Anime Coraggiose: Perché ci Incarniamo
di Robert Schwartz
La programmazione che facciamo prima di nascere è estesa e dettagliata. Essa include la selezione delle prove della vita, ma va ben al di là di essa.
Noi scegliamo i nostri genitori (ed essi scelgono noi), dove e quando incarnarci, le scuole che frequenteremo, le case in cui vivremo, la gente che incontreremo e le relazioni che stringeremo. Se qualche volta avete avuto la sensazione di conoscere già una persona appena incontrata, forse eravate nel vero. Quella persona faceva probabilmente parte della vostra programmazione prenatale. Quando un luogo, un nome, un’immagine o una frase vi sembrano stranamente familiari la prima volta che li vedete o sentite, si tratta spesso di un vago ricordo di ciò che fu discusso prima dell’incarnazione.
In molte sessioni di programmazione, usiamo il nome e prendiamo l’aspetto fisico che avremo dopo la nascita. Tali pratiche ci aiutano a riconoscerci l’un l’altro a livello fisico. La sensazione di déjà vu viene spesso, giustamente, riferita a qualcosa successo in una vita passata, ma molte volte si tratta invece di ricordi delle programmazioni prenatali.
Quando entriamo nella dimensione terrestre, dimentichiamo le nostre origini nello spirito. Prima di incarnarci, sappiamo che subiremo questa amnesia auto-indotta. La frase “dietro il velo” si riferisce a questo stato di oblio. In quanto anime divine, cerchiamo di dimenticare la nostra vera identità, perché il ricordo ci darebbe una conoscenza più profonda di noi.
Al fine di ottenere questa consapevolezza più profonda, abbandoniamo la dimensione non-fisica, un luogo di gioia, pace e amore, perché non vi sperimentiamo alcun contrasto con noi stessi. Senza contrasto, non possiamo conoscere noi stessi fino in fondo. Provate a immaginare un mondo in cui esista solo luce. Se non avete mai conosciuto il buio, come potrete comprendere e apprezzare la luce? È il contrasto tra luce e buio a generare una comprensione più ricca e, infine, un ricordo. Il livello fisico ci fornisce questo contrasto perché fa parte di una dualità: sopra e sotto, caldo e freddo, buono e cattivo. Il dolore, nella dualità, ci permette di conoscere meglio la gioia. Il caos della Terra aumenta il nostro apprezzamento della pace. L’odio che potremmo incontrare rende più profonda la nostra comprensione dell’amore. Se non abbiamo mai fatto esperienza di questi aspetti dell’umanità, come potremo conoscere la nostra natura divina?
Immaginate di venire da un luogo in cui risuoni la musica più bella che sia mai stata composta. Questa musica è estasiante, meravigliosa. L’avete udita per tutta la vostra vita. Essa non è mai stata assente, né è mai stata presente un’altra musica. Un giorno vi rendete conto che, poiché avete sempre udito questa musica, in realtà non l’avete mai udita davvero. Ovvero, non l’avete mai conosciuta realmente, perché non avete mai conosciuto altro.
Decidete, quindi, di conoscere davvero la musica. Come potreste fare? Un modo è andare in un luogo dove non esiste la musica della Casa. Forse lì esiste un’altra musica, che contiene note o passaggi stridenti. Questo contrasto susciterà in voi un maggiore apprezzamento della musica che avete sempre sentito a Casa. Un altro modo è andare in un luogo dove la musica della Casa non esiste, e quindi ricrearla a memoria. L’esperienza del comporre quelle splendide melodie vi donerà una comprensione più profonda della loro bellezza.
Esiste una terza possibilità, molto più impegnativa, ma capace di dare i migliori risultati. Comprendete che una conoscenza davvero profonda si può acquisire andando in un luogo in cui la musica della Casa non esiste, e quindi ricreandola, ma solo dopo averla dimenticata. L’esperienza del ricordare e quindi comporre le straordinarie sinfonie della Casa produrrebbe la conoscenza più ricca, piena e profonda della loro intrinseca grandezza. E quindi vi mettete coraggiosamente in viaggio verso quel mondo che costituisce la terza opzione. Lì udite una musica che voi, non avendone memoria, ritenete l’unica mai udita. Alcuni canti sono gradevoli, ma molti sembrano semplice cacofonia.
Queste note stonate provocano in voi un desiderio e una decisione: ricreare la musica originale. Ben presto cominciate a scrivere le vostre composizioni. All’inizio siete distratti dalla musica assordante del nuovo mondo, ma col tempo, man mano che vi allontanate dalla cacofonia esteriore e ascoltate le melodie del cuore, le vostre creazioni musicali si fanno più belle.
Alla fine componete un capolavoro e, quando è finito, vi ricordate qualcosa: il capolavoro che avete scritto è la stessa musica che veniva suonata a Casa. E questo ricordo ne provoca un altro: voi siete quella musica. Non era qualcosa che udivate al di fuori di voi stessi: piuttosto, essa era voi, e voi eravate essa. E creando voi stessi in un luogo nuovo, arrivate a conoscere davvero chi siete, in un modo che non sarebbe stato possibile se non aveste mai lasciato la Casa.
Questa è l’esperienza che l’anima desidera. Un’anima è una scintilla del Divino; una personalità, un essere umano è una porzione dell’energia di un’anima in un corpo fisico. La personalità è composta di tratti temporanei, che esistono solo durante la vita fisica, e di un nucleo immortale che si riunisce all’anima dopo la morte. L’anima è vasta e va molto oltre la personalità, ma quest’ultima è essenziale e l’anima l’adora. Un dato importante è che la personalità è dotata di libero arbitrio. È dunque possibile resistere o accettare le prove della vita.
La Terra è un palco sul quale la personalità realizza o devia dal copione scritto prima della nascita. Noi scegliamo come reagire, se con rabbia e amarezza o con amore e compassione. Quando riconosciamo che abbiamo programmato le prove del la nostra vita, la scelta diventa chiara e molto più facile. Mentre siamo nel corpo fisico, la nostra anima comunica con noi attraverso i sentimenti.
Sentimenti come gioia, pace ed entusiasmo indicano che stiamo agendo e pensando in modo coerente con la nostra vera natura di anime amorevoli; sentimenti come paura e dubbio fanno ritenere di no. Il nostro corpo è un ricevitore (e un trasmettitore) di energia straordinariamente sensibile: attraverso i sentimenti ci dice se c’è corrispondenza o meno tra ciò che realmente siamo e il modo in cui stiamo esprimendo noi stessi.
Tratto da “Anime Coraggiose. Come scegliamo le nostre vite già prima di nascere” di Robert Schwartz
Fonte: https://www.crescitaspirituale.it/2022/03/anime-coraggiose-perche-ci-incarniamo/
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