La Morte non esiste, è il più clamoroso equivoco della storia umana
Prof. Vittorio Marchi
La morte è il più clamoroso equivoco della storia umana. Inconsciamente non possiamo sopportare di morire, in quanto sappiamo che non è possibile farlo.
Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo, scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo. L’energia, è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi. Essendo di carattere vibrazionale, essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti. Dietro tutte queste apparenze si cela una realtà legata ad un campo di frequenze comprese in bande, ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo.
Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore, quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica, perché ciò che si stacca dal soma, migra e fluisce verso altre locazioni. Il nostro apparato sensoriale è limitato e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo. Occorre comprendere che l’anima che sta per trapassare non è il corpo, bensì la vita stessa e che la sua natura non è materica ma spirituale e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento…