Il Pensiero che si espande: l’Amore e la Paura
di Mariabianca Carelli
Essendo il modo di interpretare e vivere l’Amore lo specchio fedele del livello evolutivo di ciascuno, esso viene spesso male inteso o deturpato nella sua essenza, diventando, di volta in volta, possesso, gelosia, attaccamento e dipendenza, meschinità e limitatezza.
A causa del timore di “perdere l’amore” di genitori egoici e/o impositivi, il bambino crederà che l’affetto e l’amore debbano essere guadagnati con l’accondiscendenza e sceglierà atteggiamenti di sottomissione e di dipendenza; alimenterà in tale modo l’attaccamento e forme di amore distorto. Per paura di perdere, egli più volte ri-perderà; nutrirà le sue paure e vivrà nell’inadeguatezza:
– se sarà stato umiliato, sarà sempre in fuga nel timore di non essere adeguato;
– se avrà subito ingiustizie, diventerà “morale” e osservante delle regole esterne;
– se sarà stato tradito, svilupperà il controllo;
– se avrà subito ferite da abbandono, diventerà più “vampiro” di energie altrui;
– se avrà subito ferite da rifiuto, apparirà riluttante.
Si cerca qui di seguito di identificare le caratteristiche che rendono l’amore creativo e irradiante e quelle che, invece, ne deturpano l’identità originaria e la forza essenziale (amore che vincola – amore che libera):
Amore che vincola: Affermando di amare, reprime in realtà le forze creative e si nutre di dubbi e di sfiducie.
Amore che libera: Contribuisce a far emergere le energie inespresse; crede nell’altro e nelle sue potenzialità.
A.V.: Affermando di amare, in realtà controlla, crea e mantiene dipendenze, per timore e per comodo.
A.L.: Vuole l’indipendenza emotiva e mentale dell’altro.
A.V.: Vuole “fondersi” nell’altro e non ne apprezza la “diversità”.
A. L.: Rispetta la “nota” particolare dell’altro anche se talvolta dissonante con la propria.
A.V.: Perde di vista i comuni obiettivi essenziali, soffermandosi su particolari trascurabili e sulle diversità dei metodi per raggiungerli.
A.L.: Tiene presenti le mete comuni e “l’essenziale” al di là della diversità delle modalità comportamentali e degli strumenti utilizzati.
A.V.: Vuole che l’altro “sia come se stesso”; pertanto si disinteressa o guarda con sufficienza o sospetto alla creatività e alla progettualità altrui.
A.L.: Sostiene l’autostima ed i propositi altrui con empatia e “competenza creativa”.
A.V.: In caso di disaccordo, giudica e disapprova comportamenti “errati”, ampliando ad ogni occasione la critica dal singolo episodio all’intera personalità dell’altro.
A.L.: Evidenzia le manchevolezze ed i comportamenti disfunzionali con benevolenza e senso dell’umorismo, senza denigrare la complessità del comportamento e della personalità dell’altro.
A.V.: Concede un “perdono apparente”, dal quale emerge spesso il rancore mai sopito.
A.L.: È capace di un perdono duraturo, che non serba rancore e rinnova ad ogni occasione tutta la fiducia.
A.V.: Pur condividendo esteriormente soddisfazione per i successi dell’altro, nutre, più o meno apertamente, atteggiamenti di gelosia per le altrui realizzazioni.
A.L.: È apertamente e sinceramente gioioso della gioia dell’altro come se fosse la propria.
A.V.: Tiene la contabilità del dare e dell’avere, sentendosi sempre creditore.
A.L.: Si sente un compagno di viaggio in un percorso comune in cui chi dà automaticamente riceve.
A.V.: In ogni tipo di relazione teme i cambiamenti perché potenzialmente pericolosi per la propria sicurezza e svantaggiosi per le proprie abitudini.
A.L.: Sostiene l’ardimento e il cambiamento, l’apertura e l’evoluzione.
A.V.: Tende a isolare le persone care dal mondo per “tenerle con sé” e a spegnere i sentimenti di altruismo e di empatia.
A.L.: Fa crescere la sensazione di ognuno di essere parte armoniosa e utile della piccola vita della comunità umana e della più Grande Vita in cui “viviamo e siamo”.
Più e più volte, nelle sue peripezie sulla spirale del Sentiero evolutivo, il Pellegrino si imbatte in due grandi contendenti che si fronteggiano instancabilmente per il dominio della sua mente: la Paura e l’Amore. Man mano che egli avanza, la Paura svela gradualmente il suo volto irreale e, infine, espandendosi il Fuoco del Cuore e la Visione, “l’Amore vince”.
A un certo livello dell’evoluzione, infatti, il Pellegrino comprende che l’essenza della vita all’interno di una forma comincia a rispondere all’ “Amore”, ovvero alla forza d’attrazione magnetica di un centro di energia superiore più inclusivo. La vita non può più essere contenuta nei suoi limiti ristretti e comincia a “esplodere”: le specie vegetali iniziano a manifestare forme più complesse e “donanti” (ad es. gli alberi da frutta); i minerali diventano radioattivi. Si svela sempre più chiaramente che l’Amore è la grande Energia, “che move il sole l’altre stelle” da cui dipendono benessere, creatività, ampliamento di coscienza.
Per quanto riguarda l’evoluzione umana, l’Amore diventa sempre più radiante in coloro che cominciano a trascendere lo stato di consapevolezza strettamente umano; crollano allora schemi e convenzioni e la vita “qualsiasi” comincia a non avere più senso, fino a quando non se ne intravede il senso più interiore e finalistico.
In questa visione, le paure non sono più sentite come “bagaglio energetico naturale”; il termine en-ergia rinvia a en, dentro ed ergon, lavoro, forza, quindi: forza dentro; le paure manifestano invece, se non superate, mancanza di energia, intesa in tal senso.
In considerazione della nostra natura intrinsecamente divina, esse sono illusorie, non ci appartengono realmente, ma rappresentano una deformazione – comunque a lungo termine precaria – della qualità della risolutezza, dovuta a immaturità dell’anima, ancora inconsapevole della propria essenza. Le paure manifestano l’altra faccia del Cor-aggio (la qualità del cuore), in cui esse possono essere trasmutate – come si dice nella seconda affermazione – attraverso un cammino di crescita consapevole. Il Cor-aggio permette di portare in azione l’elaborato mentale e/o intuitivo, condividendo con sincerità e umiltà di cuore percorsi ed esperienze, e mantenendo elevate ed inalterate l’aspirazione e la tensione a concretizzare.
Coraggio, fiducia ed amore sono davvero ingredienti indispensabili per realizzare Propositi con compagni di viaggio ai quali si è collegati in relazioni evolutive. Si svelano allora, con rincrescimento, le innumerevoli occasioni in cui, non avendo saputo, per viltà e immaturità, seguire la via dell’agire “chiaro, puro e forte”, ci si è trovati intrappolati nelle strettoie della Paura e dell’inautenticità che, sottraendo energia ed autostima, condannano ad una vita d’ombra.
Ogni paura liberata sprigiona Amore, di cui essa è l’esatta contrapposizione, rendendo possibili azioni di Servizio e Propositi più elevati: “L’amore è il segnale più potente di crescita al mondo: la paura è l’esatto opposto.” (Monia Zanon, Progetto Anima)
Progetti evolutivi prima incerti nella forma e soffocati nella sostanza, si affacciano allora alla mente con maggiore chiarezza e più ampi e ispirati; l’Intuizione, prima instabile e tremolante fiammella, si impone con inequivocabili segnali di Luce. L’Amore è pertanto il Grande Trasformatore. È l’energia che supera il dualismo fra i poli di spirito e materia, considerando ogni unità di coscienza uno strumento della sinfonia del tutto.
Vivendo in armonia con questa Legge, ci sentiamo sempre più responsabili di estenderne l’osservanza ad ogni livello della Manifestazione e diventiamo cocreatori nella costruzione dei “nuovi cieli e della nuova terra”.
Tratto da: “Sul Sentiero III – L’aspirante e l’alchimia interiore” di Mariabianca Carelli
Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)
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