La Scienza ha scoperto Dio?
Einstein non credeva fosse possibile. Stephen Hawking ha detto che potrebbe essere la più grande scoperta scientifica di tutti i tempi.
Quale scoperta ha sconcertato le più grandi menti scientifiche del secolo scorso, e perché le ha indotte a ripensare l’origine del nostro universo? Nuovi, più potenti, telescopi hanno rivelato misteri sul nostro universo che hanno sollevato nuove domande sull’origine della vita.
La Scienza ha scoperto Dio?
Ma aspettate un minuto! La scienza non ha dimostrato che non abbiamo bisogno di Dio per spiegare l’universo? I fulmini, i terremoti e persino i bambini venivano spiegati come atti di Dio. Ma ora lo sappiamo meglio. Cosa c’è in questa scoperta che è così fondamentalmente diverso e perché ha sbalordito il mondo scientifico?
Questa scoperta e ciò che i biologi molecolari hanno imparato sulla sofisticata codifica all’interno del DNA, hanno portato molti scienziati ad ammettere che l’universo sembra essere parte di un grande progetto. Un cosmologo lo ha detto in questi termini: “Molti scienziati, quando ammettono le loro opinioni, propendono per l’argomento teleologico o progettuale”. [1]
Sorprendentemente, molti scienziati che parlano di Dio non hanno alcuna fede religiosa. [2] Allora, quali sono queste straordinarie scoperte che improvvisamente hanno fatto parlare gli scienziati di Dio? Tre scoperte rivoluzionarie nel campo dell’astronomia e della biologia molecolare spiccano tra queste:
– L’universo ha avuto un inizio;
– L’universo è perfetto per la vita;
– La codifica del DNA rivela una intelligenza.
Le affermazioni che i principali scienziati hanno fatto su queste scoperte potrebbero scioccarvi. Diamo un’occhiata.
Inizio in un dato tempo
Fin dagli albori della civiltà l’uomo ha fissato con soggezione le stelle, chiedendosi cosa siano e come siano arrivate lì. Sebbene in una notte limpida si possano vedere ad occhio nudo circa 6.000 stelle, Hubble e altri potenti telescopi indicano che ce ne sono migliaia di miliardi raggruppati in oltre 100 miliardi di galassie. Il nostro sole è come un granello di sabbia tra i lidi del mondo.
Tuttavia, prima del 20° secolo, la maggior parte degli scienziati credeva che la nostra galassia della Via Lattea fosse l’intero universo e che esistessero solo circa 100 milioni di stelle. La maggior parte degli scienziati credeva che il nostro universo non avesse mai avuto un inizio. Essi credevano che massa, spazio ed energia fossero sempre esistiti. Ma all’inizio del XX secolo, l’astronomo Edwin Hubble ha scoperto che l’universo si sta espandendo. Riordinando matematicamente il processo, ha calcolato che tutto nell’universo, compresa la materia, l’energia, lo spazio e persino il tempo stesso, ha effettivamente avuto un inizio.
Tutta la comunità scientifica è stata rumorosamente scossa da onde d’urto. Molti scienziati, incluso Einstein, hanno reagirono negativamente. In quello che più tardi Einstein chiamò “il più grande errore della mia vita”, egli eluse le equazioni per evitare l’implicazione di un inizio. [3] Forse l’avversario più esplicito di un inizio dell’universo è stato l’astronomo britannico Sir Fred Hoyle, che ha soprannominato sarcasticamente l’evento della creazione “big bang”. Egli si è attenuto ostinatamente alla sua teoria fissa secondo cui l’universo è sempre esistito. Così hanno fatto Einstein ed altri scienziati finché le prove di un inizio divennero schiaccianti.
L’implicazione di un inizio, ovvia ed appariscente ma minimizzata come un “elefante nella stanza” (idioma inglese), è che qualcosa o Qualcuno al di là dell’indagine scientifica deve aver dato inizio a tutto. Alla fine, nel 1992, gli esperimenti sui satelliti COBE hanno dimostrato che l’universo ha davvero avuto un inizio in un dato tempo, con un incredibile lampo di luce ed energia. [4] Sebbene alcuni scienziati lo chiamassero il “momento della creazione”, la maggior parte preferì chiamarlo “big bang”. “L’immagine suggerisce l’esplosione di una bomba cosmica all’idrogeno. L’istante in cui è esplosa la bomba cosmica ha segnato la nascita dell’Universo”. (Robert Jastrow – astronomo) [5]
Tutto dal Nulla
La scienza non è in grado di dirci cosa o chi abbia causato l’inizio dell’universo. Ma alcuni credono che indichi chiaramente un Creatore. “Il teorico britannico, Edward Milne, ha scritto un trattato matematico sulla relatività, che ha concluso dicendo: “Quanto alla causa prima dell’Universo, nel contesto dell’espansione, la si lascia al lettore, ma il nostro quadro è incompleto senza un Lui”. [6] Un altro scienziato britannico, Edmund Whittaker, ha attribuito l’inizio del nostro universo alla “volontà Divina che costituisce la Natura dal nulla”. [7]
Molti scienziati sono rimasti colpiti dal parallelo di un evento creativo dal nulla unico nel tempo, con il racconto biblico della creazione in Genesi 1: 1. [8] Prima di questa scoperta, molti scienziati consideravano il racconto biblico della creazione dal nulla come non scientifico. Sebbene si sia definito un agnostico, Jastrow è stato costretto dall’evidenza ad ammettere: “Ora vediamo come le prove astronomiche conducono a una visione biblica dell’origine del mondo”. [9] Anche un altro agnostico, George Smoot, lo scienziato vincitore del premio Nobel responsabile dell’esperimento COBE, ammette il parallelo. “Non c’è dubbio che esista un parallelo tra il big bang come evento e la nozione cristiana della creazione dal nulla”. [10] Gli scienziati che erano soliti deridere la Bibbia come un libro di favole, ora stanno, in sostanza, ammettendo che il concetto biblico della creazione dal nulla è sempre stato giusto.
I cosmologi, specializzati nello studio dell’universo e delle sue origini, si sono presto resi conto che un’esplosione cosmica casuale non avrebbe mai potuto portare alla vita, più di quanto lo avrebbe fatto una bomba nucleare, a meno che non fosse stata progettata con precisione per farlo. E questo significava che un progettista doveva averla pianificata. Per descrivere questo progettista hanno iniziato a usare parole come “Super-intelletto”, “Creatore” e persino “Essere supremo”. Vediamo perché.
Messo a Punto per la Vita
I fisici hanno calcolato che affinché la vita esistesse, la gravità e le altre forze della natura dovevano essere precise e corrette o il nostro universo non sarebbe potuto esistere. Se il tasso di espansione fosse stato leggermente più debole, la gravità avrebbe riportato tutta la materia in un “grande magma”.
Non stiamo parlando semplicemente di una riduzione dell’uno o del due percento del tasso di espansione dell’universo. Stephen Hawking ha scritto: “Se il tasso di espansione un secondo dopo il big bang fosse stato inferiore anche di una sola parte su centomila milioni di milioni, l’universo sarebbe crollato di nuovo prima di raggiungere le dimensioni attuali”. [11] Di contro, se il tasso di espansione fosse stato di una semplice frazione maggiore di quello che è stato, galassie, stelle e pianeti non avrebbero mai potuto formarsi e non saremmo qui.
E affinché la vita esista, anche le condizioni del nostro sistema solare e del nostro pianeta devono essere proprio esatte. Ad esempio, ci rendiamo tutti conto che senza un’atmosfera di ossigeno nessuno di noi sarebbe in grado di respirare. E senza ossigeno, l’acqua non potrebbe esistere. Senza acqua non ci sarebbero precipitazioni per i nostri raccolti. Anche altri elementi come l’idrogeno, l’azoto, il sodio, il carbonio, il calcio e il fosforo sono essenziali per la vita.
Ma questo da solo non è tutto ciò che è necessario perché ci sia vita. Anche le dimensioni, la temperatura, la vicinanza relativa e la composizione chimica del nostro pianeta, del sole e della luna devono essere esatti. E ci sono dozzine di altre condizioni che dovevano essere squisitamente messe a punto o non saremmo qui a pensarci. [12]
Gli scienziati che credono in Dio potrebbero essersi aspettati una tale messa a punto, ma gli atei e gli agnostici non sono stati in grado di spiegare le straordinarie “coincidenze”. Il fisico teorico Stephen Hawking, un agnostico, scrive: “Il fatto notevole è che i valori di questi numeri sembrano essere stati adattati molto finemente per rendere possibile lo sviluppo della vita”. [13]
Caso o Miracolo?
Ma questa messa a punto non potrebbe essere attribuita al caso? Dopotutto, gli esperti di pronostici sanno che anche i tiri a distanza possono alla fine vincere in pista. E, contro ogni probabilità, le lotterie alla fine vengono vinte da qualcuno. Quindi, quali sono le probabilità che la vita umana esista per caso da un’esplosione casuale nella storia cosmica?
Che la vita umana sia resa possibile da un big bang sfida le leggi della probabilità. Un astronomo calcola le probabilità con meno di 1 possibilità su un trilione di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni. [14] Sarebbe molto più facile per una persona cieca – in un solo tentativo – scoprire un granello di sabbia appositamente contrassegnato da tutte le spiagge del mondo. Un altro esempio di quanto sia improbabile che un big bang casuale produca la vita è che una persona vinca oltre mille lotterie consecutive da mega-milioni di dollari, dopo aver acquistato un solo biglietto per ciascuna.
Quale sarebbe la vostra reazione a notizie del genere? Impossibile, a meno che non sia stato architettato da qualcuno dietro le quinte, che è quello che penserebbero tutti. Ed è questo che stanno concludendo molti scienziati: Qualcuno dietro le quinte ha progettato e creato l’universo.
Questa nuova comprensione di quanto sia miracolosa la vita umana nel nostro universo, ha portato l’astronomo agnostico George Greenstein a chiedersi: “È possibile che improvvisamente, senza volerlo, ci siamo imbattuti nella prova scientifica dell’esistenza di un Essere Supremo?” [15] Tuttavia, come agnostico, Greenstein mantiene la sua fede nella scienza, piuttosto che in un Creatore, per spiegare alla fine le nostre origini. [16]
Jastrow spiega perché alcuni scienziati sono riluttanti ad accettare un Creatore trascendente. C’è una sorta di religione nella scienza; è la religione di una persona che crede che ci sia ordine e armonia nell’Universo… Questa fede religiosa dello scienziato viene scossa dalla scoperta che il mondo ha avuto un inizio in condizioni in cui le leggi note della fisica non sono valide, e come prodotto di forze o circostanze che non possiamo scoprire. Quando ciò accade, lo scienziato perde il controllo. Se esaminasse davvero le implicazioni che ne vengono, ne sarebbe traumatizzato. [17]
È comprensibile il motivo per cui scienziati come Greenstein e Hawking cercano altre spiegazioni piuttosto che attribuire il nostro universo così finemente organizzato ad un Creatore. Hawking ipotizza che possano esistere altri universi invisibili (e non dimostrabili), aumentando le probabilità che uno di loro (il nostro) sia perfettamente regolato per la vita. Tuttavia, poiché la sua proposta è speculativa e al di fuori della verifica, difficilmente può essere definita “scientifica”. Sebbene anche lui sia un agnostico, l’astrofisico britannico Paul Davies respinge l’idea di Hawking come troppo speculativa. Scrive: “Una tale convinzione deve basarsi sulla fede piuttosto che sull’osservazione”. [18]
Sebbene Hawking continui a guidare la schiera di coloro che esplorano spiegazioni puramente scientifiche per rintracciare le nostre origini, altri scienziati, inclusi molti agnostici, hanno riconosciuto quelle che sembrano prove schiaccianti dell’esistenza di un Creatore. Hoyle ha scritto: “Un’interpretazione basata sul buon senso dei fatti, suggerisce che un super intelletto abbia interferito con la fisica, così come con la chimica e la biologia, e che non ci sono forze cieche di cui valga la pena parlare in natura”. [19]
Sebbene Einstein non fosse religioso e non credesse in un Dio personale, definì il genio dietro l’universo “un’intelligenza di tale superiorità che, rispetto ad essa, tutto il pensiero e l’agire sistematici degli esseri umani ne sono un riflesso del tutto insignificante”. [20] L’ateo Christopher Hitchens, che ha trascorso gran parte della sua vita a scrivere e dibattere contro Dio, è rimasto molto perplesso dal fatto che la vita non potrebbe esistere se le cose fossero diverse solo di “un grado o di un capello”. [21] Davies riconosce: “Per me ci sono prove evidenti che dietro a tutto c’è qualcosa che manovra. Sembra che qualcuno abbia messo a punto i numeri della natura per creare l’Universo… L’impressione dell’esistenza di una progettualità è schiacciante“. [22]
DNA: il Linguaggio della Vita
L’astronomia non è l’unico settore in cui la scienza ha individuato una progettualità. I biologi molecolari hanno scoperto un progetto intricato e complesso nel mondo microscopico del DNA. Nel secolo scorso, gli scienziati hanno appreso che una minuscola molecola chiamata DNA è il “cervello” che sottostà ad ogni cellula del nostro corpo così come ad ogni altro essere vivente. Eppure più si scopre sul DNA, più si resta stupiti della brillante intelligenza che c’è dietro.
Gli scienziati che credono che il mondo materiale sia tutto ciò che esiste (materialisti), come Richard Dawkins, sostengono che il DNA si è evoluto dalla selezione naturale senza un Creatore. Eppure anche gli evoluzionisti più accaniti ammettono che l’origine dell’intricata complessità del DNA è inspiegabile. L’intricata complessità del DNA ha fatto credere al suo co-scopritore, Francis Crick, che non avrebbe mai potuto avere origine sulla terra in modo naturale. Crick, un evoluzionista che credeva che la vita fosse troppo complessa per aver avuto origine sulla terra e dovesse provenire dallo spazio, ha scritto: “Un uomo onesto, armato di tutte le conoscenze a nostra disposizione ora, non può che affermare che in un certo senso l’origine della vita appare in questo momento quasi un miracolo, tante sono le condizioni che avrebbero dovuto essere soddisfatte per farla funzionare”. [23]
La codifica dietro il DNA rivela una tale intelligenza da far vacillare l’immaginazione. Una semplice capocchia di spillo di DNA contiene informazioni equivalenti a una pila di libri tascabili che circonderebbero la terra 5.000 volte. E il DNA funziona come un linguaggio con un proprio codice software estremamente complesso. [24]
Dawkins e altri materialisti credono che tutta questa complessità abbia avuto origine dalla selezione naturale. Tuttavia, come ha osservato Crick, la selezione naturale non avrebbe mai potuto produrre la prima molecola. Molti scienziati ritengono che la codifica all’interno della molecola di DNA indichi un’intelligenza di gran lunga superiore a ciò che potrebbe essere accaduto per cause naturali.
All’inizio del 21° secolo, l’ateismo del principale ateo Antony Flew è finito bruscamente quando egli ha studiato l’intelligenza che regge il DNA. Flew spiega cosa gli ha fatto cambiare idea: “Quello che penso che il materiale del DNA abbia fatto, è mostrare che deve essere stata coinvolta una forma di intelligenza nel mettere insieme questi elementi straordinariamente diversi. L’enorme complessità con cui sono stati raggiunti i risultati mi sembra opera di una intelligenza… Ora mi sembra che le scoperte fatte in più di cinquant’anni di ricerca sul DNA abbiano fornito il materiale per un nuovo ed enormemente potente argomento a favore dell’esistenza di una progettualità“. [25] Sebbene Flew non fosse un cristiano, ha dunque ammesso che il “software” alla base del DNA è troppo complesso per essere nato senza un “progettista”. La scoperta dell’incredibile intelligenza dietro il DNA, secondo le parole di questo ex leader ateo, “ha fornito materiali per un nuovo ed enormemente potente argomento a favore dell’esistenza di una progettualità”.
Note all’articolo:
- Harrison, E. 1985. Masks of the Universe. New York, Collier Books, Macmillan, pp. 252, 263.
- An atheist believes God doesn’t exist. An agnostic believes we can’t know.
- Brian Greene, The Elegant Universe (New York: Vintage, 2000), 81-82.
- George Smoot and Keay Davidson, Wrinkles in Time (New York: Avon, 1993), 241.
- Robert Jastrow, God and the Astronomers, (London: W. W. Norton, 1992), 13.
- Ibid., 104.
- Ibid., 103.
- Genesis 1:1, “In the beginning God created the heaven and the earth.”
- Jastrow, 14.
- Smoot and Davidson, 17.
- Stephen Hawking, The Illustrated A Brief History of Time (New York: Bantam, 1996), 156
- Hugh Ross, The Creator and the Cosmos (3rd ed.) (Colorado Springs, CO: NavPress, 2001), 224.
- Stephen Hawking, A Brief History of Time (New York: Bantam, 1990), 125.
- Hugh Ross, The Creator and the Cosmos (Colorado Springs, CO: NavPress, 2001), 198.
- George Greenstein, The Symbiotic Universe (New York: William Morrow, 1988), 27.
- Ibid., 189.
- Jastrow, 105.
- Paul Davies, God and the New Physics (New York: Simon & Schuster, 1983), 174.
- Fred Hoyle, “Let there be Light,” Engineering and Science (November 1981).
- Albert Einstein, Ideas and Opinions—The World As I See It (New York: Bonanza, 1931), 40.
- http://www.youtube.com/watch?v=GDJ9BL38PrI
- Paul Davies, The Cosmic Blueprint (New York: Simon & Schuster, 1988), 203.
- Francis Crick, Life Itself (New York: Simon & Schuster, 1981), 88.
- Quoted in William A. Dembski and James M. Kushiner, eds., Signs of Intelligence (Grand Rapids, MI: Brazos, 2001), 108.
- Quoted in Gary Habermas, “My Pilgrimage from Atheism to Theism”: Interview with Antony Flew, Philosophia Christi, (Winter, 2005).
- John Boslough, Stephen Hawking’s Universe (New York: Avon, 1989), 109.
- Jastrow, 107.
- Margenau, H. and R. A. Varghese, eds. Cosmos, Bios, Theos: Scientists Reflect on Science, God, and the Origins of the Universe, Life, and Homo Sapiens (Open Court Pub. Co., La Salle, IL, 1992).
- Colossians 1:15-17, J. B. Phillips.
- John 3:16; John 14:19.
Fonte: https://y-jesus.org/italian/more/sdg-scienza-scoperto-dio/
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