Dalla Fisica Classica alla Fisica Quantistica
Riflessioni sul rinnovamento dell’insegnamento della fisica
di Carlo Tarsitani
La Fisica sviluppata prima del 1900 (la “Fisica classica”) consta della meccanica classica, basata sulle equazioni di Newton, della teoria di Maxwell (elettricità, magnetismo, onde elettromagnetiche), della termodinamica e della teoria cinetica dei gas.
Alla fine del secolo XIX vari esperimenti mostrarono risultati che erano in profonda contraddizione con i fondamenti della fisica classica e portarono alla costruzione di nuove teorie: a) la teoria della relatività di Einstein, b) la meccanica quantistica.
L’ effetto della relatività nei sistemi chimici è piuttosto limitato poiché le velocità in gioco all’interno delle molecole sono assai inferiori velocità della luce ( 3×10 m/s); sebbene la relatività sia importante per la comprensione delle proprietà elettroniche degli atomi pesanti, possiamo dire che essa non svolge un ruolo molto rilevante nello studio della struttura molecolare e nella reattività chimica (a parte la radioattività e altri fenomeni specifici) e pertanto essa non viene generalmente insegnata, se non per sommi capi, nei corsi di laurea in Chimica.
Al contrario la Meccanica Quantistica costituisce il fondamento su cui è costruita tutta la chimica. La nostra attuale comprensione della struttura atomica e molecolare è basata sui principi della Meccanica Quantistica che, a buon diritto, costituisce il fondamento della struttura della materia. Vediamo ora sinteticamente alcuni esperimenti cruciali che imposero un mutamento nel pensiero scientifico agli inizi del secolo XX.
da macrolibrarsi.it
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