La Vita e le vite
di Mariabianca Carelli
Tutte le religioni insegnano che la Vita universale si manifesta come una trinità.
Nel Cristianesimo, il primo aspetto di questa trinità viene chiamato Spirito Santo, che rappresenta l’energia che creò il primo mondo di atomi. Il secondo aspetto è il Figlio, “che si fece carne”, il quale risplende in ogni creatura ed è crocifisso nella croce della materia, poiché cerca di esprimere la divinità attraverso la forma. Il terzo aspetto è il Padre, grande Potere universale ed onnipervadente che sostiene la Manifestazione.
Gli scienziati, studiando il mondo della forma, riflesso del Dio “Figlio” sulla Terra, gradualmente si sono spinti nel mondo delle Cause invisibili. Mentre cercavano di scoprirne la natura essenziale, la materia, base dello studio della scienza, semplicemente si dissolveva in energia: si è scoperto che gli atomi si comportano non solo come particelle ma anche come onde e i concetti di tempo, spazio e massa hanno perduto il loro carattere di riferimenti assoluti.
Così, sembra che quando gli uomini di scienza esplorano il nucleo della materia, essi si avvicinino alla Vita universale che sta dietro ogni forma; e quando gli uomini di religione esplorano la Vita universale, la trovino celata in ogni forma.
Nel suo percorso, l’entità riveste varie forme, utilizzandole fino a che non riconosce l’esigenza di rivestirne un’altra che sia più idonea al suo iter evolutivo; perviene infine, attraverso progressive espansioni di coscienza, definite spesso “iniziazioni”, alla liberazione dalla forma. Il percorso può essere sintetizzato nei termini: limitazione, utilizzazione e cristallizzazione, disintegrazione.
Nel pensiero induista, la distruzione e il dissolversi degli elementi costituiscono le condizioni prime per la liberazione di energie e per la trasformazione che dà vita. La concezione prevede un ciclo di nascita, dissoluzione e rinascita; domina nella visione induista la Trimurti, composta da Brahama, Shiva, Visnu.
Brahama è l’aspetto di manifestazione della divinità che, contemplando se stessa, dà origine al mondo; Shiva, dio della catastrofe e della dissoluzione rigeneratrice, rappresenta l’aspetto devastatore della realtà; Visnu è il dio conservatore che cura il fluire incessante della vita e presiede all’ordine e alla giustizia nel mondo.
Le divinità, tre per funzione ma costituenti un’unità, sono prodotte da Maya, la Madre che crea l’illusione in cui il mondo intero nasce, si evolve e perisce.
All’inizio del suo cammino, l’uomo viene limitato dal suo corpo fisico, dalle sue emozioni incontrollate, dagli annebbiamenti mentali; successivamente impara a attuare i suoi progetti usando le sue potenzialità accresciute con il dominio dei corpi; infine, quando la sua forma è cristallizzata e non più adatta a esprimere il proposito, egli assiste alla sua disintegrazione.
Lo stesso processo avviene alle forme di governo, alle teorie scientifiche e alle religioni; esse si disintegrano ineluttabilmente per far sì che le grandi verità si diffondano attraverso nuove forme di pensiero, più adatte al particolare momento evolutivo che l’umanità attraversa. Così assistiamo oggi alla cristallizzazione delle religioni, dovuta ai separatismi creati dalle limitanti teologie dogmatiche e dagli inadeguati schemi dottrinari delle Chiese; i nuclei interiori dei grandi messaggi dei fondatori richiedono nuovi veicoli di espressione, più adatti all’uomo contemporaneo, che sempre più si situa sul piano mentale e rifiuta restrittivi fideismi e autoritarismi.
C’è pertanto una meta, per l’uomo come per l’atomo chimico e il sistema solare. Probabilmente la meta dell’uomo è quella di un ampliamento di consapevolezza tale da avvicinarsi al Grande Essere, che usa l’intera manifestazione come suo Corpo, nel quale “ci muoviamo e siamo”, e che è la forza di amore-attrazione del sistema solare.
Tra questo grande Essere e l’atomo chimico forse c’è solo una differenza qualitativa, poiché tra essi non esistono bruschi passaggi, ma si registra una progressiva evoluzione che avviene tramite le esperienze.
Possiamo così formarci l’idea che esistono una meta ed un proposito per ogni creatura del cosmo e che il cosmo stesso ha un Proposito che comprende quello delle vite minori che ospita; abbiamo così un metodo per comprendere le leggi sottostanti la manifestazione.
Anche il corpo umano, se osservato in questo senso più ampio, svela la sua relazione con il Tutto: “La scienza… molto recentemente ha scoperto che il corpo umano è in effetti soltanto un’intersezione particolarmente attiva, di miliardi di micromasse biologiche con complesse e reciproche influenze, che formano insieme quell’incredibile mega organismo che chiamiamo “biosfera”, nel quale il nostro pianeta è un puntino”. (V. Havel)
Tratto da: “Sul Sentiero II – L’aspirante e l’alchimia interiore” di Mariabianca Carelli
Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)
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