Pensare Positivo, Pensare Negativo
di Mariabianca Carelli
Si parla tanto oggi di “pensiero positivo” anche talvolta in modo superficiale e affrettato; ci viene presentato come una “magia” per attirare la buona sorte, come un talismano per una vita “facilitata” e di successo da un punto di vista relazionale e lavorativo; nel complesso, come un “atteggiamento scaramantico” che, comunque, aiuterebbe a vivere meglio.
Ma cosa c’è di vero, se c’è, nella credenza che la nostra vita sarà più ricca e piena se susciteremo fede e speranza in noi e negli altri in ogni occasione, anche difficile, della nostra esistenza? Pensiero positivo significa, in poche parole, credere che “l’energia fluisce dove va l’attenzione” e che, pertanto, evidenziare le note armoniche e i colori luminosi della vita e dei nostri simili favorisca lo sviluppo del potenziale e della forza creativa di ciascuno.
Calandoci nel vivo dell’esperienza quotidiana, si chiarisce qui cos’è che distingue, a nostro parere, il “Pensatore negativo” (PN) – che coincide spesso, purtroppo, con il pensatore comune – dal “Pensatore positivo” (PP).
Pensatore Negativo – Distingue le situazioni della vita in “portatrici di infelicità” e “portatrici di felicità”, causa di malessere e di benessere e, perciò, da evitare o da ricercare.
Pensatore Positivo – Considera ogni situazione come un’occasione per apprendere, per accrescere la propria conoscenza e la propria saggezza.
PN – Tende a non vivere a fondo le situazioni dolorose, desidera solo che passino al più presto; non ne ricerca il messaggio.
PP – Ricerca continuamente il significato più profondo delle esperienze, allargando perennemente la propria consapevolezza e, pertanto, la propria visione del mondo.
PN – Si chiude nel dolore, nell’indifferenza e nel rancore se non ottiene dal mondo ciò che crede “gli spetti”, considerandosi una “vittima della vita”.
PP – Sa cogliere anche nell’insuccesso la lezione dell’esperienza, preparando nello stesso tempo gli strumenti per le proprie realizzazioni.
PN – Si avvilisce e rinuncia, o si oppone violentemente alle circostanze avverse con rabbia e/o competitività.
PP – Lotta con determinazione e coraggio senza perdere le fiducia in se stesso e senza perdere di vista l’unità con gli altri.
PN – A causa della sua sofferenza rende difficile la vita ad amici e familiari, perdendo spesso anche il senso dell’humour.
PP – Anche nel dolore avverte la sensazione gioiosa, più nascosta, di appartenere al grande Progetto della vita e cerca di utilizzare nelle relazioni con gli altri l’essenza che ha saputo trarre dalle esperienze personali.
PN – E’ cinico rispetto ai grandi ideali e sospettoso nei confronti di gesti di gratuità e di altruismo.
PP – Crede che nell’uomo, nonostante le apparenze, vi è molta bontà e che spetta a ciascuno di noi evocarla; la vede spesso intorno a sé e ne gioisce.
PN – Crede che il “dare” sia una rinuncia e una perdita per il sé separato e tende ad accumulare cose, tempo ed energie, cedendoli con difficoltà.
PP – Crede che dare ed avere siano spesso sinonimi e che chi dà automaticamente riceve.
PN – Prima di ogni esperienza pensa a ciò che potrebbe accadergli di sgradevole e in tal modo “prepara” il campo a tensioni e stati di disagio che potrebbero pregiudicare il successo.
PP – Visualizza se stesso in uno stato di fiducia e di benessere e la situazione come già risolta nel migliore dei modi.
PN – Sottovaluta e sopravvaluta alternativamente se stesso, senza conoscere realmente le sue capacità e possibilità che, pertanto, trova difficile utilizzare.
PP – Ha una sana e realistica concezione di sé, delle proprie qualità e riesce spesso ad applicarle a compiti concreti.
PN – Rimane attaccato alle ideologie ed ai “valori” del passato per abitudine e per timore dell’avvenire, che gli appare torbido e pericoloso.
PP – Crede nel progresso e nell’evoluzione perenne di pensieri e ideali che porteranno allo sviluppo sempre maggiore dell’uomo e delle sue capacità di ben operare.
PN – Si irrita per fatti minuti, sopravvalutandone l’importanza, perdendo di vista l’essenziale e rendendo spesso difficili situazioni relazionali familiari e di lavoro.
PP – Nel lavoro e nelle relazioni “pensa in grande”, tenendo presenti gli ideali e gli obiettivi primari e trascurando particolari di poco conto.
PN – Critica e giudica impietosamente gli altri, sentendosi diverso e migliore, senza risalire alle cause dei comportamenti.
PP – Osserva gli altri con amorevolezza, condannando le azioni e non chi le compie e ricercando le motivazioni più profonde dei comportamenti.
PN – Teme la diversità ed il cambiamento poiché richiedono il distacco dalle abitudini e il coraggio di abbattere i pregiudizi.
PP – Crede fermamente che la diversità è ricchezza e che le situazioni nuove possono essere vissute come opportunità per sperimentare la vita da un nuovo “punto di vista”.
PN – Si sente povero, insignificante ed isolato nell’Universo.
PP – Sente di appartenere ad un Tutto in cui vuole fare gioiosamente la sua parte.
Hanno detto del pensiero…
– “Tu diventerai quello che pensi”. (Sivananda Saraswati)
– “Il pensiero domina la materia”. (Sivananda Saraswati)
– “Penso, quindi sono”. (Cartesio)
– “Tutto è mente”. (Saggezza antica)
– “L’energia fluisce dove va l’attenzione”. (Saggezza antica)
– “Quando voglio pensare a cose gradevoli, chiudo le porte della mia mente che rivelano tutte le cose più spiacevoli della vita e apro le porte che lasciano passare i pensieri piacevoli. Se desidero dormire, chiudo tutte le porte della mente”. (Napoleone)
– “Se vuoi compiere cose grandi, pensa in grande”. (B. Pascal)
– “La mente abituata alla concentrazione conserva sempre una certa positività e non si adatta facilmente ad ospiti non richiesti”. (A. Besant)
– “Ben dici, o principe, che la mente è inquieta ed è, come i venti, difficile da frenare. Però, col costante esercizio, con la disciplina e con la cura essa può ben essere dominata”. (Bhagavad Gita).
– “L’energia segue il pensiero”. (Saggezza antica)
– “La mente precede le cose, le domina e le crea”. (inizio del Dhammapada).
– “La mente è il risultato del pensiero nel tempo. Essa diventa ciò che pensa e può creare qualsiasi cosa, qualsiasi illusione”. (Saggezza antica)
– “La mente controllata è principio di gioia”. (Dhammapada)
– “Agitata e ondeggiante è la mente, difficile da proteggere, difficile da controllare: il saggio la dirige come l’arciere la freccia”. (Dhammapada)
– “Come un uomo pensa nel suo cuore così egli è”. (Saggezza antica)
– “Pensare è il più difficile dei lavori”. (Socrate)
– “Semina un pensiero e raccoglierai un’azione; semina un’azione e raccoglierai un’abitudine; semina un’abitudine e raccoglierai un carattere; semina un carattere e raccoglierai un destino”. (W. M. Thackeray)
Le Parole della Mente – Le Parole del Cuore
Saper pensare e saper amare sono le arti umane per eccellenza, da apprendere a beneficio di noi stessi e degli altri. Si riportano qui le etimologie di alcuni termini molto usati che hanno a che fare con la mente e con il cuore; l’etimologia contiene “l’essenza” delle parole, il loro senso originario, e perciò più vero e profondo. Così ripensati, questi termini acquistano il sapore di una scoperta e si arricchiscono di nuovi e più ampi e pregnanti significati, poiché se ne coglie l’immediata applicazione alla vita.
Le Parole della Mente
attenzione: dal latino ad-tendere, tendere a un oggetto
capire: dal latino capire, essere contenuto nella mente
comprendere: dal latino cum, con e prehendere, prendere: afferrare e includere nella mente
concentrazione: dal latino cum e centrum: mirare al centro dell’oggetto
consapevolezza: dal latino cum-sapere, conoscere, sapere di sé
considerare: dal latino con-siderare, osservare gli astri; esaminare attentamente
coscienza: da con-scire, sapere; percezione di sé e delle proprie idee
disciplina: dal latino discere, imparare una regola
energia: dal greco en, dentro, e ergon, lavoro, forza: forza dentro
immaginazione: dal latino imaginatio, immaginare, creare immagini nella mente
impegno: darsi in pegno, dedicarsi totalmente ad un’opera
intuizione: da in-tueri, guardare dentro, vedere il senso profondo
meditazione: dal latino meditatio, pensare con intensità, diventare medium, mezzo, tra sé e le idee
osservazione: dal latino ob-servare, guardare verso un oggetto
pensare: dal latino pensare, pesare con cura, esaminare con la mente
ponderare: dal latino ponderare, pesare; considerare con attenzione
presenza: da prae-esse, essere davanti, vivere il momento
proposito: dal latino pro-ponere, porre davanti alla mente
ragionare: da ratio, conto, calcolo: l’atto di considerare con la logica
rammentare: dalla particella latina -re, di nuovo, e mentem, mente: riportare alla mente
responsabilità: dal latino respondere, rispondere: essere abili alla risposta, all’esecuzione di un compito
riflessione: dal latino reflectere, rivolgere: rivolgere la mente, rispecchiare l’oggetto nella mente
sapere: dal latino sapere, avere sapore, essere savio: conoscere con saggezza
stabilità: dal latino stabilitas: la capacità di essere fermi nella mente
studio: dal latino studium, cura, applicazione amorevole: applicazione della mente unita al diletto
valutare: dal latino valutare: determinare il pezzo, il valore
vigilanza: dal latino vigilantia, vigilanza: essere svegli, pronti nella mente.
Le Parole del Cuore
accordarsi: dal latino ad e cor genitivo cordis: armonizzare i cuori
affetto: dal latino affectus, participio passato di afficere , toccare, commuovere lo spirito
concordia: dal latino cum, con e cor genitivo cordis, cuore: insieme nel cuore
condividere: dal latino cum, con e dividere: usufruire di qualcosa con qualcuno
conversare: dal latino cum, con e versari, aggirarsi: frequentare qualcuno, trovarsi insieme abitualmente
colloquiare: dal latino cum e loqui, parlare: parlare insieme
empatia: dal greco en, dentro, e pathos, sentimento, passione: entrare nel sentire dell’altro
simpatia: dal greco sin, insieme, e pathos, sentimento, passione: avere un sentimento in comune
oblato: dal latino ecclesiastico oblatu(m) participio passato del verbo offerre (da ob, avanti e ferre, portare, portare avanti): offerto (a Dio)
passione: dal greco pathos, forte sentimento dell’animo
ricordare: dalla particella latina -re, di nuovo, e cor, genitivo cordis, cuore: riportare al cuore
telepatia: dal greco tele, da lontano e pathos, sentimento, passione
unanime: dal latino unum e animu(m): con un solo animo
unificare: dal latino unum, uno, e facere, fare: rendere uno
Tratto da: “Sul Sentiero III – L’aspirante e l’alchimia interiore” di Mariabianca Carelli
Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)
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