Barriere e controllo del corpo astrale
Durante un’OBE, oltre alla paura dovuta alla separazione dal corpo fisico, possiamo incorrere in altri ostacoli. Nel corso della nostra vita infatti ci costruiamo continuamente degli ostacoli, che sono il risultato del modo in cui percepiamo e definiamo il mondo. Sono quei limiti che ci poniamo, quando pensiamo che le cose possano essere solo in un certo modo, e quando abbiamo una visione univoca e poco flessibile della realtà. Sono limiti che diamo ai nostri pensieri, sentimenti e azioni. Una insufficiente flessibilità, rigide convinzioni e rigidi comportamenti, induriscono questi limiti, fino a trasformarli in barriere insormontabili.
Si aprono delle strade in alcune direzioni e se ne chiudono altre, per propria scelta. Ci si pone delle priorità, in quanto non si è in grado di spaziare in ogni campo. L’effetto filtro delle nostre predilezioni, ci permette di percepire, selettivamente, informazioni interessanti, fra l’immensa quantità di dati che bombardano la nostra consapevolezza. La predilezione filtra queste informazioni, permettendoci di percepire solo ciò che ha senso per noi, ciò che ci consente di crescere, fornendo un filtro protettivo flessibile, che tuttavia non si dovrebbe trasformare in una barriera.
Controllo dopo l’uscita dal corpo fisico:
Dopo aver terminato la transizione, avete sperimentato uno spostamento della vostra percezione, dal corpo fisico a quello del sogno. Adesso avete a disposizione diversi livelli di consapevolezza: potete librarvi nella vostra stanza, volare attorno alla terra o addirittura andare su altri pianeti e in altre dimensioni.
Se non vi piace una situazione in particolare, siete liberi di scegliere un altro ambiente. Questo si verifica unendo i pensieri con le sensazioni. Far emergere i vostri pensieri e le vostre sensazioni, crea l’intento in grado di cambiare circostanza. Vi porta l’energia o la forza necessaria per viaggiare verso qualsiasi destinazione, in un batter d’occhio oppure lentamente, curiosando intorno. Spesso appena pensate ad un luogo, vi ci ritrovate immediatamente. Se avete bisogno di pensare quando siete fuori dal corpo e non volete che i vostri pensieri vi portino continuamente in posti diversi, separate le vostre sensazioni dai vostri pensieri e potrete contemplare qualsiasi cosa, per tutto il tempo che volete.
Quando state facendo un’esperienza fuori dal corpo, potrete anche incontrare delle forze più potenti di voi. Sapere che esistono è un modo per farvi fronte. E’ necessario mantenere la calma e affrontare la situazione con coraggio, così come si fa con le avversità quotidiane, nella vita di tutti i giorni, nel mondo fisico; ciò le rende inoffensive. Sottostimare il pericolo, non è mai una buona idea, ma non lo è nemmeno farsi prendere dal panico.
Notate bene, che queste analogie fra le OBE e le esperienze fisiche, finiscono presto. Nella realtà non fisica, infatti se incontri una situazione in cui ti senti sopraffatto, hai sempre la possibilità di andartene, tornando velocemente nel corpo fisico. Oppure mediante un dialogo interno non verbale, puoi chiedere di comprendere cosa sia quella forza che ti spaventa, chiedere da dove abbia origine e perché tu ti stia confrontando con essa. In queste circostanze può esser bene, sentirsi un po’ come se si stesse assistendo ad un documentario, cioè avendo un approccio il più distaccato possibile.
Tratto da: Traveling with Power
di Ken Eagle Father
Hampton Roads Publishing Company, Inc
traduzione: Aldo Tura
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