Così in Alto come in Basso
di Lorenzo Merlo
La cultura materialista ha soffocato le dimensioni umane considerate inutili alla conoscenza.
La tradizione ermetica, attraverso il suo brocardo così in alto come in basso, vuole esprimere che quanto accade nel mondo fisico è un riflesso di quello metafisico, sottile, esoterico.
Da entrambe le dimensioni possiamo osservare, riconoscere ed esperire gli elementi, le entità, le forze che compongono tanto la storia e le sue forme, quanto l’universale, l’eterno, l’assoluto.
È un discorso inaccessibile a chi risiede, per ideologia o per carenza di consapevolezza, nel piano razionalist-positivista e material-meccanicista. Un territorio che, come tutti gli altri, genera le sue verità. Tra queste, la negazione che altro ci sia oltre alla materia. La quale, a sua volta, è separabile e scomponibile fino alle più piccole parti. Fino a non riconoscere il significato per comprendere mali e speranze, caratteri e condizioni. Solo ciò che essa è in grado di riconoscere e misurare diviene vero, insieme di verità impilate in babeliche librerie, fitte di nomi e categorie.
La persistenza di questo ordine delle cose ha pervaso la cultura e le menti, la creatività e il pensiero degli uomini che la condividono per inconsapevole adesione allo scientismo, nonché per maturato convincimento. Non a caso, la mitizzazione della tecnologia, quale reale progresso dell’uomo, ne sancisce la potenza, il significato, le politiche. E anche il soffocamento della vita profonda che anima i suoi serial, inarrendevoli killer. Basta chiedere loro cosa sia la coscienza per la scienza o da cosa dipenda il loro innamoramento per piantare il discorso su fondali inesplorati.
Il potere assoluto del razionalismo infarcisce mente e pensiero e intelligenza, impone una lettura inopportuna del linguaggio emozionale, comprime l’umano entro contenitori finiti, ontologicamente inadatti alla conoscenza. Esserne consapevoli torna utile all’ecologia individuale e sociale.
La presenza nelle nostre coscienze di quanto non è misurabile, dell’assoluto, dell’infinito, del mistero o di dio, permette di dare verità al motto alchemico, nonché di riscontrarlo in tutto il fare degli uomini. Uno dei fare riguarda il principio che nel nostro pensiero esiste il mondo o che il mondo esiste solo nel nostro pensiero. Non solo. Che la loro reciprocità ne è la prova più tangibile, sebbene il fornire prove non sia tra gli argomenti evolutivi dell’uomo. La visione persistente di sé stessi, investiti di un certo ruolo, è una forza che tende effettivamente a realizzare quello scopo di sé sempre immaginato e ad alimentarlo una volta considerato raggiunto. Così, a qualunque campione umano con prestazioni sopra la media, si potrà trovare una continuità di allenamento di tutte gli elementi necessari allo scopo del primato.
Motivazione permettendo, l’allenamento mantiene e migliora lo standard del nostro fare. È una verità biologica, che possiamo riscontrare anche attraverso l’osservazione del comportamento del corpo di un essere vivente, in particolare dei mammiferi, con facilità nell’uomo. Purché non considerato alla stregua di una macchina.
Il contatto con un virus nocivo è per il corpo un’informazione, tanto sottile quanto materiale, che mette in essere una reazione delle sue strutture atte a renderlo innocuo. Sottile, in quanto il corpo viene informato dell’esistenza di un aspetto della vita. Materiale, perché la sua azione chiama in causa quegli elementi che, a mezzo della tecnologia, nominiamo, collochiamo e classifichiamo. Il medesimo contatto indotto da un vaccino, medesimo non è.
Informare, insegnare, formare qualcuno in merito a proprie esperienze e convinzioni, non è come ricrearle. La differenza di stabilità delle due modalità si può esprimere in intellettuale per la prima e incarnato per la seconda. L’esperienza non è trasmissibile, indurla a suon di inoculazioni – di qualunque genere si voglia – fa il pari con l’esportazione della democrazia.
Nella nostra cultura, la modalità intellettuale è ordinaria, nella quale capire pare sia il massimo possibile. Scimmiottare ne costituisce il risultato pragmatico. È un procedere che pone al centro il concetto e lascia l’uomo ai margini, per poi riporlo al centro solo per giudicarlo in funzione della sua dimostrazione di replica del concetto stesso. Il suo valore è quindi relativo alla capacità di replicare senza variazione.
Il medesimo concetto, se ricreato, ovvero, se esperito come culmine di una certa prospettiva effettivamente percorsa, implica la disponibilità di poterlo impiegare in tutte le sue innumerevoli occasioni secondo la condizione creativa del momento. Ne deriva che senza esperienza diretta non abbiamo la possibilità di aggiornare l’identità anche nella sua dimensione biologica del Dna e delle sue relative espressioni fisiche.
Dunque, il corpo fa conoscenza di un surrogato del virus, e ne risente la resistenza della vita stessa. A questo argomento i materialisti reagiscono celebrando il valore della vita individuale. Non hanno modo di cogliere come stanno indebolendo la specie a favore di un suo campione.
Articolo di Lorenzo Merlo
Fonte: fisicaquantistica.it
Libri di Lorenzo Merlo:
Sul fondo del barile
Primiceri Editore, Ottobre 2018
Un libro forse solitario che prova a fare il punto sulla situazione attuale, sul sincretismo tra Tradizione e Scienza quantistica, per sostenere come la via verso consapevolezza si stia facendo strada nella cultura occidentale un tempo solo materialistica. E per fare presente che anche in un momento di degrado generale possiamo trovare la linfa per compiere un passo verso ciò che i buddhisti chiamano liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Ovvero un passo evolutivo per avvicinarci alla realizzazione di sé e perciò di una società più corrispondente a quella che tutti abbiamo in mente.
Senza dire Io
Vivere, parlare, pensare Senza dire Io – Interviste a uomini come noi
Postfazione Paolo Lissoni – Primiceri Editore, Marzo 2021
Il libro si compone di due interviste a Paolo D´Arpini e Marco Baston, nonchè della Postfazione di Paolo Lissoni. Tre uomini per altrettante ricerche umanistiche di forma fortemente diversa tra loro, ma di sostanza identica, in quanto relativa all´evoluzione individuale/sociale.
AFGHANISTAN
Fede cuore ragione.
Victoryproject book, Milano, 2011
È un libro fotografico. Dedicato soprattutto ai sentimenti. Storie di persone che l'empatia sa riconoscere da ogni sguardo.
È un libro pieno di domande. La verità della fotografia fino a quando non mente? Che accadrà dopo il 2014, la data della ritirata della forza internazionale? Quanto il movimento talebano ha interessi internazionali? La natura dell'islam può essere avvicinata da un miscredente? Sono esistiti progetti di comunicazione per promuovere la centralità dello Stato? C'è qualcosa che possiamo sapere oggi, ad anni di distanza dai fatti, sui sequestri Torsello e Mastrogiacomo? Un mea culpa occidentale avrebbe un peso geopolitico? La democrazia è un valore da affermare con la forza? C'è un'unica realtà o ce ne è una di rubik dove ognuno ha diritto al lato che lo rappresenta? La guerra è un fatto in mano alle lobby o può vantare significati umanitari? Pulizia etnica e razzismo pasthun sono un delirio hazarà o corrispondono a dati di fatto? Quanto un fotografo sa di provocare una realtà piuttosto che un'altra spostando anche di poco il rettangolo dello scatto?
Essere Terra
Viaggio verso l’Afghanistan
Prospero editore, Milano, 2019
Un viaggio verso l’Afghanistan. “Verso”, perché non era possibile essere certi di arrivarci, entrarci, percorrerlo e uscirne: dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, guidando un mezzo personale e attraversando Balcani, Turchia e Iran. Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route” percorsa in questo libro. Così l’autore ha voluto celebrare quei pionieri “così utili per comprendere l’Europa e l’Asia, così attuali da far impallidire i diplomatici di oggi” con una narrazione ricca di senso critico, considerazioni e riflessioni di carattere storico e sociologico.
Essere Terra
Un viaggio di ricerca
Prospero editore, Milano, 2020
Degustare è la parola. Degustare apre a evocazioni ed emozioni a cui la voracità del consumo non ha accesso. Essere Terra – un viaggio di ricerca richiede al lettore il desiderio di degustare. Molti segreti lo richiedono per emergere dal fondo melmoso dei luoghi comuni, per raggiungere la superficie dell’evidenza e strabiliare nuovamente la normalità del quotidiano. Solo degustando si sale in macchina con l’autore, solo allora i paesaggi si ricompongono. Dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, ma Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route”.
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