Ricordare Vite Precedenti: echi di una Saggezza ancestrale
di Rossano Sambo
La maggior parte di noi non ricorda le proprie vite precedenti o le esperienze intra-vite.
Nella mitologia greca troviamo la bella metafora del fiume Lete, le cui acque cancellano la memoria delle anime che si dissetano con esse. Ed è per questo che ci reincarniamo sulla terra privi dei ricordi delle nostre vite precedenti. La nostra mente torna ad essere un quaderno bianco su cui ricominciare a scrivere pensieri, emozioni ed azioni, che la legge di causa ed effetto trasformerà in impulsi karmici determinando il nostro futuro.
Tutti noi, nei corso dei millenni, abbiamo scritto sul libro del destino e, ad ogni reincarnazione, aggiungiamo un capitolo a quel libro. Se conservassimo ricordi particolareggiati di tutto ciò che è stato scritto durante le vite precedenti, rischieremmo di invalidare lo scopo della nostra attuale vita.
Ecco perchè, con le tecniche di regressione, possiamo ricordare solo brevi scorci delle nostre esperienze pre nascita. La Legge Universale di causa ed effetto ci consente di accedere soltanto ai ricordi che possono essere concretamente utili a rendere spiritualmente più incisiva la nostra vita presente.
Soltanto chi raggiunge l’illuminazione può ricordare le sue vite precedenti in tutti i dettagli. Infatti, chi ha risolto per intero il proprio karma, non può più essere influenzato dal proprio passato.
Platone accenna a questi principi nella “Repubblica” in cui narra l’esperienza di Er che credeva di essere rimasto ucciso durante una battaglia. Il corpo di Er giaceva insieme ad altri eroi caduti ma non mostrava segni di decomposizione. Fu quindi riportato a casa, dopo dieci giorni, per essere cremato.
Mentre si trovava sulla pira funebre, Er si risvegliò e prese a raccontare del suo viaggio nei mondi interiori. Nel suo resoconto svelò che il percorso dell’anima tra le sfere celesti è influenzato dalle azioni che una persona compie durante la sua vita terrena.
Le anime di coloro che avevano commesso azioni ingiuste, imboccavano la strada dei mondi inferiori. Non per essere punite o sottoposte a sevizie eterne, ma per imparare alcune lezioni di saggezza. Dopo questo periodo di “riabilitazione”, risalivano verso l’alto dove, a metà strada, incontravano le anime dei giusti che avevano il compito di trasmettere loro il gusto per la bellezza. Durante il viaggio di ritorno verso la terra, le anime si imbattevano nelle tre Parche (le tessitrici del destino): Lachesi, Cloto e Atropo che impersonano rispettivamente Passato, Presente e Futuro. Esse tessevano con precisione il destino di ciascuna anima che si presentava al loro cospetto. Ciascuno sceglieva la propria sorte nella vita futura basandosi sulle esperienze della vita precedente.
Infine le anime percorrevano la pianura del Lete per dissetarsi con le acque di quel fiume. Coloro che non avevano assimilato un livello sufficiente di saggezza, bevevano però più del dovuto. Questo spiega perchè non tutti riescono a comprendere lo scopo della propria vita attuale e si perdono in un cieco vagabondare, sballottati qua e là da emozioni caotiche e da credenze non supportate da un’adeguata conoscenza.
Alcune anime riescono ad evitare le acque del Lete o ne bevono in quantità moderata: sono le anime di coloro che spesso possiedono tanto antichi quanto inspiegabili ricordi. Quanti di noi, durante la vita attuale, sentono risuonare dentro di sé echi di una saggezza ancestrale?
Da millenni la scienza spirituale si occupa di questi ricordi attraverso le tecniche di regressione. Ravvivando queste deboli memorie possiamo rammentare la nostra vera Natura e dare più slancio alla nostra evoluzione.
Ovviamente la regressione a vite precedenti non deve essere una cosa da fare per pura curiosità. Solo chi è animato da un sincero impulso spirituale e solo chi percepisce in sé quegli echi di cui abbiamo parlato poc’anzi dovrebbe ricorrere alla regressione a vite precedenti.
Questo non significa che chi non è, diciamo così, “pronto” non possa trarre beneficio da queste tecniche. Ricordiamo che esistono tanti percorsi quante sono le menti e ciascuno deve prima effettuare un certo tipo di lavoro consono alla sua situazione attuale. La cosa più saggia da fare consiste sempre nell’affidarsi a una guida esperta.
Articolo di Rossano Sambo
Mi piacerebbe sapere chi ero prima di venire su questa terra…alcune volte mi sento di non esssere”utile”e di non appartenere a questo mondo..vorrei capire perche’