Il Maestro conosce le necessità dei propri allievi
In che modo l’ispirazione del Maestro giunge ai propri discepoli?
Il Maestro, pur vivendo una vita indipendente rispetto ai discepoli, quando li accoglie nella propria aura, conosce già ciò che è necessario ad ognuno di loro e regolarmente, ad ogni luna piena, invia a ciascuno un programma di ispirazioni. In questi momenti, il Maestro pensa profondamente ad ogni discepolo, proiettando nelle loro aura, tutto il programma di lavoro che essi dovrebbero svolgere. Questa rapporto discepolo/Maestro può protrarsi per molto tempo: in questo modo il discepolo viene ispirato riguardo a ciò che dovrebbe fare, di anno in anno e di vita in vita.
La solitudine serve a mettere alla prova il discepolo. Dovete infatti sapere, che quando vi trovate in una situazione di solitudine e questo sentimento d’abbandono è molto grande, ebbene questa vostra condizione non è casuale; rappresenta invece il piano preparato dal Maestro proprio per voi. Un piano che gli permette di vedere come vi comportate, quando vi trovate in una situazione in cui vi sentite soli sulla Terra, e riconoscete che in quel momento nessuno dall’alto vi darà una mano, né il Maestro, né Dio. Se in questo frangente, sarete in grado di trovare dentro di voi un amore sufficiente, sarete capaci di assumervi la responsabilità necessaria, ed inizierete ad aiutare i vostri simili a migliorare la loro vita e a perfezionarsi, allora dimostrerete di possedere le qualità necessarie, per poter stabilire un contatto diretto con il vostro Maestro. Ed è proprio a partire dal momento in cui il discepolo dimostra di possedere queste qualità, che si può allora “unire” al proprio Maestro. Tutto questo avviene istantaneamente e senza tante cerimonie.
Diventare discepoli è una grande responsabilità, responsabilità condivisa dall’Ashram o Scuola spirituale in cui il discepolo è entrato a far parte. Un Ashram si può paragonare ad un grande cuore palpitante, composto da decine e decine di individui, arrivati ad una maturità sufficiente, per essere motivati soltanto verso opere di bene. Eppure questo non assicura del tutto, che il nuovo discepolo segua sempre quelle medesime linee di pensiero. Egli potrà sempre decidere, autonomamente, di usare l’energia ricevuta dall’Ashram come crede, potrà quindi anche deviarla a proprio profitto, diventare orgoglioso e fare magia grigia o magia nera. Potrà di colpo rinnegare tutto, acquistare una forte personalità, un carattere deciso, e diventare un grande finanziere o un politico, senza moralità e senza amore.
Tratto dalla dispensa “I Maestri di Saggezza” a cura del dr. Mario Rizzi
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