Lo Spirito nella Materia. Come superare i limiti del Materialismo
di Luigi Miano
Credo che in questa fase delicatissima di passaggio ci troviamo in tanti a transitare verso territori completamente nuovi e inesplorati, in primis interiormente e successivamente nell’azione.
Questa fase intermedia dà la sensazione di essere in una sorta di vuoto pneumatico che non permette di guardare oltre il presente. È un tuffo nell’ignoto che richiede molta forza morale e una grande fede autentica. I miei studi e ricerche si stanno ampliando e così i livelli di coscienza. In questa fase della mia vita e della ricerca mi sento non collocabile, un pesce fuor d’acqua. Proprio per questo ho scritto raramente ed ho diminuito molto la diffusione dei contenuti.
Penso di poter riflettere con queste mie sensazioni lo stato d’animo di molti che si trovano in balia delle correnti ascensionali della terra. I miei sogni stanno cambiando e questo denota un collegamento coi mondi superiori che varia. Nei sogni degli anni precedenti mi trovavo in un posto noto in cui costruivo un’organizzazione complessa. Il sogno si ripeteva nelle stesse modalità. Negli ultimi tempi mi ritrovo errabondo in località sconosciute, di cui spesso non conosco il nome e cerco di ricostruire il nome con una certa apprensione.
“Questo collegamento tra anima e spirito è come se si stesse riposizionando, trovando altri canali di espressione. La coscienza si va riplasmando dando questa sensazione di smarrimento“.
È non semplice, in un mondo come il nostro intriso di materialismo, trovare una nuova collocazione nello spirito. Materialismo ossia tutto è materia, tutto è atomi e tutto nasce dal mondo sensibile. Pensa ai limiti di una concezione siffatta: non può concepire nient’altro che materia, cercando di spiegare logicamente ogni accadimento. Questa concezione del mondo e della vita, che viene alimentata ormai da almeno 150 anni, genera insicurezza e paure.
In base ad una filosofia prevalentemente materialistica sono inconcepibili i limiti della natura: morte, malattia, sofferenza etc. Esiste una sola vita e che questa sia costellata di tutti i limiti naturali è realmente frustrante. Cosa può permettere, nella gabbia di limitazioni materialistica, di trascendere i naturali limiti della natura? La risposta è ovvia: la sacra tecnologia su cui si scommette tutto!
L’individuo intriso di materialismo diviene sterile interiormente e disinteressato alla sorte altrui, abulico e privo di destinazioni. Oggi questa deriva dell’umanità si osserva in maniera molto evidente. Si avverte questo menefreghismo e superficiale interesse nei confronti dell’esistenza. Manca la cultura di un destino, la volontà di addentrarsi dentro i propri scopi dell’anima. Le sterzate totalitarie servono a riprendere la caduta dell’individuo verso un destino disumanizzato. Non è corretto scrivere che c’è un’infelicità diffusa oserei scrivere più di un’apatia diffusa che è molto peggio.
Per un ricercatore spirituale questa via è opprimente e limitante e pensare che ci sia una parte di mondo che pensa di costruire un futuro per tutti gli esseri umani così fondato è abominevole. Un essere umano “sveglio nello spirito” non accetterà mai di essere inglobato in un microchip che gli permetta di avere un’illusione di immortalità pur essendo più che mortale.
Questa ricerca dell’immortalità senza un pizzico di spiritualità è vana, dispendiosa, vagamente deprimente. Si racconta che questi nuovi esseri umani bionici saranno felici a comando e potranno vivere tutte le belle emozioni possibili soltanto con un click e una scarica di sostanze chimiche prodotte artificialmente. Insomma una bolla di illusioni che non porterà nessun progresso interiore agli esseri umani.
L’umanità è a un bivio: accettare questo progetto di riscatto transumanista che potrà creare nuovi schiavi, oppure riconoscere la manifestazione dello spirito nella materia e in tutti gli esseri umani.
Quello che è accaduto negli ultimi due anni e mezzo è la proiezione di una malattia mentale materialistica della gran parte dell’umanità. Come si potrebbe avallare una vita fatta di proibizioni, mascherine, vaccini e distanziamenti sociali? Quanto può essere lontana dall’umanesimo questa strada intrapresa?
Questo tristissimo periodo è stato soltanto un pallido anticipo di ciò che si potrebbe costruire sulle fondamenta di una concezione materialistica. Un mondo costruito sulle paure e sulla mancata accettazione dei cicli naturali, con pochissime entità che giocano ad essere degli Dei creando dei danni enormi all’umanità.
“Una manifestazione della follia collettiva di un’umanità persa nelle identificazioni e che riduce tutto a ciò che tocca e vede”.
L’umanità ha perso una visione integrale di sé stessa cedendo potere ad un manipolo di entità oscure che ricattano attraverso la manifestazione di potere sulla materia. Ma è un’ipnosi collettiva. Quando si è totalmente identificati nella materia è ovvio essere ricattati ma un essere umano integro/iniziato non è ricattabile.
L’essere umano ha davanti a sé la responsabilità di salvare la sua specie da un’estinzione della propria umanità. Per fare questo deve attivarla nella quotidianità attraverso atti di gentilezza, di sensibilità, di altruismo e di coraggio.
“L’essere umano ha la necessità di ricordare a sé stesso la straordinarietà del suo Essere interiore in grado di poter creare e realizzare ogni cosa. Un Essere con una capacità volitiva senza limitazioni che non può essere ricattato sui bisogni essenziali o superflui”.
Il grande Essere Umano dovrà risvegliare lo spirito nella materia poiché la materia è fatta di spirito. Potrà esercitarsi a guardare la realtà quotidiana con altri occhi, con una profondità dimenticata, con una capacità di elaborazione del pensiero che pensa non possa più appartenergli. Inizialmente sarà come riattivare dei muscoli non allenati.
Esercitarsi
Cinque minuti di silenzio nella natura, osservazione dei fenomeni naturali, riflessione, contemplazione. Sviluppo della capacità di guardare oltre il semplice accadere del fenomeno entrandovi dentro con la profondità di uno sguardo spirituale. Con il tempo questa esercitazione gioiosa risveglierà i sensi sottili che permetteranno di guardare il mondo e la vita e gli esseri umani altrimenti.
Quando non si sarà più ricattabili dalla materia pensando che essa sia tutto ciò che noi siamo, potremo liberarci da questo stato di prigionia ed oppressione.
Articolo di Luigi Miano (LUMI)
Fonte: https://www.unnuovomondo.net/lo-spirito-nella-materia/
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