Ettore Majorana e Rolando Pelizza: il Futuro Negato
di Rolando Pelizza
Sono Rolando Pelizza (classe 1938) e questa vicenda ebbe inizio nel 1958, quando avevo venti anni.
Dopo un breve periodo di frequentazione con il Prof. Ettore Majorana (classe 1906) e di apprendimento dei “Suoi” rivoluzionari principi di matematica e fisica, egli mi disse: “se decidi di seguire i miei insegnamenti, sappi che dovrai lavorare intensamente, e a risultato raggiunto, potresti avere molti problemi”. Accettai senza tentennamenti e riserva alcuna: ero entusiasta e lusingato di quanto mi stava accadendo.
Oggi sono trascorsi 59 anni e la predizione di Ettore si è pienamente avverata. Con grande amarezza dichiaro quanto segue…
Oltre mezzo secolo di studi da parte di Ettore Majorana e di mie sperimentazioni hanno permesso la realizzazione di una “macchina” che avrebbe potuto portare benessere ed incalcolabili benefici all’Umanità.
Essendo la realizzazione pratica di nuovi principi di matematica e di fisica, che tuttora non trovano riscontro nelle conoscenze ufficiali, questa scoperta è in grado di produrre calore praticamente a costo zero (essendo alimentata solamente da una batteria da 12 volt), successivamente utilizzabile per produrre energia elettrica. Inoltre, può trasmutare qualsiasi elemento della materia in un altro.
Gli impieghi, come ben si può immaginare, sarebbero innumerevoli, basti pensare che potrebbe eliminare l’anidride carbonica nell’atmosfera e ricostruire lo strato di ozono, che ormai sappiamo essere insufficiente per la protezione del nostro pianeta dai raggi solari. Devo purtroppo usare il condizionale, in quanto l’Umanità è stata privata di tutti questi possibili benefici a causa del volere di “pochi”.
Nel rendere pubblici gli esperimenti da me eseguiti per mettere a punto la “macchina”, mi sono sempre raccomandato che fossero evidenziati gli scopi di questa mia scelta, ossia:
– che questo fosse l’unico modo per rendere tutti consapevoli delle grandi opportunità che la realizzazione della macchina offriva;
– che il grande merito scientifico dell’elaborazione della teoria fisica sulla quale si basa la macchina, non è dovuto a me, bensì a Ettore Majorana;
– che, ancor prima che uno “strumento”, questa è da considerarsi un grande dono che Dio ha concesso a tutta l’Umanità, dono che non dovrà mai essere utilizzato per accrescere il potere di questo o quell’altro “grande” della Terra, inteso come Stato o Centro di potere. Al contrario, dovrà essere gestito a vantaggio di tutti gli esseri del creato, proiettandoli verso un futuro migliore, o meglio garantendo loro un futuro, visto che il nostro è seriamente messo a grave rischio.
Purtroppo questo straordinario ritrovato tecnologico, la “macchina”, già dai primi esperimenti non fu considerato come strumento utile all’Umanità intera, ma pressoché unicamente come “arma” dagli effetti sconvolgenti, in grado di modificare gli equilibri mondiali. Il risultato fu che si crearono bramosie, si configurarono intrighi e furono messi in atto veri e propri ricatti nei confronti miei e del mio Maestro. Oltretutto, siamo stati oggetto di reiterati e sistematici furti di documenti, materiali, prototipi e “macchine” già completate.
La mia conoscenza e frequentazione, sia pur saltuaria, con Ettore, è stata dimostrata sia direttamente tramite foto, filmati (come questo del 1996, dove Majorana novantenne, dimostra inspiegabilmente una trentina d’anni, accanto a Pelizza: https://www.majorana-pelizza.it/wp-content/uploads/2017/06/5_agosto_96.mp4?_=1) e documenti eccezionali presenti in questo sito (https://www.majorana-pelizza.it/wp-content/uploads/2017/06/Lettera_20-12-2000.pdf) e ancora di più nel libro “2006: Majorana era vivo!” che riprende e amplia i precedenti due libri “Il Dito di Dio” e “Il Segreto di Majorana, due uomini una macchina”. A questi si aggiungono una serie di esperimenti da me eseguiti su indicazione del mio Maestro, che restano ancora oggi incomprensibili ai più preparati fisici.
Fin dall’inizio, siamo stati costantemente ostacolati ed è stata impedita qualsiasi nostra iniziativa o applicazione pratica della “macchina” per il beneficio collettivo. Non solo, anche le mie iniziative imprenditoriali sono state sistematicamente boicottate, anche se nulla avevano a che vedere con questa.
Un esempio: già nel 1972 avevo messo a punto una “spugna” idrorepellente e oleofila in grado di assorbire in modo ecologico eventuali versamenti di idrocarburi nelle acque, in caso di disastri ambientali; profondamente immerso nei miei esperimenti sulla “macchina” in quegli anni non ebbi modo di commercializzarla. Nel 2007, gli stessi che mi osteggiavano nei miei progetti umanitari mi proposero, in cambio dei materiali che avevo prodotto, (vedi foto: https://www.majorana-pelizza.it/wp-content/uploads/2017/06/cubi.jpg), un pagamento dell’ordine del 50% del valore.
Per giustificare questo pagamento, proposero di notiziare il know della spugna creando così il contesto per giustificare il pagamento. Venne così organizzata, da miei conoscenti, una mia intervista con il giornalista Dott. Colavolpe sull’argomento “spugna”, andata in onda su RAI2 (https://www.majorana-pelizza.it/wp-content/uploads/2017/06/Non-solo-soldi_spugna.mp4), che non mi procurò nient’altro che un’ulteriore inutile attesa del mantenimento di tante promesse.
L’ultimo episodio di vera e propria vessazione nei miei confronti, è avvenuto quando un gruppo armato si presentò a noi intimandoci di seguirli per una destinazione non specificata; Ettore si oppose fermamente temendo per la probabile separazione dalla mia famiglia e si offrì di seguirli spontaneamente in cambio della mia libertà. Così avvenne e in quell’occasione ci furono sottratte due macchine complete ed una in costruzione, oltre agli scritti del maestro riportanti i suoi progressi nel perfezionamento della “IV fase” dell’utilizzo della “macchina”.
Nell’anno 2000, Majorana in una lettera (https://www.majorana-pelizza.it/wp-content/uploads/2017/06/cubi.jpg) mi esortò ad abbandonare ogni progetto riguardante la “macchina”, poiché temeva per la mia incolumità e pensava che di fronte a certe potenze tutto sarebbe stato vano. Io proseguii per la mia strada seguendo la mia coscienza, che non mi permetteva di abbandonare un progetto così importante per l’Umanità che ora, con il senno di poi, devo considerare ahimè solo come un enorme insieme di problemi e traversie che hanno costellato la mia vita, impedendomi di vivere a fondo il rapporto con i miei cari, un diritto di cui ogni uomo dovrebbe poter godere.
Nel 2014, ho rivolto un pubblico appello a tutti gli uomini liberi e di buona volontà. Ho divulgato l’esistenza di questa tecnologia di cui ho dato ampia dimostrazione a ben 3 stati (gli USA, l’Italia, il Belgio di fronte alla stessa Nato), ho anche spiegato le sue applicazioni concrete che potrebbero migliorare, o meglio, salvaguardare l’esistenza dell’Umanità, come voleva Ettore Majorana e come voglio io che l’ho costruita.
Non chiedevo finanziamenti, ma la possibilità di metterla a disposizione per tutti i possibili usi pacifici e a vantaggio innanzitutto del mio Paese, dell’Europa e di tutto il resto del mondo, ma questo mio appello, probabilmente per contrari interessi superiori, è rimasto “lettera morta”.
Ora sono logorato da tanti anni di ricatti e battaglie con i maggiori gruppi di potere, i quali hanno già avuto e vorrebbero continuare a pretendere di avere gli esclusivi benefici dell’uso di questa “macchina”. D’ora in poi mi dedicherò solo allo sviluppo ed alla commercializzazione di altre mie invenzioni tecnologiche, a cominciare dalla “spugna”. Lo devo innanzitutto ai miei cari, a me stesso e anche a Ettore Majorana, che già mi aveva esortato di abbandonare il progetto “macchina”.
Con oggi ho deciso quindi di non fare più nulla che sia inerente a questa scoperta e ho distrutto tutto ciò che mi era rimasto del progetto, compresi alcuni codici indispensabili per l’utilizzo della “macchina”.
Con tanta amarezza, Rolando Pelizza (https://www.majorana-pelizza.it/)
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Fonte: https://www.majorana-pelizza.it/
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