Alchimia Trasformazionale
di Parsifal A. Drake
La Trasmutazione passa per tre diversi principi. Quando essi vengono applicati volontariamente si ha un effetto devastante sulla persona, che è equiparabile solo a un’apocalisse in miniatura, un cambiamento su scala globale nel proprio mondo interiore.
Di sicuro c’è di mezzo il riappropriarsi in maniera quasi prepotente delle proprie capacità ignee, vale a dire di quel Fuoco che caratterizza immancabilmente la componente della Triade (monade) conosciuta nelle dottrine esoteriche come Spirito.
La procedura non comprende, in maniera assoluta, dei punti cardine da percorrere con fare severo per giungere all’obiettivo prestabilito; si tratta invece, semplificando, di un andamento incostante e scardinato da una procedura ineluttabile e stabile nel tempo, che cambia quindi da persona a persona e in base al carattere. Bisogna poi vedersela con la propria forza di volontà e tutta quella serie di corrispondenze raccolte come capacità di pensiero autonome o anche ‘zavorre tumorali’, quali traumi e installazioni estranee, aliene all’apparato psichico dell’uomo.
Purtroppo, queste ultime sono il maggior ostacolo che un guerriero in evoluzione può incontrare: annebbiano il fare spontaneo e sincero del pensiero, delle capacità interiori, corrompendoli e sradicandoli dal reale, proiettando al loro posto una serie di ombre grazie alle loro capacità manipolatorie.
Riuscire a riconoscere la propria condizione di “parassitato” è di per sé una cosa semplice; tuttavia è chiaro che proprio l’essere in quella peculiare situazione, rende il riconoscimento della stessa più complesso del previsto. E’ necessario armarsi di una buona dose di osservazione e autocritica. In effetti basterebbe solo questo per prendere consapevolezza della condizione: sei la stessa persona di prima o sei cambiato? Hai picchi di stress, nervosismo, paure e altre emozioni distanti da una condizione di alte vibrazioni?
Nel caso le risposte siano affermative, è possibile trovarsi di fronte a un caso del genere. I parassiti, hanno imparato a camuffarsi bene con gli anni e il cambiamento della società e della mentalità delle loro vittime umane, a mimetizzarsi e nascondersi ove necessario, e nel frattempo operare come ombre, per raggiungere i loro scopi di depredazione energetica e manomissione del pensiero in via subliminale.
Ciò di cui stiamo parlando non è un fenomeno raro, ma il contrario: l’ottanta per cento della popolazione mondiale, infatti, alimenta il proprio parassita personale, e che sia un alieno di dodici milioni di anni o la sua stessa personalità fasulla poco cambia. L’effetto è il medesimo, ed è un impiccio di cui occorre liberarsi se realmente si desidera proseguire sul percorso della crescita personale.
Sono in molti che rifiutano l’idea che degli esseri pluridimensionali entrino nei corpi delle persone, per vivere attraverso di loro e trarne nutrimento, ma poco importa anche questo: in qualsiasi modo si voglia vedere la questione, essa non cambia. L’importante è imparare a liberarsi delle proprie ombre, saperle combattere quando se ne presenterà l’occasione. E il momento potrebbe essere qualsiasi.
Ma cos’è questo fenomeno dei ‘parassiti’?
L’organismo metafisico umano si compone di diversi strati – o corpi – energetici interconnessi fra di loro, quasi come fosse una cipolla; ognuno di essi ha un colore diverso a seconda dell’estremità coscienziale che rappresenta, o lo stato d’animo e via dicendo. Ogni individuo è dotato di almeno quattro corpi energetici diversi. Questi strati spesso vengono danneggiati da alcune “fratture” o “porte”, causati da traumi, esperienze di vita e emozioni basse.
E’ proprio attraverso queste porte che i “parassiti” s’insinuano, adagiandosi in quello strato superficiale e indossandolo come un corpo. Una volta entrati, sciupano gli altri corpi, aprendosi delle vie e delle porte sempre più profonde, fratturando anche gli altri strati, per giungere come obiettivo finale al corpo energetico primario del soggetto. Queste fratture si aprono attraverso una manipolazione sottile che avviene per via mentale, quando il parassita instilla, in maniera grezza, delle emozioni basse, con lo scopo di generare contrasto e buio nella condizione sociale/personale della vittima.
La trasmutazione non comprende, tuttavia, solo la liberazione da eventuali parassiti, ma va applicata anche per smussare la propria personalità, migliorarsi, schivare i meccanicismi e rompere le barriere della schiavitù che ci autoimponiamo con schemi di pensiero ripetitivi, condizionamenti sociali e/o ambientali, familiari, traumi e tutte quelle piccole imperfezioni che caratterizzano la disfunzionalità operativa del pensiero e dell’azione volontaria. Si lavora per deprogrammarsi, eliminare la natura menzognera instillata in noi, come razza , nel nostro dna e ricreare un essere puro: ossia… la trasmutazione del vil piombo in oro.
Le tre fasi della Trasmutazione
Dicevamo, all’inizio, che la trasmutazione passa per tre fasi: in realtà, si tratta di una categorizzazione approssimativa, che si apre a ventaglio in una miriade di processi più o meno importanti, che fanno da sfondo al cambiamento complessivo. Le riassumo in tre semplici fasi per comodità.
– La prima fase è la presa di coscienza: essa necessita dell’auto-osservazione critica, pura, guardando a qualsiasi aspetto interiore senza giudizio o etichetta, per quello che è. In questa fase, si comprende la meccanicità del proprio agire e pensare, e se ciò entra in contrasto con quello che siamo o aspiriamo ad essere, se in essa giace l’inconsapevolezza e quindi il buio.
– La seconda fase è la forza: una dichiarazione di guerra a tutti quegli elementi che ci sono alieni. Ci sono miliardi di modi di combattere e non è solo in base alla forza che si misurano le capacità di un guerriero: alcuni preferiscono l’atto di volontà unico, che spazza via l’incoscienza, altri guardano di buon grado la capacità flessibile, ossia quel muoversi e liberarsi dagli ostacoli passandoci sopra come l’acqua, senza indugiare troppo. Altri preferiscono la forza bruta, il Fuoco che elimina la minaccia in maniera severa e quasi violenta, se di violenza si può parlare in questi casi.
– La terza e ultima fase è il cambiamento: l’ultimo stendardo che giace al di là della guerra interiore. E’ la fine del combattimento, il post-guerra, l’apocalisse che sopraggiunge per sconvolgere ogni cosa e ricreare il nuovo. Per compiere l’ultimo atto ci vuole coraggio, audacia, volontà. Ho visto diversi guerrieri perdersi proprio sull’uscio di casa, per il semplice fatto che il cambiamento comportava uno sconvolgimento nel modo in cui gli altri li avrebbero visti. Liberati quindi del peso che dai al giudizio delle persone, e avrai liberato non solo te stesso, ma l’intera umanità. Suona forse un po’ altisonante, ma è proprio così.
In tutto questo, la fiducia nel processo di trasmutazione deve essere un elemento immancabile. Abbi fede nel fatto che le Forze operano sempre per la volontà di cambiare, che ogni cosa non è né giusta né sbagliata, ma sfuma in base alla nostra percezione e al valore che gli attribuiamo, a seconda di ciò che siamo o stiamo diventando.
L’obiettivo finale, casomai ce ne fosse uno e lo stessi cercando, è quello di osservare tutto senza catalogare. Per ogni terra conquistata, mille altre se ne creano.
Articolo di Parsifal A. Drake
Fonte: http://spadanellaroccia.blogspot.it
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