Parabola delle 10 vergini
Commento a cura di Tiziano Bellucci
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi”. VANGELO (Matteo 25,1-13)
Si parla del momento in cui avverrà la fine dell’evoluzione terrestre, quando avverrà la fine fisica, minerale della terra: l’avvento del “Regno dei cieli”, la nuova dimensione “celeste” dell’uomo futuro. Quando l’uomo si riunirà con lo spirito: il matrimonio fra lo sposo (spirito) e l’anima umana. In quei tempi, fra circa 30.000 anni, la Terra sarà disgregata e non permetterà più un’esistenza fisica: vi potranno soggiornare solo anime che avranno edificato un corpo sottile (eterico) su cui poggiare la propria individualità. Alla fine della fase terrestre, non si avrà più un cervello fisico, ma il corpo eterico sarà l’unico supporto su cui sarà possibile edificare una consapevolezza: tramite cui si potrà accendere la coscienza dell’Io. Tutt’oggi il chiaroveggente utilizza il corpo eterico per rendere possibile una veggenza desta e consapevole, quando esce dal corpo.
Vi sono 5 vergini stolte e 5 vergini sagge.
Il 5 simbolizza la forma umana, che viene vista come una stella a 5 punte, dotata di 5 sensi. Le 5 vergini stolte rappresentano l’uomo quale parte di umanità non progredita, un’umanità che non ha sviluppato il proprio corpo eterico come “corpo” di luce futuro. Le 5 vergini sagge sono invece l’umanità correttamente progredita. La “luce” si può accendere solo là dove vi è un “combustibile” da ardere. La lampada è il corpo fisico, ed è il contenitore dell’olio: quest’ultimo simbolizza il corpo eterico. Le 5 vergini stolte rappresentano quell’umanità che non è riuscita a mettere il proprio corpo eterico al servizio dell’io. Quell’umanità che non si è “ricordata” di portare, di elaborare l’olio, che bruciando avrebbe reso possibile a loro di “vedere”, di essere coscienti.
L’olio simbolizza al contempo un elemento che isola, delimita, rende impermeabile gli involucri: ciò sarà terribilmente necessario quando venendo a cessare la fisicità, tutte le anime verranno come “assorbite” in un’atmosfera spirituale omogenea, che tenderà ad inglobare e portare nell’indifferenziato tutto il genere umano. Avere un corpo eterico “individualizzato” tramite un reticolo fatto di correnti vitali, aiuterà l’uomo a conservare una “delimitazione” fra sé e il mondo spirituale eterico circostante.
Si può dire quindi che le 5 vergini prive di olio, simbolizzano quell’umanità che non si è dedicata ad una purificazione, ad una disciplina atta a farla ascendere ad un utilizzo consapevole dei suoi veicoli superiori. Sarà priva di olio: non sarà dotata di un corpo eterico individuale.
Le 5 vergini sagge rappresentano invece l’umanità che invece si è dedicata allo sviluppo armonico del proprio essere: ha quindi acquisito la capacità di usare il proprio corpo eterico (olio) individuale, come veicolo, onde “illuminare” il mondo futuro circostante e presiederlo attivamente.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”.
Come abbiamo detto, lo sposo è il mondo spirituale (Spirito Santo). L’umanità si “addormenta” entro la vita nel mondo fisico. Ma ecco arrivare il momento della fine della Terra, la “mezzanotte” dell’esistenza terrestre.
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”.
Vediamo qui l’umanità “stolta” che avverte di stare perdendo la possibilità di essere cosciente: le lampade (il corpo fisico) si spengono: il corpo fisico si disgrega ed è incapace di poter sostenere una coscienza desta. Consapevole della fine della terra, l’umanità meno progredita (5 vergini stolte) chiede alla restante umanità qualcosa di assurdo: di poter ricevere in dono un po’ di corpo eterico. Cosa impossibile.
Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Viene consigliato di cercare di purificare il proprio corpo eterico tramite altre pratiche: “comprandolo”. Che non significa edificarlo, ma procurarselo in modo illecito e all’ultimo minuto, “fuori tempo”. I “venditori” possono essere le entità dell’ostacolo, luciferiche e arimaniche.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Ma la spiritualizzazione della sostanza ad un certo punto, in un certo tempo, non potrà più essere ritardata: la Terra trapasserà in una nuova fase evolutiva eterica (Giove) “chiudendo” dietro di sé la “porta” d’accesso a coloro non sufficientemente evoluti. Solo l’umanità che recherà in sé “l’olio” (corpo eterico individualizzato) potrà “passare” al di là.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
L’umanità priva di un corpo eterico individualizzato rimarrà esclusa dalla vita della futura Terra eterica. Tutto ciò che non potrà spiritualizzarsi, verrà espulso, e formerà a lato di quella terra spirituale, una specie di “luna terrestre”, contenente tutte le sostanze, gli esseri, quali “residui” inevoluti, della Terra passata. Su quella “luna” abiterà l’umanità non progredita, le 5 vergini stolte.
“Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.
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Ho letto l’articolo, la mia impressione è che si parla di questo argomento come di qualcosa di certissimo, come se qualcuno ne abbia fatto personale esperienza. Sono la prima a voler credere a tutto ciò, soprattutto nel momento che sto vivendo, ma purtroppo non sempre ci riesco. Ho perso mio marito da pochi mesi, in un attimo, e Dio solo sa quanto queste letture su questi argomenti mi diano speranza.
un saluto
Ciao Rita, ti siamo vicini col pensiero e col cuore! Mauro e Beatrice
Io ci credo nel concetto di “sopravvivenza dell’anima” se si è edificato prima uno spirito interiore. Senza quello siamo come foglie, come fiori che nascono, crescono e muoiono.. Sinceramente riguardo la data precisa ho qualche perplessità…. poi Gesù ci parla non solo di coloro che vivono sulla terra come viene detto in questo passaggio:
“la Terra trapasserà in una nuova fase evolutiva eterica (Giove) “chiudendo” dietro di sé la “porta” d’accesso a coloro non sufficientemente evoluti. Solo l’umanità che recherà in sé “l’olio” (corpo eterico individualizzato) potrà “passare” al di là”
Nei Vangeli è proprio specificato che tutte le anime vengono chiamate a far parte di un corpo: vivi e morti.
Se ci si crede.. ovviamente!
cara loredana,ho letto questa tua risposta ad un mio intervento di un anno fa.Non ricordo più la parabola delle 10 vergini,la rileggerò;ma che significa,essere o non essere sufficientemente evoluti,in che senso,e chi lo stabilisce.Sono concetti difficili e non tutti sono in grado di comprenderli.Si dovrebbe cercare di svelare,quanto più possibile,il mistero della vita e della morte,del quale se ne parla sempre poco e male.Io non smetterei mai di sapere.ciao
Ciao Rita, forse il mio commento non era sufficientemente chiaro. L’ho riletto. In effetti io neppure capisco quella frase infatti la riporto com’è, perché si parla solo dei vivi in quell’articolo.
no,cara,non si tratta del tuo commento.Ho riletto la parabola,che comunque trovo difficile comprendere.Come dicevo,questi argomenti,le sacre scritture, dovrebbero essere analizzate approfonditamente,studiate,proprio come si fa a scuola,con l’aiuto di un buon maestro,per capirne la vera essenza.Trovo che per decifrare la parola di Cristo si abbia bisogno di un registro linguistico speciale.E’molto molto più di quello che appare,e se non sei preparato a capirla,la lettura non ti servirà.Io penso così e tu?
Si penso anche io così. Le parabole devono anche essere analizzate nel loro contesto culturale per essere comprese in pieno, altrimenti molte ormai perdono di significato o come in questo articolo vengono stravolte e reinterpretate a proprio piacimento.