I Nuovi Servitori
di Mariabianca Carelli
L’umanità è per la massima parte ancora assorta in se stessa, nella cecità della separatività e nel conseguimento di scopi egocentrici.
Per poter funzionare come “anelli di connessione” tra l’attualità della situazione mondiale e la realizzazione del Piano divino, altruistico e planetario, è necessario che “i Nuovi Servitori” abbiano sviluppato un’intuizione sensibile alle impressioni superiori; una mente chiara e allenata a materializzare propositi evolutivi in opere concrete; una vita di servizio basata su tale Visione. Essi percepiscono come verità nella Mente, e interiorizzano come sentimento nel Cuore, il senso profondo dell’aforisma mistico: “Nel Suo servizio è perfetta libertà“.
Le necessità del mondo sono grandi e il dolore e la tragedia dell’uomo sembrano oggi assumere tinte ancora più fosche; ciò probabilmente perché la fine di uno stadio dell’evoluzione è segnato generalmente da una forte evidenziazione di tutto ciò che deve scomparire, costituendo una cristallizzazione che è di ostacolo all’affermarsi dei nuovi tempi e delle nuove forme: “la fine di uno stadio dell’evoluzione è segnato generalmente da una evidente e forte recrudescenza di tutto ciò che deve uscire dall’evoluzione.“ (Aurobindo, The Ideal of Karmayogin)
Possiamo avere un esempio di tale processo anche su di un altro piano: nella terapia psicoanalitica, prima della “guarigione” – che permetterà l’emergere di nuove energie e più fiduciose “visioni del mondo” – nel disperato bisogno di mantenere vecchi e dolorosi equilibri, si presentano spesso con virulenza, ma per l’ultima volta, “i mostri interiori”, fino ad allora sommersi perché inconsapevoli, che il paziente dovrà fronteggiare e disperdere con la luce della sue accresciute maturità e consapevolezza.
Simile concetto di “evidenziazione del negativo” che precede il manifestarsi di uno stadio più avanzato, è espresso anche in tempi più recenti: “Siete tutti invitati a vedere oltre lo stupefacente e ben architettato business della paura che ha invaso il pianeta. Anche se non sempre è facile mantenere la fede che ci sarà un risvolto positivo in tutto ciò che incontrate, è importante ricordare che tutte le realizzazioni che hanno valore sono precedute da esperienze difficili e provocatorie… Se alla fine si crea tutto ciò che si incontra, è perchè ci sono delle ottime ragioni. State vivendo in un tempo in cui le opportunità per sviluppare le vostre potenzialità, espandere la coscienza e crescere spiritualmente sembrano illimitate.” (B. Marciniak, La Via del risveglio planetario)
Il nostro mondo sta sgretolandosi; vediamo da per tutto intorno a noi questo esplodere di tutte le vecchie forme: crollano le frontiere, le chiese, le leggi e le morali. Non è tanto una crisi morale quella che attraversa la terra, quanto una “crisi evolutiva”. Siamo in marcia verso una realtà in piena mutazione, verso un mondo radicalmente diverso. Entriamo in una nuova era, che Aurobindo definisce del “supermentale”, in cui l’uomo, facendo di se stesso un “laboratorio vivente”, si muterà in “superuomo”: “Se l’animale è un laboratorio vivente in cui si dice che la Natura ha formato l’uomo, l’uomo stesso è forse un laboratorio vivente e pensante nel cui seno e con la cui cooperazione cosciente la Natura formerà il superuomo, il Dio.” (Aurobindo, La vita divina)
Aurobindo dichiarava anche che l’aspirante che si arrovella sulle domande esistenziali arriva a un punto in cui vede nascere dentro di sé il “senso spirituale”, che permette l’irrompere dell’Intuizione, attraverso cui giungono infine le risposte dall’anima. È il momento della Comprensione, in cui il Piano di evoluzione viene recepito nel profondo, manifestato alla logica della Mente e svelato all’accettazione del Cuore.
Il Senso appare e inizia il Sentiero, ove si manifestano chiaramente il senso e il destino d’unità dell’Umanità; su di esso Dolore e Gioia, Sconfitta e Vittoria si alternano fino alla Gloria finale. Sul Sentiero, il procedere dipende da continui atti di Volontà e d’Amore. Si avanza poiché si è scelto, con un atto di volontà lucido e forte, di avanzare; si ama poiché è ora manifesto che l’Amore è il motore evolutivo di questo Universo, e pertanto quella di amare appare l’unica modalità che abbia un senso.
Impariamo, allora a:
- educare la personalità egoista, immatura e abitudinaria;
- sottomettere l’io individuale al Bene del Gruppo;
- fare del campo delle nostre relazioni un laboratorio esperienziale di rapporti fraterni;
- identificarci con realtà sempre più ampie e impersonali;
- subordinare ogni altro conseguimento all’adempimento del Piano.
Intravediamo il senso del Servizio universale e comprendiamo infine il forte ammonimento del Vangelo, tanto lontano dal comune sentire emotivo: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.” (Luca 14,16).
Il compito di vivere come discepolo nel mondo moderno, sembra essere più arduo di quanto poteva esserlo nei secoli passati, quando spesso chi si dedicava “allo spirito” si ritirava nell’isolamento, o in monasteri e conventi. Il nuovo aspirante-ricercatore vive tra diversi piani: egli inizia a risvegliarsi alla Realtà della Creazione, che gli era stata finora preclusa dalla sua stessa ignoranza, e, allo stesso tempo, vive la realtà dell’illusione, che impara gradualmente a gestire, con nuove e più efficaci modalità di pensiero creativo e di azione lungimirante.
Sembra che nuove “prove iniziatiche” siano proposte a chi intende agire “nel mondo”, ma senza essere “del mondo”: caos e stress del quotidiano; impossibilità di ancorarsi ai “punti fermi” del passato, poiché evidentemente inadeguati alla nuova realtà e al nuovo sentire; superamento di valori e ideologie ormai cristallizzate; abbandono di religiosità dogmatiche e fideistiche; necessità di “tenere il passo” con sempre nuovi strumenti tecnologici, economici, di comunicazione; esigenze di continui cambiamenti e/o riformulazioni di idee, procedimenti, metodologie, modalità di relazioni.
Tratto da: “Sul Sentiero II – L’aspirante e l’alchimia interiore” di Mariabianca Carelli
Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)
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