Interconnessione Planetaria e Trasformazione
di Mariabianca Carelli
In quest’era carica di avvenimenti spesso unici, emergono grandi capacità di sviluppo dei potenziali individuali e di gruppo, e dell’umanità nel suo complesso. Ne deriva una responsabilità, personale e collettiva, forse mai così grande nella storia.
Gli scienziati affermano che prima del Big Bang il nostro universo era compresso; da allora è stato in espansione, ma, a livello ancora non evidente per alcuni, è rimasto interconnesso. Le scoperte della fisica moderna ed i principi delle tradizioni della saggezza perenne convergono intorno alla nozione dell’interconnessione di tutte le cose; i valori spirituali, associati a tali antiche conoscenze, e sempre più convalidati dalla Scienza, sono pervenuti agli individui e alla società come rivelazioni apportatrici di opportunità trasformative.
Nei miliardi di anni in cui l’universo si è evoluto, esso è diventato sempre più complesso. Le particelle subatomiche hanno dato vita agli atomi, che più tardi hanno dato origine alle molecole, le quali a loro volta hanno formato singole cellule e organismi multicellulari. Sono seguiti rettili e mammiferi, e quindi esseri umani, che si sono organizzati in famiglie; queste si sono raggruppate in tribù e quindi in nazioni e le nazioni ora si stanno avviando alla globalizzazione (quella positiva!).
A ciascun passo verso un’aumentata complessità e dimensione, sono corrisposti un più grande impatto sul Pianeta, una maggiore influenza di ciascuno sugli altri e una sempre maggiore responsabilità dell’uomo riguardo alla sostenibilità ecologica e alla sopravvivenza a lungo termine.
Negli ultimi decenni, man mano che il numero di esseri umani è cresciuto e le risorse del Pianeta sono divenute più scarse, la nostra capacità di lavorare, di vivere e di pensare collettivamente sono diventate sempre più importanti e certamente sempre più inevitabili.
La scienza materialista ha rappresentato un balzo evolutivo da un atteggiamento mentale che conta su un’autorità religiosa per verificare le verità, ad una visione della realtà fondata sull’analisi oggettiva. In quest’era di rapido cambiamento, è tempo di un altro salto, che includerà, oltre che la ricerca sui dati oggettivi e verificabili, lo studio rigoroso dell’esperienza soggettiva, interiore, e l’indagine scientifica sul mondo della coscienza.
Da un punto vista globale, ci rendiamo sempre più conto di vivere in un’era in cui la trasformazione fermenta in tutto il Pianeta, e su molti fronti: personale, collettivo, spirituale, sociale, economico, scientifico. Una parte sempre maggiore di popolazione va riconoscendo che le abituali vie del pensare e del fare dovranno cambiare in breve tempo, o rischieremo conseguenze catastrofiche.
Vi sono evidenze di un cambiamento planetario dei valori e della “visione del mondo” capaci di generale trasformazioni profonde. Comunità locali e gruppi umani internazionali propongono una nuova prospettiva dello sviluppo e dei diritti umani; il mondo, più piccolo e “in rete”, richiede nuove modalità di relazione, basate sulla fraternità.
Al contempo, diventiamo sempre più consapevoli di essere vincolati da modalità limitate di pensare al Pianeta e al potenziale umano; tali limitazioni, ereditate dal passato, ci possono rendere incapaci di dominare i cambiamenti, se non abbiamo sviluppato flessibilità, capacità di “pensiero laterale”, visione, fiducia, immaginazione creativa: “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un nuovo modello che renda il modello esistente obsoleto.” (Buckminster Fuller)
Quando sviluppiamo e applichiamo i nostri tratti positivi, o “forze evolutive” alle diverse dimensioni della nostra vita – lavoro, relazioni, attività creative – ci accorgiamo di vivere una vita più autentica. E quando usiamo queste forze per un servizio a una Causa più grande, che trascenda il nostro piccolo sé individuale, viviamo una vita realmente significativa, che potrebbe essere definita “felice”.
Da un punto di vista individuale, la trasformazione non consiste solo in un cambiamento della persona quanto in un cambiamento nella prospettiva; è una metamorfosi della coscienza e della visione del mondo che riguarda la relazione con se stessi, con gli altri, con la cultura, la natura e il divino.
Molti aspiranti-ricercatori, dinanzi all’evolvere della situazione dell’umanità, sia al suo interno che nei rapporti con l’ambiente e con il cosmo, si trovano sempre più spesso ad affrontare problemi etici e spirituali, cioè ad affrontare dimensioni “interiori”, anche in campi considerati “esteriori”, quali la fisica, la biologia, la chimica, quasi che la dimensione dell’ “interiore” e quella dell’ “esteriore” confluissero e fossero ormai da considerare come interconnesse, necessitando pertanto di un’attenzione unitaria.
In quest’era carica di avvenimenti spesso unici, emergono grandi capacità di sviluppo dei potenziali individuali e di gruppo, e dell’umanità nel suo complesso, poiché la primaria tendenza del mondo è, a ben osservare, quella di manifestare i grandi beni che contiene in sé, non ancora disvelati.
Ne deriva una responsabilità, personale e collettiva, forse mai così grande nella storia. Da ciò la nascita di nuovi modelli di pensare e di sentire, meno parziali e formali e più olistici e fraterni, griglie organizzative, sociali ed economiche di nuova concezione, fondate sulla partecipazione e sulla condivisione; modi di operare ispirati all’Amore intelligente e all’Intelligenza amorevole. È necessario che sempre più individui e gruppi formino una “massa critica” così ampia e compatta da:
– impedire per sempre la regressione verso modelli ispirati alla paura, all’individualismo, all’accaparramento, all’avidità;
– assicurare la sedimentazione dei concetti di Servizio e Fraternità nella coscienza del maggior numero possibile di esseri umani.
In tale processo di purificazione, sarà sempre più chiaro che è necessario “iniziare dal pensiero”, chiarificando ed elevando le aspirazioni e i desideri per poter porli al servizio dell’evoluzione: “Riuscire sul piano materiale, assaporare tutti i piaceri possibili, soddisfare le proprie ambizioni: ecco l’essenziale per la maggioranza degli esseri umani. Non si rendono conto che con simili aspirazioni sprofondano nell’oscurità, nelle limitazioni, e il giorno in cui si ritrovano legati, sconcertati, malati, si stupiscono. Non sapevano, o non volevano sapere, che per sentirsi liberi, felici, nella pace, occorre fare una cernita nei pensieri, nei sentimenti e nei desideri, in modo da scegliere soltanto quelli migliori, i più disinteressati. Ecco l’essenziale: non voler realizzare ad ogni costo i propri desideri, bensì cercare quali sono quelli che valgano la pena di essere realizzati.” (O. M. Aïvanhov, Pensieri quotidiani)
Tratto da: “Sul Sentiero IV – L’Educazione e la Bellezza nella Nuova Era” di Mariabianca Carelli
Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)
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