Le Forze del Male esistono, anche se sono invisibili
di Francesco Lamendola
Le Forze del Male esistono, anche se sono invisibili e anche se la cultura moderna si fa beffe di una tale credenza.
Esistono, ad esempio, soggetti che compiono delitti atroci, come lo squartatore dello Yorkshire, i quali agiscono sotto l’istigazione di “voci” che provengono da un altrove malefico, e che ordinano loro di compiere azioni che eccedono il livello puramente umano della malvagità. I delitti puramente umani sono quelli che vengono commessi sotto lo stimolo dell’avidità, della superbia o della lussuria: persone che vogliono impadronirsi del denaro di un altro, o che non vogliono sfigurare nell’alta società facendo vedere le proprie difficoltà economiche, oppure che vogliono togliere di mezzo ogni ostacolo sulla via del raggiungimento di un piacere sessuale.
Anche se in queste forme ordinarie del male può essere presente una qualche ingerenza soprannaturale, la maggior parte di esse resta nell’ambito della dimensione umana e quindi non eccedere il male nella sua dimensione ordinaria. Invece il Male assoluto si manifesta in forma di vere e proprie ossessioni o possessioni, e trasforma delle persone umane in autentici mostri, dotati sovente della freddezza, dell’audacia e della spregiudicatezza che consentono loro di occultare le loro azioni perverse e di scansare il giusto castigo di fronte alla legge degli uomini.
I cristiani queste cose le sanno benissimo, o almeno dovrebbero saperle: essi non parlano, astrattamente, delle forze del Male, ma del Diavolo in persona, con tutte le sue coorti infernali; se non lo sanno o l’hanno dimenticato, ciò significa che sono ormai dei cristiani formali, dei cristiani moderni, nei quali la visione materialista e l’abitudine a calcolare ogni cosa sul metro della ragione strumentale ha spento la consapevolezza dei livelli ulteriori – inferiori e superiori – della vita naturale. Accade però che anche un certo numero di esseri umani, generalmente membri di gruppi satanici e detentori di conoscenze occulte, possiedano la capacità di servirsi dell’energia psichica per fare del male al prossimo, strumentalizzarlo o sottometterlo ai loro disegni.
Essi usano le conoscenze spirituali delle quali dispongono, non per aiutare gli uomini ad elevarsi ma per soggiogarli, dominati come sono dai bassi istinti dell’egoismo e della sopraffazione; sono uomini malvagi, che si servono del sapere spirituale per il male e non per il bene, e che costituiscono un vero flagello per l’umanità, la quale è formata mediamente da persone deboli, suggestionabili e manovrabili.
Si spiega così il fascino sinistro che i capi delle sette esercitano sui loro discepoli, non di rado programmando le loro menti per compiere, a loro volta, dei crimini o comunque delle azioni intrinsecamente cattive. Anche certi capi di movimenti religiosi o di partiti politici, per non parlare di certe star dello spettacolo, specie della musica hard rock, sono dotati di questi poteri e li usano ampiamente per acquistare e conservare un forte ascendente sulle masse, le quali, di fronte alla loro forza psichica, appaiono come soggiogate, istupidite, plagiate.
L’attacco può essere anche individuale e finalizzato a piegare alla propria volontà una singola persona, ad esempio per costringerla a devolvere i suoi beni a una certa organizzazione o addirittura per spingerla a compiere atti estremi, contro altri o contro se stessa. Fra i mille e mille esempi che potremmo fare, ne scegliamo uno riferito a suo tempo dal medico e psichiatra inglese Arthur Guirdham (1905-1992), il quale racconta come, invitato a partecipare a una riunione di tipo esoterico negativo, durante un colloquio privato, formalmente corretto, con un membro di quel gruppo, ebbe la tangibile sensazione di essere aggredito da una forza psichica e spirituale di natura estremamente insidiosa e maligna. Egli ne parla nel libro “L’ossessione diabolica” (titolo originale: “Obsession”, 1972; traduzione di Aldo Durante, Roma, Tattilo Editrice, 1974, pp. 178-182):
“Improvvisamente fui attanagliato dal panico. Provai una sensazione come di essere trafitto fisicamente attraverso il plesso solare. Pensai di poter svenire e la paura che ciò accadesse intensificò il mio terrore. Al tempo stesso fui sopraffatto da un acuto e ingiustificato senso di colpa. Dico ingiustificato perché, pur considerandomi né migliore né peggiore degli altri, non esisteva una ragione plausibile per una reazione così eccessiva: perché poi, inoltre, si era manifestata così rapidamente? In ogni caso, credetti che quella persona potesse leggermi nell’anima e che il Male connaturato nella mia costituzione gli apparisse visibile.(…)
In qualche modo mi ripresi. Nella rimanente parte del colloquio, il discepolo insisté perché incontrassi un’autorità di grado più alto. Non riuscii a comprendere bene cosa si volesse da me, ma sembrò, nell’insieme, che dovevo essere “illuminato” immediatamente. (…) Sentivo già come di essere nudo al mondo. Ed il panico ricomparve quando egli estrasse il suo taccuino. Mi disse che la gerarchia stava lavorando sotto urgente pressione, che c’era una lunga lista di prenotati, e che se non avessi apposto il mio nome subito le mie possibilità di salvezza rapida erano minime. Esitai, mentii, e alla fine rifiutai con il preteso che anch’io avevo impegni e appuntamenti. (…) Mi separai cordialmente dal mio istruttore. Anche se appariva deluso, fu certamente gentile.
Ora, io sono sempre un guidatore prudente; quel giorno tornai a casa molto lentamente e con grandissima cautela. Dal punto di vista conscio non avvertivo alcuna necessità di protezione. Forse perché ero come protetto in modo invisibile. Mentre mi avvicinavo lentissimamente a un segnale di stop, un enorme alsaziano si gettò contro la macchina. Se avessi mantenuto una velocità più sostenuta il cane, come minimo, avrebbe riportato gravi ferite. Comunque, anche così, l’impatto fu spaventoso e l’animale si allontanò zoppicando. Cercai il suo proprietario in una casa che si rivelò deserta.
Ripresi allora la guida e arrivai in città dopo circa un quarto d’ora. Girai ad una curva che consideravo pericolosa. Credo di non averla affrontata a più di 25 chilometri all’ora. A pochi metri dalla curva, un ragazzo in bicicletta con un piede sull’asfalto, eseguì improvvisamente una stretta conversione proprio davanti alla macchina, per girare nella direzione opposta. Se non avessi guidato a passo di lumaca e con grande attenzione, gli avrei sicuramente provocato qualche grave lesione. Proseguii nella guida ancora due o tre minuti finché arrivai ad un’altra curva stretta che affronto sempre con prudenza. E proprio sulla curva, un altro ragazzo eseguì l’identica manovra con un ciclomotore. Ancora una volta, se non avessi guidato con estrema lentezza e con insolita attenzione, avrei prodotto seri danni sia a lui che a me sesso. Fui notevolmente sollevato quando raggiunsi il riparo dell’ospedale, dove dopo aver fatto il mio giro, fui assalito da un altro attacco di panico.
Non penso che l’intero episodio possa essere liquidato in conto di nevrosi personale, né credo che simili avvenimenti si verifichino a titolo di semplici coincidenze. Tre incidenti di questo tipo nello spazio di una ventina di minuti sono un tantino eccessivi. Potrebbe sembrare che abbia esibito una prova “scientifica” un po’ scarsa dell’esistenza del Male. Ma come si fa? La potenza del Male non fa pubblicità a se stessa. Avvenimenti di natura simile possono essere valutati come conseguenze caratteristiche dell’impatto del Male. Sta di fatto che vissi un’esperienza analoga, in macchina, sette od otto anni dopo. Ero stato messo, senza volerlo, in contatto con una persona dotata di spiccate tendenze psichiche, ma che si trovava in condizioni di notevole deterioramento. Dopo questo episodio, la mia auto sbandò due volte su strade asciutte con superficie perfetta, senza gelo o ghiaccio, per motivi inesplicabili”.
Anche a noi pare che tre incidenti come quelli riferiti siano un po’ troppi nell’arco di soli venti minuti, senza contare la coincidenza con il precedente colloquio con quello strano personaggio, durante il quale Guirdham sperimentò su di sé tutti i sintomi di un deliberato e acuto attacco psichico, che si manifestò con un senso di trafittura al plesso solare, panico e inspiegabile senso di colpa.
Forse anche a voi sono capitati fatti del genere, o ne avete sentito parlare da qualche amico o conoscente. Quasi certamente avete sperimentato disagio, inquietudine e senso di oppressione in presenza di certe persone. Ciascuno di noi possiede un “pacchetto” energetico: e mentre le persone depresse, o invidiose, o cattive, emanano intorno a sé energia negativa, a bassa frequenza, le persone gioiose, vitali, entusiaste, emanano energia positiva, ad alta frequenza.
Ora, quanti hanno fatto studi di carattere esoterico, occultistico e alchimistico sanno che questa energia può essere “controllata”, trattenuta o rilasciata, e indirizzata verso un particolare bersaglio; i praticanti della magia nera, ad esempio, sanno che è possibile scagliare un “dardo” di energia negativa contro qualcuno, anche a grande distanza, e nuocergli più o meno gravemente, tanto sul piano fisico che su quello psichico e spirituale.
Nell’Africa Nera e in genere nelle società primitive la cosa è talmente risaputa che tutti conoscono i poteri degli stregoni e si guardano bene dallo sfidarli, anzi vivono nel terrore d’incorrervi. Ma anche nei Paesi civilizzati la stregoneria continua ad esistere, solo che ha trovato il modo di convivere con la cultura moderna e di adattarsi al mondo dei grattacieli e dei computer.
In Europa e negli Stati Uniti vi sono dei gruppi di occultisti che praticano la magia nera sfruttando conoscenze molto antiche e molto sofisticate. Come abbiamo avuto occasione di dire in un precedente scritto, l’élite dei super oligarchi finanziari, quelli che Giulietto Chiesa chiamava i “Padroni Universali”, costituisce un gruppo in qualche modo omogeneo, formato da persone legate da vincoli di sangue e che pertanto hanno lo stesso patrimonio genetico, ed è possibile che siano “imparentate” con razze aliene o con creature di altre dimensioni.
E se anche così non fosse e se dovessimo limitare la nostra prospettiva alla dimensione puramente umana, il fatto di aver preservato la loro purezza e la segretezza con cui si trasmettono il loro sapere occulto di generazione in generazione, da un lunghissimo corso di anni, fa di loro i depositari di una scienza segreta che copre molti aspetti della realtà, dall’elettronica alla chimica, dalla fisica alla medicina, e che registra notevoli picchi proprio nell’ambito della magia nera, poiché si tratta di persone intrinsecamente malvagie, che da sempre dedicano molte risorse ed energie a sviluppare le capacità energetiche dell’essere umano, per piegare i loro simili ai propri piani e disegni.
Il caso riferito da Guirdham è appunto quello di un uso consapevole della propria energia psichica per colpire un interlocutore che s’intende soggiogare e ridurre alla propria mercé, facendone un burattino da manovrare a distanza. Se non si fosse trattato di uno psichiatra, per giunta interessato alle questioni dell’occulto, quasi certamente la vittima sarebbe caduta in potere di tale volontà malvagia; anche così, tuttavia, Guirdham dovette fare ricorso a tutto il suo sangue freddo e a tutte le sue conoscenze, pratiche e teoriche per limitare gli effetti negativi di un tale assalto contro il suo libero arbitrio e per sottrarsi al cappio che già stavano per gettargli al collo; a stento poté evitare poi di trovarsi coinvolto in gravi incidenti automobilistici sulla via del ritorno.
Questo dimostra che conoscere le forze psichiche occulte dà un notevole potere e un indubbio vantaggio nei confronti delle persone comuni, le quali non hanno la minima idea di tali forze e perciò scambiano eventuali malesseri interiori per qualcosa di limitato alla sfera psichica soggettiva, in ciò rafforzati da una pseudo scienza presuntuosa e ignorante, come la psicanalisi. Ma la verità è che chi maneggia con tanta cattiveria la propria energia psichica, per sottrarre agli altri la loro e per distruggerne la volontà, si muove sul piano del Male, che è un piano superiore a quello della realtà ordinaria, caratterizzato da leggi proprie e diverse; e contro di esso è necessario affilare le armi spirituali e non solo le difese di ordine medico, psicologico e psichiatrico.
In pratica, come ci si può proteggere contro le forze del Male, sia che esse vengano da altri esseri umani, sia che vengano direttamente dalle creature infernali? Come nel caso della sana medicina naturale, la regola numero uno è quella di prevenire: il che significa evitare di frequentare gruppi o persone dai quali promana energia negativa. Come si fa a riconoscerle? Bisogna vigilare con tutti i sensi, ma specialmente con il senso interno, e imparare a “leggere” gli eventi collegati ad esse: nel caso citato all’inizio, gli incidenti mancati che hanno contrassegnato il ritorno a casa di un uomo il quale aveva rifiutato la proposta di un signore del male.
In secondo luogo, esistono delle tecniche psichiche e spirituali per costruire attorno alla propria persona una specie di corazza energetica, davanti alla quale s’infrangono i dardi malefici lanciati da tali esseri. Però attenzione: tali tecniche richiedono un percorso di tipo esoterico che presenta alcuni punti di vicinanza, e talvolta di contatto, con la magia nera. È vero che l’intenzione è del tutto diversa, però a nostro giudizio, non si scherza con certi poteri e conoscenze: si potrebbe finire come l’apprendista stregone. Assai meglio, perciò, puntare direttamente sulla protezione più formidabile e del tutto priva di pericoli: quella che viene dal vero Dio. Davanti alla preghiera a Gesù Cristo, le forze del male sono costrette a indietreggiare.
Articolo di Francesco Lamendola
Commenti
Le Forze del Male esistono, anche se sono invisibili — Nessun commento