La Coerenza: il “dire” e il “fare”
di Mariabianca Carelli
Sul Sentiero spirituale, la Coerenza può essere definita come la tensione ad allineare i tre corpi (fisico, emotivo, mentale). In tale prospettiva, aspireremo, nel nostro vivere quotidiano – anche in quello apparentemente routinario e “banale” – all’integrazione della personalità e al collegamento con il Sé superiore.
La sostanza dell’anima è amore, in senso attivo e, appunto, “coerente” con le azioni: se è l’anima a dominare l’io, il dire diventa fare e il fare diventa “opera d’amore”. Il sentimentalismo emotivo, con il quale spesso l’amore è confuso, è fiacco e soggetto a variazioni umorali, poiché legato alla precarietà dell’io; l’Amore è la Forza e la Legge del nostro universo: attuandolo a tutti i livelli, evolviamo e favoriamo l’evoluzione:
Ti dico: che il tuo cuore s’accenda del fuoco della Compassione. In essa è sepolta la grande perla della conoscenza segreta. (Foglie del giardino di Morya, I)
Interessante il riscontro nel campo scientifico: la luce del laser – dispositivo in grado di emettere un fascio di luce coerente e monocromatica, e concentrata in un raggio rettilineo estremamente collimato – offre prestazioni di gran lunga più elevate rispetto ad un fascio di luce ordinaria, in cui le particelle appaiono più disorganizzate e meno coerenti.
Inoltre la luminosità (brillanza) delle sorgenti laser è elevatissima, a paragone di quella delle sorgenti luminose tradizionali. Queste tre proprietà (coerenza, monocromaticità e alta brillanza) sono alla base del vasto ventaglio di applicazioni che i dispositivi laser hanno nei campi più disparati: l’elevatissima brillanza, data dalla concentrazione di una grande potenza in un’area molto piccola, permette ai laser il taglio, l’incisione e la saldatura di metalli; la monocromaticità li rende adatti a trasportare informazioni nelle fibre ottiche e per distanze lunghissime; la monocromaticità e la coerenza li rendono ottimi strumenti di misura di distanze, spostamenti e velocità anche piccolissimi, dell’ordine del millesimo di millimetro.
In sostanza, poiché ogni Legge si rispecchia in tutto l’Universo, sembra che quanto più gli elementi di una sostanza sono coordinati, tanto più aumentano la potenza e i campi possibili di applicazione delle energie.
La Coerenza non va confusa con la rigidità o con l’inflessibilità, che ne costituiscono la degenerazione, gli aspetti “caricaturali”, poiché non illuminati dalla sapienza dell’Amore.
Per l’uomo sul Sentiero essa è la rispondenza costante e gioiosa alla voce dell’anima, riconosciuta come la sola vera guida. Egli sa che la coerenza richiede l’educazione di una Volontà salda, sorretta dall’Etica e perennemente direzionata al Fine.
Per intraprendere realmente la Via che porta alla resa della personalità all’anima, è necessario focalizzarsi sulla Meta. Essa appare all’aspirante ormai “pronto” come l’unico obiettivo degno di essere perseguito, al quale subordinare tutti gli altri. Così lavoro, piaceri, successi mondani perdono attrattiva e vengono riconosciuti nel loro aspetto illusorio, o valutati solo per la loro funzione di esperienze-strumenti di evoluzione.
La spiritualità perde i caratteri del sognante “abbandono alle energie dell’universo”, tipici di certa New Age, e diventa strenua lotta: dentro, nel mondo del pensare e del sentire, per trasmutare i propri pensieri disarmonici e le proprie manchevolezze emotive; fuori, nel mondo del fare, per “portare il regno di Dio sulla Terra”.
Al noto adagio “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, che rileva l’apatia e l’indolenza del comune agire umano, si sostituisce il fuoco della Prassi insonne, che dimostra che dire è fare. Al dire ora si coniuga l’operatività disinteressata ed amorevole in favore dell’umanità. I pensieri si fanno coerenti e mirati, i sentimenti puri ed elevati, la mente pronta a rispecchiare l’ideale, i rapporti diventano fraterni.
Per raggiungere questi obiettivi, preliminari all’iniziazione, la Volontà deve farsi così potente da mutare il carattere, cioè la somma delle abitudini con cui abbiamo convissuto per lungo tempo. La Coerenza sul Sentiero, saldamente perseguita, può portare allora alla con-versione (etimologicamente: “cambiamento di direzione”).
Ciò avverrà solo se il nostro Cuore si sarà espanso, attraverso l’esperienza, il dolore e l’aspirazione, tanto da abbracciare tutta l’umanità.
Tratto da: “Sul Sentiero I: Dalla divina inquietudine alla Gioia” di Mariabianca Carelli
Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)
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