Dopo aver lavorato per tanti anni con pazienti moribondi, mi fu chiaro che malgrado l’uomo esistesse dalla notte dei tempi, non era ancora pervenuto alla comprensione di quello che è forse il problema più importante di tutti, ossia la definizione, il significato e lo scopo della vita e della morte.
Penso perciò sia giunto il momento di mettere insieme tutto ciò che abbiamo scoperto e raccolto sul fenomeno morte, in un linguaggio che possa essere utile ad aiutare la gente ad affrontare la perdita di una persona cara, specialmente quando la morte è stata improvvisa e non si riesce a capacitarsene.
Una volta gli uomini avevano più dimestichezza con il problema della morte e credevano nel Paradiso o comunque in una vita dopo la morte. Nel tempo però queste credenze, queste certezze sono andate scomparendo. Oggi attraversiamo una nuova era che porta con sé la speranza di passare da un’età di scienza, tecnologia e materialismo, ad una nuova età di autentica spiritualità, e di consapevolezza del fatto che esiste qualcosa più grande di noi, che ha creato l’universo e la vita. E dove noi siamo una parte originale ed importante di questa vita, poiché contribuiamo alla sua evoluzione.
Tutti noi nascendo da una stessa Fonte, da Dio, siamo stati dotati di un aspetto divino e questo significa, letteralmente, che dentro di noi c’è una parte di quella divinità. Questo ci permette di sapere che siamo immortali. Il corpo è solo la dimora, il tempio o il bozzolo, in cui dimoriamo per un certo periodo di tempo, finché sopravvenendo la morte fisica, lasciamo cadere quel bozzolo e siamo di nuovo liberi come una farfalla.
Quando incominciai a lavorare, debbo ammettere che non avevo un particolare interesse per la vita dopo la morte, né avevo le idee molto chiare per quanto riguardava il concetto stesso di morte. Studiando la definizione della parola morte, si vede che essa sottintende solo la disintegrazione del corpo fisico, tralasciando completamente l’aspetto spirituale. E a quei tempi, anch’io ero uno di quei medici o quegli scienziati che non aveva dubbi riguardo a questo fatto.
Tuttavia, fui costretta a considerare certi fatti, che si verificavano così di frequente, da indurmi a chiedermi perchè nessuno avesse mai studiato, scientificamente, ciò che accade veramente durante e dopo la morte. Ogni giorno muore gente in tutto il mondo. E tuttavia in una società che è riuscita a mandare degli uomini sulla Luna e a riportarli indietro, non si è mai fatto uno sforzo vero, deciso, per capire e studiare il fenomeno della morte, e darne finalmente una definizione moderna e definitiva. Non è strano?
Così, mentre assistevo i miei pazienti terminali, incominciai a osservare alcuni fenomeni inspiegabili. Molti di loro avevano – quelle che io credevo essere – delle allucinazioni. Essi affermavano di poter vedere accanto a sé alcuni dei loro cari già morti, con i quali riuscivano anche, in qualche modo, a comunicare. Notai, che perfino i pazienti più tormentati, nell’imminenza della morte, riuscivano a rilassarsi, provando una sensazione di assoluta serenità, che non mi riusciva di capire, visto che spesso la morte li coglieva in uno stato d’animo negativo, di depressione o addirittura di rabbia.
Un altro fatto che notai, questa volta su me stessa, era che sebbene io fossi sempre molto vicina e coinvolta emotivamente con i miei pazienti, nel momento in cui essi morivano, quasi istantaneamente non sentivo più nulla per loro, per quei corpi ormai privi di vita, tanto che mi stupivo di me stessa. Quando li guardavo dopo che erano deceduti, avevo l’impressione di guardare un vecchio, ormai logoro vestito, abbandonato lì per non essere più utilizzato. Avevo questa incredibile e chiarissima immagine nella mente e sentivo con totale sicurezza che essi non erano più lì, ma altrove.
Naturalmente non ero in grado di spiegarmi questi fatti e avrei finito per non pensarci più, se non fosse stato per “il caso della signora Schwarz“. Questa signora, ci raccontò un’esperienza avuta durante un ricovero d’urgenza, in un ospedale dell’Indiana, in cui lei ricordava di essere stata portata in condizioni ormai gravissime. Proprio mentre si chiedeva se avrebbe dovuto lottare ancora una volta o se invece fosse venuto il momento di lasciarsi andare, si rese conto che un’infermiera era entrata nella stanza, le aveva dato un’occhiata e si era precipitata fuori. A questo punto, la signora “Schwarz” fu consapevole di fluttuare, lentamente e tranquillamente, fuori dal proprio corpo fisico, qualche decina di centimetri al di sopra del letto in cui giaceva il suo corpo.
Poi osservò l’equipe di rianimazione entrare nella stanza, ricordando bene in seguito chi era entrato per primo e chi per ultimo. Percepiva perfettamente non solo tutte le parole che le persone si dicevano, ma anche i loro pensieri, e avrebbe voluto dir loro di rilassarsi, di non agitarsi, perché lei stava bene. Finché le fu perfettamente chiaro che mentre lei percepiva ogni cosa, gli altri non potevano fare altrettanto. Soprattutto non percepivano lei. Dopo 45 minuti di inutili tentativi per rianimarla, la signora “Schwarz” fu dichiarata morta, ma proprio in quel momento tra lo stupore di tutti i presenti, ella si risvegliò e visse ancora per un anno e mezzo. Inutile dire che per me questo fu un fatto assolutamente nuovo, poichè nonostante fossi medico da molti anni, non avevo mai sentito parlare di esperienze di pre morte.
Dopo questo caso particolare, fummo certi che il caso della signora “Schwarz” non potesse essere considerato un fatto isolato. Incominciammo quindi a raccogliere dati relativi a casi analoghi, in modo da verificare se si trattasse veramente di un’esperienza rara o, al contrario, fosse più comune di quanto si credesse.
A cura di www.fisicaquantistica.it
Articolo tratto da “La morte e la vita dopo la morte“, di Elisabeth Kubler-Ross
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Articoli nella sezione: Esperienze pre morte
Esperienze pre morte
Attraverso l’appassionato lavoro pionieristico della dottoressa Elisabeth Kubler-Ross, siamo giunti ad una nuova, più ampia e profonda comprensione della morte, il grande appuntamento che ci attende tutti e del quale la nostra società moderna, razionalista e materialista, ha fatto, nella sua incapacità di spiegarla, un tabù insuperabile.
Elisabeth Kubler-Ross, grazie al suo lavoro instancabile e paziente al capezzale dei morenti, ha infranto questo tabù. La sua esperienza personale e le consapevolezze che ne sono derivate, sono il risultato di migliaia di ore trascorse ascoltando ciò che queste persone le hanno confidato, nei giorni e nelle ore precedenti la loro morte.
Fin dagli inizi della sua carriera come medico-psichiatra, la dottoressa Kubler-Ross si rese conto che persino per i medici, il dolore e … leggi tutto
Vivere e morire
Dopo aver passato molti anni al letto di morte di bambini e anziani e aver ascoltato ciò che essi mi confidavano, mi sono resa conto, che i malati all’ultimo stadio sono in grado di capire con precisione quando la morte si avvicina.
All’improvviso mi dicevano addio, quando non avevo idea che la loro morte fosse imminente. Se non ignoravo questo fatto, allora essi mi comunicavano tutto ciò che volevano farmi sapere e io mi sentivo in pace con me stessa, per aver dato loro ascolto e conforto.
Abbiamo studiato ventimila casi in tutto il mondo, di persone che erano state dichiarate clinicamente morte e che sono poi ritornate alla vita. Alcune si risvegliarono naturalmente, altre in seguito a rianimazione. Voglio riassumere in … leggi tutto
Attraversare il tunnel
Dopo la morte, quando ci si rende conto di essere di nuovo integri nella propria consapevolezza, si incontrano i propri cari e si passa ad una forma di vita diversa.
Si lasciano allora indietro le forme fisiche terrene, perchè non se ne ha più bisogno. Ma prima si sperimenta un altro fenomeno, che può presentarsi con diverse caratteristiche, come ad esempio volare attraverso un tunnel, oltrepassare un cancello, attraversare un ponte, ecc. Dopo di che si è avvolti dalla Luce. Questa Luce è più candida del bianco. E’ estremamente luminosa e man mano che ci si avvicina ad essa, si è circondati dall’amore più grande, più indescrivibile e incondizionato che si possa immaginare.
Se si ha soltanto un’esperienza di pre morte, si … leggi tutto
Il significato della sofferenza
La vita, questo periodo di tempo che tutti noi trascorriamo nel nostro corpo fisico, è solo un tratto brevissimo della nostra Esistenza globale. È un periodo importante, perchè ognuno di noi ha uno scopo nella vita, e se viviamo bene non dobbiamo preoccuparci della morte.
Vivere bene significa soprattutto imparare ad amare. Anche la conoscenza è utile, ma la sola conoscenza non è in grado di aiutare nessuno. Senza usare la testa, il cuore e l’anima in piena sinergia non si può aiutare nessuno. Questo mi hanno insegnato i così detti pazienti inguaribili, i moribondi, gli schizofrenici o i ritardati. Nel mio lavoro con queste persone, ho capito che ognuno di loro ha uno scopo: non solo può imparare ed essere aiutato, … leggi tutto
La morte non esiste
Dopo aver lavorato per molti anni con malati moribondi, e dopo aver imparato da loro che cosa sia realmente la vita, quali siano i rimpianti che si hanno quando sembra ormai troppo tardi per averne, cominciai a chiedermi che cosa fosse realmente la morte.
Incominciai così a raccogliere i resoconti di esperienze extra-corporee, che i miei pazienti mi riferivano. Tutte queste esperienze risultavano avere le stesse caratteristiche ed essere analoghe anche ad altri resoconti simili registrati in altre parti del mondo, da parte di altrettanti medici. Dall’Australia alla California, tutte queste esperienze avevano un unico denominatore comune: la perfetta consapevolezza da parte delle persone di lasciare il proprio corpo fisico e di essere tuttavia perfettamente coscienti. Tutto ciò conduce ad affermare … leggi tutto
La comprensione della morte
Dopo aver lavorato per tanti anni con pazienti moribondi, mi fu chiaro che malgrado l’uomo esistesse dalla notte dei tempi, non era ancora pervenuto alla comprensione di quello che è forse il problema più importante di tutti, ossia la definizione, il significato e lo scopo della vita e della morte.
Penso perciò sia giunto il momento di mettere insieme tutto ciò che abbiamo scoperto e raccolto sul fenomeno morte, in un linguaggio che possa essere utile ad aiutare la gente ad affrontare la perdita di una persona cara, specialmente quando la morte è stata improvvisa e non si riesce a capacitarsene.
Una volta gli uomini avevano più dimestichezza con il problema della morte e credevano nel Paradiso o comunque in una vita … leggi tutto
Pre morte
Nel corso degli ultimi anni, molti ricercatori in tutto il mondo, tra i quali medici, psicologi e studiosi di parapsicologia, hanno raccolto e catalogato casi di pre-morte. Sono stati così riuniti più di 25.000 casi.
Noi definiamo questo fenomeno, “esperienza di pre-morte”, poiché tutti questi pazienti hanno potuto tornare indietro dopo essere stati dichiarati clinicamente morti, e dopo essere guariti, hanno potuto raccontare ciò che essi sperimentarono. La cosa migliore, quindi, è riassumere ciò che tutte queste persone hanno vissuto, nel momento in cui il loro corpo ha cessato, temporaneamente, di funzionare.
E’ importante sapere, che tra tutti i pazienti che ebbero arresti cardiaci e vennero poi richiamati in vita, solo uno su dieci, ricordava l’esperienza avuta durante il periodo in cui … leggi tutto
Non si muore mai da soli
I bambini malati terminali, subito prima della morte incominciano a rendersi conto, che sono in grado di lasciare il loro corpo fisico, ed hanno quelle che noi chiamiamo “esperienze extra-corporee”.
Tutti noi abbiamo questo tipo di esperienza in certi stadi del sonno, ma pochissimi ne sono consapevoli. E’ durante queste uscite dal corpo che i pazienti moribondi, giovani e vecchi, si rendono conto della presenza di certi esseri che li circondano, che li guidano e li aiutano. I bambini spesso ne parlano come di compagni di gioco. La Chiesa li chiama Angeli custodi, la maggior parte delle persone li chiama semplicemente guide.
Al di là di questo, è importante sapere che ogni essere umano, viene accompagnato e aiutato da queste guide o … leggi tutto
Cosa succede dopo la morte?
È naturale chiedersi che cosa accada dopo la morte. Abbiamo studiato a questo proposito, molti casi di bambini molto piccoli, che ovviamente non potevano aver letto articoli o ascoltato racconti sulle esperienze di pre-morte. Tra questi ci fu il caso di un bimbo di due anni, il quale ci raccontò a modo suo quello che aveva vissuto e che definiva “il momento della morte”.
Il piccolo ebbe una violenta reazione ad un farmaco e fu dichiarato morto. Dopo quella che parve un’eternità, mentre il medico e la madre si disperavano, il piccino improvvisamente aprì di nuovo gli occhi e disse: “Mammina, ero morto. Ero in un luogo bellissimo e non volevo ritornare. Ero con Gesù e Maria. E Maria mi ripeteva … leggi tutto
Esperienze mistiche
Permettetemi ora di raccontarvi alcune delle mie esperienze mistiche, che mi hanno aiutata non a credere, ma a sapere, che ciò che viene dopo quella che noi chiamiamo morte, è vera vita, e rappresenta una continuazione del percorso terreno.
Devo chiarire che nei miei anni giovanili, non ebbi alcun interesse per questi temi, non sapevo, ad esempio, cosa fosse la coscienza superiore, né tantomeno fui mai in grado di meditare. Forse però, quelle migliaia di ore trascorse accanto ai miei pazienti moribondi, furono in fin dei conti qualcosa di molto simile ad una sorta di meditazione.
Io credo che ogni essere umano consista di un lato fisico, uno emotivo, uno intellettuale e uno spirituale, e che questi quattro aspetti debbano lavorare insieme … leggi tutto
“…nel momento in cui essi morivano, quasi istantaneamente non sentivo più nulla per loro,…”.
Grazie, mi ha fatto ricordare forse la stessa sensazione che ho avuto un attimo dopo che mia madre è “partita” lasciando il “tempio” fra le mani degli infermieri che usavano il defebrillatore mentre io ho preso il cellulare per videofilmare per poi in seguito buttare via il video.