È bene indagare misteri occulti?
di Tiziano Bellucci
Solitamente, si ritiene che non sia bene per l’uomo conoscere taluni misteri, perché se essi sono tali, quindi nascosti, vi deve essere un motivo; e bisogna preservali dalla conoscenza di tutti gli uomini.
Tale problema di inconoscibilità non è però nei misteri, ma nell’uomo: essi infatti smettono di essere misteri nel momento in cui l’uomo viene a svelarli, a comprenderli. Ciononostante, qualcuno potrebbe sostenere che non è bene indagare ciò che va oltre la comprensione umana, così come la Chiesa taccia di eresia chiunque si spinga a volere indagare i defunti, o i misteri della creazione. In tempi medievali, ciò veniva imposto per far sì che l’ignoranza relegasse l’uomo ad una condizione di inferiorità, sulla quale la Chiesa poteva dominare.
Il fatto che l’uomo, per come è predisposto, debba riconoscere dei limiti alla sua possibilità di conoscenza, non lo autorizza ad affermare che per sempre egli non possa conseguire il potere o l’autorità di investigare ciò che è oltre la sua comprensione. Così come senza un microscopio o un telescopio non si può dimostrare l’esistenza di una cellula o di una stella, senza facoltà superiori di conoscenza non è possibile dimostrare la spiegazione di dati misteri. Egli deve dunque solo dotarsi di strumenti superiori di percezione per le realtà extrasensibili. In altre parole, egli deve trascendere l’ordinario stato di coscienza, per destarsi ad una super-coscienza.
Tale stato si origina solo attraverso lo svincolamento dal corpo fisico e dal sistema neurosensoriale, mantenendo desta la coscienza di veglia, a mezzo di altri supporti o corpi sottili, instaurando così un particolare stato. Persone non simpatizzanti della scienza esoterica, potrebbero di conseguenza chiedere: “che senso ha sviluppare nell’uomo facoltà o stati psichici a lui non naturali, verso i quali non è stato predisposto dalla natura”? Chi pone tale domanda, però, non conosce la reale natura umana. In realtà tale “stato psichico innaturale”, si presenta ogni notte, ad ogni uomo quando si addormenta, soltanto che solitamente non si ha la forza di prenderne atto.
Durante il sonno, il corpo materiale umano e la sua controparte vitale, rimangono nel letto, mentre ciò che di giorno permette all’uomo di avere una coscienza, esce da essi. Difatti con il sonno l’uomo perde la coscienza, e non perché essa si perda in qualche meandro o labirinto cerebrale, ma perché semplicemente esce da lui. Tale supporto, che origina la coscienza di veglia, viene definito in quasi tutte le tradizioni con il nome di corpo astrale, corpo lunare argenteo o corpo sottile.
Il fatto che tale coscienza non si perda, si mostra efficacemente nel fatto che egli sogna: nel sonno egli non scompare nel nulla, ma la sua coscienza – seppur differente – si accende in un altro mondo, animato di sogni. Egli cammina, parla, corre, incontra situazioni in paesaggi sconosciuti: eppure è nel suo letto.
Il ricercatore spirituale, non compie quindi qualcosa di innaturale, per cui l’uomo non è predisposto: a differenza dell’uomo comune che vive l’evento del dormire in modo passivo e quindi inconsapevole, egli di fatto presiede l’atto dell’addormentamento in modo attivo, seguendone le fasi. Nel momento in cui la sua coscienza esce dal corpo, anziché cadere nel sonno, per lui permane attiva, presenziando agli eventi che accadono.
L’uomo è quindi naturalmente predisposto a ciò, ma al momento non ha facoltà di averne consapevolezza e dominio. E’ quindi giusto asserire che “non si devono indagare i misteri” se lo si fa usando il comune intelletto; farlo in questa maniera porta alla pazzia, al fanatismo o alla schizofrenia: occorre invece usare un altro tipo di “intelligenza”, capace di attivarsi senza l’uso dello strumento fisico cerebrale.
A tal indebito proposito, sono state rese pubbliche oggigiorno infinite tecniche, da parte di varie associazioni, onde poter ottenere facoltà chiaroveggenti. Tuttavia, se non attuato in un modo appropriato, tutto questo può essere pericoloso per l’uomo. Vi sono rituali, ritrovabili in taluni “libretti”, anche sui banchi del mercato, che hanno grandi poteri di donare facoltà chiaroveggenti, in modo veramente dannoso. E sono innumerevoli gli individui che ne escono con squilibri psichici o somatici.
L’arrivare alla percezione del soprasensibile, senza aver praticato un determinato cammino di educazione del pensiero, dei sentimenti e della volontà, può sicuramente causare l’entrata in mondi devastatori per l’anima umana, causando effetti deleteri. Gli ospedali psichiatrici sono pieni di individui che hanno allucinazioni: si tratta di attivazioni improprie degli organi spirituali, suscitate inconsciamente a causa di malattie organiche o in seguito a pratiche esoteriche errate.
In realtà, la capacità conoscitiva dell’uomo può essere trasformata, così come è possibile potenziare la capacità visiva o auditiva. Nel caso di assurgere ad una conoscenza superiore, non si tratta però di sviluppare una vista o un udito più fine o acuto, ma di sviluppare nuovi organi simili al vedere e all’udire, capaci di rapportarsi con visioni e suoni di un’altra dimensione.
Articolo di Tiziano Bellucci, autore di "Il Suono della Luce", Crisalide EdizioniBLOG: http://unicornos.forumattivo.com/ SITO: http://tizianobellucci.it/page2.php FORUM: http://unicornos.com/
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