Comprendere la Morte
di Samael Aun Weor
È urgente comprendere a fondo ciò che realmente è la Morte in sé stessa. Solo così è possibile capire veramente in modo integro ciò che è l’Immortalità.
Vedere il corpo umano di un essere amato messo nella bara, non significa aver compreso il “Mistero della Morte”. La Verità è il non conosciuto di momento in momento. La Verità sulla morte non può essere un’eccezione.
L’Io vuole sempre, com’è naturale, una sicurezza dopo la morte, una garanzia supplementare, qualche autorità che s’incarichi di assicurargli una buona posizione o qualche tipo d’immortalità più in là del terrificante sepolcro. Il “Me Stesso” non ha molta voglia di morire, vuole continuare, ha molta paura della Morte.
La Verità non è questione di credere né di dubitare. La Verità non ha niente a che vedere con la credulità, né con lo scetticismo. La Verità non è questione d’idee, teorie, opinioni, concetti, preconcetti, supposizioni, pregiudizi, affermazioni, negoziazioni, ecc. La Verità sul Mistero della Morte non è un’eccezione.
La Verità sul Mistero della Morte può essere conosciuta solo attraverso l’esperienza diretta. Risulta impossibile comunicare l’esperienza reale della Morte a chi non la conosce. Qualunque poeta può scrivere bei libri d’Amore, ma risulta impossibile comunicare la Verità sull’Amore a persone che mai l’hanno sperimentato; in modo simile diciamo che è impossibile comunicare la verità sulla morte a persone che non l’hanno vissuta.
Chi vuole sapere la Verità sulla Morte deve indagare, sperimentare su se stesso, cercare dovutamente, solo così potrà scoprire il profondo significato della Morte. L’osservazione e l’esperienza di molti anni, ci hanno permesso di comprendere che alla gente non interessa capire realmente il profondo significato della Morte; l’unica cosa che realmente interessa alla gente, è avere un continuità nell’aldilà, e questo è tutto.
Molte persone desiderano continuare a vivere mediante i propri beni materiali, il prestigio, la famiglia, le credenze, le idee, i figli, ecc. e quando comprendono che qualsiasi tipo di continuità psicologica è vano, passeggero, effimero, instabile, allora, sentendosi senza garanzie, insicuri, si spaventano, inorridiscono e si riempiono d’infinito terrore.
La povera gente non vuole comprendere, non vuole capire che tutto ciò che continua si svolge nel Tempo e poi decade nel Tempo. La povera gente non vuole comprendere che tutto ciò che continua diventa meccanico, abitudinario, noioso. È urgente, è necessario, è indispensabile, renderci pienamente coscienti del profondo significato della morte, solo così sparisce il timore di smettere di esistere.
Osservando accuratamente l’umanità, possiamo verificare che la mente si trova sempre imbottigliata nel conosciuto e vuole che ciò che è conosciuto continui più in là del sepolcro. Ma la mente imbottigliata nel conosciuto, non potrà mai sperimentare lo Sconosciuto, il Reale, il Vero.
Solamente rompendo la “bottiglia del Tempo” mediante la corretta Meditazione, possiamo sperimentare l’Eterno, l’Atemporale, il Reale. Quelli che desiderano continuare a vivere, temono la Morte e le loro credenze e teorie gli servono solo da narcotico. Tuttavia, la Morte in se stessa non ha nulla di terrificante, è qualcosa di molto bello, sublime, ineffabile, ma la Mente imbottigliata nel conosciuto, si muove solo dentro il circolo vizioso che va dalla credulità allo scetticismo.
Quando realmente ci rendiamo pienamente coscienti del profondo significato della morte, scopriamo allora da noi stessi, mediante l’esperienza diretta, che la Vita e la Morte costituiscono un tutt’uno integro. La morte è il deposito della Vita. Il sentiero della Vita è formato dalle orme degli zoccoli del cavallo della Morte.
La vita è Energia determinata e determinatrice. Dalla nascita fino alla morte fluiscono dentro l’organismo umano distinti tipi di energia. L’unico tipo di energia a cui l’organismo umano non può resistere è il “Raggio della Morte”. Questo raggio possiede un voltaggio elettrico estremamente elevato e l’organismo umano non può resistere ad un simile voltaggio. Così come un fulmine può spezzare un albero, ugualmente il Raggio della Morte, al suo fluire attraversa l’organismo umano, lo distrugge inevitabilmente.
Il Raggio della Morte, inoltre, connette il Fenomeno Morte con il Fenomeno Nascita. Il Raggio della Morte origina tensioni elettriche intime ed una certa nota chiave che ha il potere determinante di combinare i geni dentro l’uovo fecondo. Il Raggio della Morte riduce l’organismo umano ai suo elementi fondamentali. L’Ego, l’Io Energetico, continua disgraziatamente nei nostri discendenti.
Ciò che è la Verità sulla Morte, ciò che è l’intervallo tra la Morte e la Concezione, è qualcosa che non appartiene al Tempo e che solo mediante la Scienza della Meditazione possiamo sperimentare.
Tratto da: “La morte, Educazione Fondamentale” – Capitolo XXIX, di Samael Aun Weor
Fonte: http://www.vopus.org/it/gnosi/fenomeni-vita-e-morte/comprendere-la-morte.html
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