Il risveglio: introduzione ai misteri
di Tiziano Bellucci
La storia passata dell’uomo, si basa su un primordiale distacco dall’essenzialità cosmica, alla quale l’uomo come essere spirituale era congiunto.
Egli era in comunione con essa, ma in uno stato della coscienza e della materia diverso da ora. In quello stato egli viveva a contatto con le essenzialità e le spiritualità, ma in piena dipendenza da esse. Come un neonato fra le braccia della madre. Tale madre si occupava di lui in tutto, essendo egli impossibilitato dal potersi autogestire, alimentare e sopravvivere. La vita dell’uomo di quei tempi era un librarsi nel cosmo spirituale, attorniato da colori, profumi e suoni celestiali (eden), con esperienze di perenne beatitudine.
Successivamente, mano a mano, l’uomo viene progressivamente svincolato, allontanato dal grembo materno, per far sì che possa rendersi autonomo (caduta). Si inserisce in lui un elemento egoico, definibile con il termine “luciferico”, il quale lo spinge alla volontà dell’autonomia e del libero arbitrio, necessari per la sua sana evoluzione indipendente. Tale volontà di indipendenza determina un allontanamento dallo spirituale.
Tale allontanamento causa inevitabilmente la perdita del contatto diretto con la madre, o mondo spirituale, sia dal punto di vista della condizione del suo corpo, che diventa sempre più materializzato, sia dal punto di vista della percezione, per il graduale scomparire della sua capacità di poter vedere e sentire la spiritualità.
Tale mancanza di contatto con la spiritualità crea nell’uomo la nostalgia per lo spirituale; egli crea quindi dei surrogati che suppliscano a tale mancanza: l’arte. Attraverso l’arte, egli evoca stati d’animo similari a ciò che un tempo sperimentava direttamente. Simula, per alcuni attimi, un incontro con il divino.
La capacità cognitiva veggente viene man mano a spegnersi. Un’eco rimane sino all’epoca greca, sino a giungere ad un suo completo oscuramento, che porta l’uomo addirittura alla negazione dell’esistenza di un mondo spirituale. La stessa conformazione fisica dei suoi organi di senso, crea una condizione della realtà che è distorta: non appare più la spiritualità agente in ogni cosa, ma appaiono solo le cose, svuotate di spiritualità. Nasce il materialismo: scienza della materia.
In quel passato remoto non esistevano cose: tutto era essere, entità vivente, cosciente. Le cose, i colori, i suoni che l’uomo vede e sente sulla terra sono qualcosa che in realtà non esiste, ma che si crea solo in virtù dell’incontro fra la sua coscienza e la spiritualità del cosmo. Il cozzare dello spirito umano contro lo spirito cosmico, determina la comparsa di forme e colori. Lo spirito non appare più nella sua veste reale, ma al suo posto compaiono delle sagome colorate risuonanti.
Per tal motivo, in quasi tutte le religioni si dice che l’uomo davanti al mondo, incontra solo illusione, parvenza: egli vede soltanto l’immagine morta dello spirito. Tale perdita di contatto con lo spirituale, si è originata dalla necessità di fondare nell’uomo un essere che divenisse capace di scendere sino al più basso gradino della materia, per sprofondare nell’illusione, dandogli così modo di destarsi dalla condizione di caduta, per stimolarlo a spingersi volontariamente verso una ricerca della reale e vera condizione dell’esistenza. Se egli non fosse caduto dalla condizione primordiale, non avrebbe mai potuto giungere a conseguire una facoltà autonoma di ricongiungersi con lo spirituale, arricchito della capacità dell’autocoscienza.
Lo scopo dell’uomo è di ridiventare un essere spirituale, con la massima consapevolezza di sé e della sua missione. In tutte le scuole dei misteri si insegnava questo: tu sei un dio. L’uomo deve diventare consapevole del suo ruolo e del suo rango gerarchico. In tali sedi venivano insegnate anche le tecniche per giungere a riacquistare la capacità di diventare un collaboratore dello spirito. L’uomo acquisendo la coscienza di veglia, in realtà, cade in uno stato di sogno rispetto allo spirituale: il sogno della vita terrestre. Egli crede di essere desto, ma in realtà, per ciò che accade nello spirito, dorme.
Questa tecnica di risveglio è chiamata iniziazione.
Articolo di Tiziano Bellucci, autore di "Il Suono della Luce", Crisalide EdizioniBLOG: http://unicornos.forumattivo.com/
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