Il “No” e l’Arte di Dissentire
di Francesco Franz Amato
Dissentire: se si guarda l’etimologia del verbo, si vede subito che significa “sentire diversamente”. Quando uno dissente, significa quindi che non è d’accordo con quello che si sta dicendo o facendo.
Il “no”, è sostanzialmente quella parola su cui, come credo tutti i genitori sanno, si incaponisce prima o poi un bambino. È il periodo del “no”, per cui a qualunque domanda, proposta o idea, il bimbo risponde, sempre “no!” e non gli va proprio bene nulla.
Il no è la prima affermazione separatoria e l’inizio del suo uso coincide infatti con la strutturazione dell’ego, che nel caso del bambino implica la nascita dell’individuo. Quando il bimbo dice “no”, di fatto si sta “separando”, nel senso che sta “preparando se stesso” e per farlo pone una barriera, una prima distanza tra se stesso e il mondo, proprio tramite la negazione.
Un adulto dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) conoscere bene questo meccanismo e sapere anche che non sempre è un’affermazione egoica nel senso negativo del termine. E questo perché il tanto demonizzato ego, altro non è che uno dei nostri strumenti principali per sperimentare il mondo…