Pensiero e Intuizione Superiore
di Mariabianca Carelli
I Pensatori illuminati di ogni tempo sono sensibili alle Intuizioni Superiori; riproducendo le idee nella materia, ne riportano fedelmente la visione e attuano ciò che hanno colto mediante la costruzione di forme-pensiero chiare e ben strutturate, che potranno esercitare un forte influsso sulle menti “pronte a rispondere”.
“Pensare, sentire, agire: è questo l’ordine che deve presiedere ad ogni impresa… È così che procede il saggio: egli inizia col riflettere, considera tutti gli elementi del lavoro da eseguire o del problema da risolvere; in seguito fa intervenire il sentimento, ossia il gusto, l’interesse, l’amore per il compito da eseguire. Infine decide di mettersi al lavoro per realizzare il suo progetto, e non abbandona quel progetto a metà strada. Si può dunque dire che ciò che il saggio ha concepito tramite il pensiero, viene da lui rafforzato e vivificato per mezzo del sentimento, e finalmente realizzato grazie a una volontà impeccabile.” (Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)
Ogni pensiero sufficientemente definito è una vibrazione del corpo mentale e, come ogni altra vibrazione, tende a riprodursi nella realtà circostante, comunicandosi a materia mentale di simile densità; così, come i pensieri bassi, di egoismo dell’uomo medio creano vibrazioni simili in altre menti sintonizzate con quel tipo di materia mentale, i pensieri degli idealisti, dei filantropi, dei grandi riformatori sociali e religiosi, degli utopisti, e, più in generale, di coloro cui sta a cuore il Ben-essere dell’umanità, creano forme-pensiero chiare ed armoniche, che si irradiano e risuonano in altre menti concentrate su simili ideali elevati. Il potere del pensiero direzionato e coerente di un gruppo di individui sintonizzati, determina effetti molto superiori alla somma dei pensieri dei singoli individui, così come il fascio di luce coerente del laser è di gran lunga più efficace di fasci di luce non coerenti.
Le caratteristiche essenziali di questi Nuovi Ideatori e Comunicatori sono l’apertura di coscienza, la dedizione al bene comune, la capacità di intuire il Piano, la mancanza di egoismo e separatività: “Una sola persona altruista, non critica, consacrata, può spingere un gruppo ad un lavoro che avrà successo”. (A. Bailey)
Essi sono sempre e senza esitazioni per la Pace, poiché sanno che, karmicamente, la Buona Volontà e l’Armonia, al contrario della guerra, danno buoni frutti. Nella dimensione del tempo, la guerra è sempre collegata al rancore del passato, mentre la Pace è il Per-dono (“dono per-fetto“) del presente, vivo e palpitante, proiettato nel futuro.
I nuovi idealisti sanno che guerra e pace nascono nell’interno, e che gli effetti di annebbiata distruttività o di gioiosa operatività si preparano nel cuore degli uomini: “Che cos’è la pace? Per la maggior parte delle persone, questa parola evoca la possibilità di vivere tranquillamente, al riparo da ogni aggressione. In realtà, però, la pace è ben altro: è il lavoro più intenso che possa essere realizzato nel mondo da chi abbia imparato che la pace è prima di tutto uno stato interiore. Tale stato è il risultato di una vittoria riportata con un’aspra lotta su tutti i conflitti psichici che ci sconvolgono“. (Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)
Siamo tutti noi, pertanto, con le nostre vibrazioni più o meno armoniose a formare il clima emotivo in cui si svolge la vita sul Pianeta. Solo una decisa frattura con il passato di sospetto e di ostilità, che ha segnato il cammino di “dolore evitabile” dell’umanità, può determinare un futuro orientato all’Amore, in cui paura, ignoranza ed egoismo siano considerati relitti emotivi del passato e la coscienza dell’umanità possa elevarsi fino a vivere e respirare quotidianamente la fratellanza: “Penso che abbiamo perso quella qualità, la qualità della compassione… Quel che è importante, mi sembra, è che quando vedi l’intera struttura della violenza e della brutalità umana che si esprime, in definitiva, nella guerra, se vedi ciò nella sua totalità, allora, nell’atto effettivo del vedere, farai la cosa giusta”. (Krishnamurti)
Appare sempre evidente che l’evoluzione dell’umanità accelera sempre più; essa è ora giunta ad un punto tale che dovrà mutare profondamente i comportamenti e il modo di relazionarsi, sia in senso orizzontale, tra individui e nazioni, sia in senso verticale, con il mondo dello spirito. Tali cambiamenti, per essere duraturi e significativi, dovranno essere sempre fortemente voluti e realizzati dagli individui e non imposti dall’esterno.
Da mutare sono alcune manifestazioni inferiori: ancora evidenti e tenaci sono l’atteggiamento egoistico dell’umanità e la mancanza della vera intelligenza, attenta all’evoluzione dell’uomo e del Pianeta, compassionevole e lungimirante. Il “silenzio dell’io“, consapevole di appartenere al Tutto, creerà la possibilità del cambiamento; per tale raggiungimento è necessario lavorare su se stessi in modo individuale e all’interno di gruppi e comunità: “l’intelligenza emotiva” e l’Intuizione spirituale caratterizzeranno le prossime età della Terra, che, ripudiando ogni identificazione con gruppi specificamente connotati religiosamente e politicamente, si ispireranno allo spirito di cooperazione e di fratellanza: “Tu devi vivere e respirare nel tutto, come tutto ciò che percepisci respira in te; sentire che sei in tutte le cose e che tutte le cose risiedono nel Sé; accordare il tuo cuore e la tua mente con la grande mente e il cuore del genere umano”. (H. P. Blavatsky, La Voce del Silenzio)
È necessario che si crei un’armoniosa comunità di ricercatori di saggezza, che rispondano in modo lungimirante ed efficace ai bisogni del mondo; la Saggezza che riceve Intuizione dall’alto è la terapia per ogni forma di sofferenza, individuale e nazionale, ed è un dinamico potere che trasforma. Nella società in cui viviamo sembrano non essere riconosciute come valori fondanti l’integrità, la rettitudine, la gentilezza, la compassione, la generosità, la semplicità di cuore e di vita, la sensibilità del sentimento e dell’intuito, che costituiscono le basi dell’etica. Il consumismo, la concezione della produttività come valore in sé, la corsa al profitto a tutti i costi e l’indifferenza alle virtù sono mostri diffusi, dai quali si generano avidità, vuoto, egoismo e cinismo che rendono spesso la nostra epoca vile, crudele, violenta e corrotta.
Gli aspiranti spirituali di tutto il mondo, avvertono sempre più chiaramente la necessità di “cercare il regno di Dio”: “Cercate il Regno di Dio e la sua Giustizia diceva Gesù. Questa ‘idea’ del Regno di Dio è un’entità le cui radici e la cui patria sono nel mondo divino. Perciò se la nutriamo in noi stessi, sentiremo che stiamo penetrando nella regione in cui questa entità vive, respira, si espande, e la nostra consapevolezza di lavorare per qualcosa di immenso e sublime ci colmerà di ispirazione, di coraggio e di gioia.
L’idea del Regno di Dio ha ramificazioni e ripercussioni in tutte le regioni dell’universo, in tutta la creazione, dall’alto fino in basso, poiché tutto è collegato. Noi possiamo realizzare sulla terra qualcosa di veramente grande, solo cominciando a mettere in moto un’idea in alto, sapendo che un’idea non è un’astrazione ma un’entità viva e operante.
Perciò, tutti coloro che sono stati toccati dal Verbo divino, dai raggi del sole, si decidano a lavorare per l’idea del Regno di Dio e della sua Giustizia! Anche se la realizzazione di tale idea si facesse attendere, anche se non si verificasse mai, la faranno vivere almeno in se stessi.“ (Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)
Tratto da: “Sul Sentiero II – L’aspirante e l’alchimia interiore” di Mariabianca Carelli
Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)
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