La Forza del Potere
di Bruno Marro
Il potere si nutre delle dimenticanze, dell’oblio sulle proprie nefandezze, e celebra, santifica e sorregge avvenimenti apparentemente insignificanti, ma che hanno il “potere” di addomesticare e rabbonire il popolo, trascurando la realtà che lo circonda.
Soltanto poche settimane fa, il 20 di novembre, Hebe De Bonafini se ne andava all’età di 93 anni. Dal 1977 non aveva mai smesso di lottare. Lottare per arrivare alla verità su migliaia di oppositori alla dittatura militare in Argentina, che sparirono tra il 1976 e il 1983.
Hebe de Bonafini perse allora due figli. Hebe de Bonafini è stata la fondatrice dell’Associazione: “Madri di Plaza de Majo”. In Argentina hanno decretato tre giorni di lutto nazionale. Molti dei criminali che appoggiati dagli Americani e Francesi, hanno perpetrato le più orrende brutalità su migliaia degli oppositori al regime, se la sono come al solito cavata.
Parecchi sono stati condannati all’ergastolo (Videla, Massera, Viola) ma hanno beneficiato tutti dell’amnistia concessa da Menem nel 1990. Orlando Ramón Agosti, che collaborò al golpe con Videla, scontò una pena di tre anni e nove mesi. Molti degli attori di quei crimini, non hanno mai fatto un giorno di galera e hanno posto termine alla loro vita, in sontuose ville senza che nessuno li abbia mai disturbati. Alcuni sono ancora vivi.
Due giorni dopo la morte di Hebe, il 22 novembre, la nazionale di calcio Argentina viene sconfitta dall’Arabia Saudita ai mondiali in Qatar. L’agenzia di stampa ANSA, titola: “Choc Argentina, l’Arabia Saudita ribalta Messi”. Tutti i giornali si sprecano in commenti e ipotetiche spiegazioni di questa incredibile disfatta. Interviste, prime pagine, servizi televisivi etc. L’intero mondo dei mass media, in subbuglio per questo “incredibile” intoppo della nazionale Argentina. Leo Messi affranto.
Messi è nato a Rosario in Argentina nel giugno del 1987, due anni prima che il presidente argentino Carlos Saúl Menem, concedesse l’indulto per tutti i reati ascritti a militari e politici, che parteciparono al golpe, agli omicidi e alle torture di quegli anni. Una pietra tombale sulla “guerra sporca”, così venne definita la repressione Argentina alla fine degli anni ’70.
Di questo mese di novembre 2022, di certo tutti ricorderemo l’eclatante sconfitta dell’Argentina ai mondiali. La forza del potere, sta tutta in questi due episodi. In queste due notizie e nel loro modo di essere portate all’attenzione del popolo. Eppure le Madri di Plaza de Majo, rappresentano una delle pagine più sanguinose e repressive dell’Argentina, al pari del golpe di Pinochet in Chile. Ma tra molti anni, saranno dimenticate definitivamente, mentre la sconfitta di Messi e dell’Argentina a questi mondiali, resterà negli annali.
Il potere si nutre delle dimenticanze, dell’oblio sulle proprie nefandezze, e celebra, santifica e sorregge avvenimenti apparentemente insignificanti, ma che hanno il “potere” di addomesticare e rabbonire il popolo, trascurando la realtà che lo circonda.
Nel 1974 un musicista italiano che ho sempre ritenuto uno bravo davvero (Edoardo Bennato), uscì con un 45 giri (allora si usava il vinile) dal titolo: “Meno male che adesso non c’è Nerone”. Nel finale del brano, il testo recita: “Però in fondo ci sapeva fare e per distrarli dalle cose serie, ogni domenica li mandava in ferie tutti allo stadio a farli divertire. Meno male – Che adesso non c’è Nerone”. In quell’anno nel ’74, si giocarono i mondiali di calcio in Germania e la finale, fu vinta dalla Germania sull’Olanda per 2 a 1. Nerone non esisteva più da secoli.
La forza del potere resta quindi l’oblio sorretto dal tempo che passa. Dimenticare è l’imperativo per andare avanti e continuare indisturbati a dominare e conquistare. Quello che sta succedendo anche ai giorni nostri. La tendenza a stendere un velo, a lasciarsi alle spalle senza colpo ferire tutto quello che è accaduto negli ultimi anni, è l’imperativo.
Si parla tanto in questo ultimo periodo, di una “Commissione d’inchiesta sulla gestione della Pandemia”. Staremo a vedere, per ora soltanto incontri in parlamento, proposte, discussioni, ma niente di concreto. D’altra parte siamo il paese delle commissioni d’inchiesta. Se vi prendete cinque minuti e ricercate su internet nell’archivio della camera (https://archivio.camera.it/patrimonio/commissioni-parlamentari-d-inchiesta) troverete una miriade di commissioni di inchiesta istituite dal nostro parlamento sin dal 1951.
C’è di tutto, dalla commissione sulla disoccupazione, a quella sul fenomeno della mafia, al caso Sindona e così via. Potete sbizzarrirvi nel leggere l’elenco dei partecipanti e le conclusioni di ognuna di loro. Io ne ho presa una a caso. La “Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”. Sconsolante leggere le decine e decine di documenti, che girano continuamente intorno ai veri responsabili di quell’omicidio, senza mai scalfirne uno. Terribilmente sconsolante, le conclusioni dell’allora presidente della camera Laura Boldrini: “..Una Somalia messa in ginocchio dalla guerra fratricida, dalla fame e dalla povertà, mentre falliva la missione internazionale “Restore Hope”. Ilaria stava documentando una storia che non ha mai potuto raccontare. Possa questa azione di trasparenza contribuire alla conservazione della memoria ed alla ricerca della verità”
“Possa questa azione..” etc. etc. Insomma visto che non siamo riusciti a prendere, condannare e spedire in galera per il resto della loro vita i veri responsabili con i loro vari sicari di questo omicidio, speriamo che almeno, l’impegno messo nel cercare la verità possa sopperire al fatto che non si è concluso nulla. Scoraggiante davvero.
Ma proprio per questo, invece, dobbiamo combattere per ricordare. Per andare fino in fondo, per far sì che la storia non venga dimenticata, non venga trasfigurata e cambiata a uso e consumo del potere, ma resti sempre viva nella nostra memoria e si combatta sempre perché gli attori criminali di un periodo storico, vengano presi, processati e condannati per sempre. Dobbiamo ricordare e raccontare ai nostri figli, alle giovani generazioni come sono realmente andate le cose. Dobbiamo non stancarci di ricordare, e far ricordare. Perché buttare tutto alle spalle, scordare tutto e pensare di ricominciare credendo che ora tutto sarà diverso, migliore e più facile, è un errore imperdonabile e un favore gigantesco al potere.
Qualche giorno fa in una delle discussioni tra amici/conoscenti a proposito di “dimenticanze”, ho sollevato il nome di Arcuri. Ve lo ricordate quello delle mascherine “non conformi” agli ospedali, delle tangenti etc? Ebbene nessuno se lo ricordava più. Nessuno in ogni caso sa che fine ha fatto: se è in galera, se è libero, se è scappato o passeggia tranquillamente per le vie della sua città. Disarmante lo so. Ma purtroppo è così che il potere, quello vero funziona. Il tempo, gli intoppi burocratici, la complicità della magistratura, i depistaggi e le lungaggini dei processi, fanno in modo che la gente comune, cioè noi, ci si dimentichi di tutto.
A onor di cronaca ad oggi, Arcuri rischia di essere processato per abuso d’ufficio. Ho detto “rischia” e in ogni caso, al massimo se la caverà con qualche mese di carcere che gli verrà condonato e gli permetterà di passare il resto della sua vita nel benessere, felice di aver truffato una banda di poveri mentecatti come gli Italiani, ai quali si fa bere di tutto.
Faccio una chiusa sull’attuale governo, perché molti mi dicono: “Visto che sono diversi? Hanno riammesso i sanitari, hanno tolto l’obbligo del green pass..” e così via. Premetto che ormai faccio fatica anche a fidarmi di me stesso, ma in ogni caso ho imparato a conviverci, ma la cosa interessante è che basterebbe continuare ad informarsi e a raccontare i fatti veri, e a non dimenticare. Senza stare a dilungarmi troppo sulla questione, a tutti coloro che mi fermano dicendomi: “..visto che hanno tolto il green pass?!”, ricordo che solo qualche settimana fa al G20, tutti i capi di stato compreso la Meloni, hanno firmato per mettere l’obbligo del green pass, per affrontare le “..prossime pandemie”. Già perché loro, i potenti, quelli che ci comandano, lo sanno che arriveranno nuove pandemie.
Di conseguenza come poterle affrontare? Come potersi muovere in un mondo che sarà flagellato dalle pandemie? Vi lascio con la dichiarazione finale del vertice del G20, approvata da tutti e ripeto tutti compreso il nostro governo attuale, che al punto 23 recita: “Riconosciamo l’importanza di standard tecnici e metodi di verifica condivisi, nel quadro dell’IHR (2005), per facilitare i viaggi internazionali senza soluzione di continuità, l’interoperabilità e il riconoscimento di soluzioni digitali e soluzioni non digitali, compresa la prova delle vaccinazioni. Sosteniamo il dialogo e la collaborazione internazionali continui sulla creazione di reti sanitarie digitali globali affidabili, come parte degli sforzi per rafforzare la prevenzione e la risposta a future pandemie, che dovrebbero capitalizzare e basarsi sul successo degli standard esistenti e dei certificati digitali COVID-19“. (https://it.usembassy.gov/g20-bali-leaders-declaration/)
Non c’è bisogno che nessuno ci faccia un disegnino, per capire come andranno le cose.
“Ci sono due errori che si possono fare lungo la strada per la verità: non andare fino in fondo e non partire” (Buddha)
Io dico sempre che: “La memoria di quello che è successo e di chi non c’è più, è nelle oneste mani di chi resta”. L’abbandono, l’oblio e lo scordarsi delle cose, sono la forza del potere.
PS: ..e a proposito: non scordatevi di regalarvi e regalare “Innamorando Disamorando”, il mio ultimo album. Lo potete comprare cliccando qui: https://brunomarro.bandcamp.com/album/innamorando-disamorando
Articolo di Bruno Marro (https://brunomarro.it/)
Fonte: https://brunomarro.blogspot.com/2022/12/la-forza-del-potere.html
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