modo cambiato lo spirito del significato. Al testo originale non è stato aggiunto, né tolto nulla. E’ impossibile esprimere la mia opinione sulla validità o la credibilità del bellissimo racconto di Olaf Jansen. Le descrizioni date delle strane terre e della gente visitata, le locazioni delle città, i nomi e le direzioni dei fiumi, e altre informazioni qui combinate, conformi in ogni cosa ai disegni grezzi dati in mia custodia da questo antico normanno che, insieme al manoscritto, ho intenzione, in altra data, di donare all’Istituto Smithsonian (Museo … leggi tutto
Il centro di gravità non è nel centro della Terra!
Un po’ di tempo prima del 1901, i governanti francesi, desiderando determinare più accuratamente l’esatta dimensione della Terra, per rivedere e correggere i loro calcoli riguardanti la distanza del Sole, misurarono la differenza di distanza da parte della cima di due linee, perpendicolari alla superficie della Terra, e la base di queste due linee. Essi volevano una coppia di linee lunghe a sufficienza, per dare una misurazione rilevante. Ovviamente non poterono costruire due poli paralleli alti un miglio, ma pensarono di poter sospendere due piombi ad una profondità di un miglio, nel pozzo di una miniera, e quindi poter misurare la distanza dalla cima e la distanza del fondo, la quale doveva essere leggermente minore. Essi volevano sapere esattamente quanto … leggi tutto