La vita, questo periodo di tempo che tutti noi trascorriamo nel nostro corpo fisico, è solo un tratto brevissimo della nostra Esistenza globale. È un periodo importante, perchè ognuno di noi ha uno scopo nella vita, e se viviamo bene non dobbiamo preoccuparci della morte.
Vivere bene significa soprattutto imparare ad amare. Anche la conoscenza è utile, ma la sola conoscenza non è in grado di aiutare nessuno. Senza usare la testa, il cuore e l’anima in piena sinergia non si può aiutare nessuno. Questo mi hanno insegnato i così detti pazienti inguaribili, i moribondi, gli schizofrenici o i ritardati. Nel mio lavoro con queste persone, ho capito che ognuno di loro ha uno scopo: non solo può imparare ed essere aiutato, ma può in effetti divenire anche insegnante.
Soprattutto i moribondi sono ottimi insegnanti. I moribondi, quando dedicate loro un po’ del vostro tempo, vi insegnano gli stadi del morire. Vi insegnano come si superano le fasi del rifiuto e dell’ira, del “perché proprio io?”. I morenti mettono in discussione Dio e lo respingono per un po’, poi attraversano depressioni terribili, e alla fine possono arrivare ad accettare la morte, se hanno accanto qualcuno che li ama.
Ma tutte queste fasi non sono tipiche solo del morire. Credo, siano piuttosto da collegare al significato della sofferenza. Se, ad esempio, si viene lasciati dal fidanzato o dalla fidanzata, o se si perde il lavoro, o se si è mandati via dalla casa dove si è sempre vissuto, magari per andare in un ospizio, si sperimenta una profonda sofferenza e si passa attraverso gli stessi stadi del morire.
La maggior parte delle persone considera le difficoltà, le prove, le tribolazioni della vita e la perdita di persone care, come un castigo di Dio, come qualcosa di negativo. Dovremmo sapere e convincerci invece, che niente di quello che ci accade è negativo, e che tutte queste prove, sono in realtà dei doni. Sono opportunità per crescere che ci vengono offerte.
Non si cresce se si sta in un bel giardino fiorito, dove ci servono dell’ottimo cibo su un piatto d’argento. Si cresce se si è malati, se si soffre, se si subiscono delle perdite, se si impara ad accettare il dolore, non come una punizione, ma come un dono, che ha uno scopo ben preciso, quello di farci crescere ed evolvere.
A cura di www.fisicaquantistica.it
Articolo tratto da “La morte e la vita dopo la morte“, di Elisabeth Kubler-Ross
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Articoli nella sezione: Esperienze pre morte
Esperienze pre morte
Attraverso l’appassionato lavoro pionieristico della dottoressa Elisabeth Kubler-Ross, siamo giunti ad una nuova, più ampia e profonda comprensione della morte, il grande appuntamento che ci attende tutti e del quale la nostra società moderna, razionalista e materialista, ha fatto, nella sua incapacità di spiegarla, un tabù insuperabile.
Elisabeth Kubler-Ross, grazie al suo lavoro instancabile e paziente al capezzale dei morenti, ha infranto questo tabù. La sua esperienza personale e le consapevolezze che ne sono derivate, sono il risultato di migliaia di ore trascorse ascoltando ciò che queste persone le hanno confidato, nei giorni e nelle ore precedenti la loro morte.
Fin dagli inizi della sua carriera come medico-psichiatra, la dottoressa Kubler-Ross si rese conto che persino per i medici, il dolore e … leggi tutto
Vivere e morire
Dopo aver passato molti anni al letto di morte di bambini e anziani e aver ascoltato ciò che essi mi confidavano, mi sono resa conto, che i malati all’ultimo stadio sono in grado di capire con precisione quando la morte si avvicina.
All’improvviso mi dicevano addio, quando non avevo idea che la loro morte fosse imminente. Se non ignoravo questo fatto, allora essi mi comunicavano tutto ciò che volevano farmi sapere e io mi sentivo in pace con me stessa, per aver dato loro ascolto e conforto.
Abbiamo studiato ventimila casi in tutto il mondo, di persone che erano state dichiarate clinicamente morte e che sono poi ritornate alla vita. Alcune si risvegliarono naturalmente, altre in seguito a rianimazione. Voglio riassumere in … leggi tutto
Attraversare il tunnel
Dopo la morte, quando ci si rende conto di essere di nuovo integri nella propria consapevolezza, si incontrano i propri cari e si passa ad una forma di vita diversa.
Si lasciano allora indietro le forme fisiche terrene, perchè non se ne ha più bisogno. Ma prima si sperimenta un altro fenomeno, che può presentarsi con diverse caratteristiche, come ad esempio volare attraverso un tunnel, oltrepassare un cancello, attraversare un ponte, ecc. Dopo di che si è avvolti dalla Luce. Questa Luce è più candida del bianco. E’ estremamente luminosa e man mano che ci si avvicina ad essa, si è circondati dall’amore più grande, più indescrivibile e incondizionato che si possa immaginare.
Se si ha soltanto un’esperienza di pre morte, si … leggi tutto
Il significato della sofferenza
La vita, questo periodo di tempo che tutti noi trascorriamo nel nostro corpo fisico, è solo un tratto brevissimo della nostra Esistenza globale. È un periodo importante, perchè ognuno di noi ha uno scopo nella vita, e se viviamo bene non dobbiamo preoccuparci della morte.
Vivere bene significa soprattutto imparare ad amare. Anche la conoscenza è utile, ma la sola conoscenza non è in grado di aiutare nessuno. Senza usare la testa, il cuore e l’anima in piena sinergia non si può aiutare nessuno. Questo mi hanno insegnato i così detti pazienti inguaribili, i moribondi, gli schizofrenici o i ritardati. Nel mio lavoro con queste persone, ho capito che ognuno di loro ha uno scopo: non solo può imparare ed essere aiutato, … leggi tutto
La morte non esiste
Dopo aver lavorato per molti anni con malati moribondi, e dopo aver imparato da loro che cosa sia realmente la vita, quali siano i rimpianti che si hanno quando sembra ormai troppo tardi per averne, cominciai a chiedermi che cosa fosse realmente la morte.
Incominciai così a raccogliere i resoconti di esperienze extra-corporee, che i miei pazienti mi riferivano. Tutte queste esperienze risultavano avere le stesse caratteristiche ed essere analoghe anche ad altri resoconti simili registrati in altre parti del mondo, da parte di altrettanti medici. Dall’Australia alla California, tutte queste esperienze avevano un unico denominatore comune: la perfetta consapevolezza da parte delle persone di lasciare il proprio corpo fisico e di essere tuttavia perfettamente coscienti. Tutto ciò conduce ad affermare … leggi tutto
La comprensione della morte
Dopo aver lavorato per tanti anni con pazienti moribondi, mi fu chiaro che malgrado l’uomo esistesse dalla notte dei tempi, non era ancora pervenuto alla comprensione di quello che è forse il problema più importante di tutti, ossia la definizione, il significato e lo scopo della vita e della morte.
Penso perciò sia giunto il momento di mettere insieme tutto ciò che abbiamo scoperto e raccolto sul fenomeno morte, in un linguaggio che possa essere utile ad aiutare la gente ad affrontare la perdita di una persona cara, specialmente quando la morte è stata improvvisa e non si riesce a capacitarsene.
Una volta gli uomini avevano più dimestichezza con il problema della morte e credevano nel Paradiso o comunque in una vita … leggi tutto
Pre morte
Nel corso degli ultimi anni, molti ricercatori in tutto il mondo, tra i quali medici, psicologi e studiosi di parapsicologia, hanno raccolto e catalogato casi di pre-morte. Sono stati così riuniti più di 25.000 casi.
Noi definiamo questo fenomeno, “esperienza di pre-morte”, poiché tutti questi pazienti hanno potuto tornare indietro dopo essere stati dichiarati clinicamente morti, e dopo essere guariti, hanno potuto raccontare ciò che essi sperimentarono. La cosa migliore, quindi, è riassumere ciò che tutte queste persone hanno vissuto, nel momento in cui il loro corpo ha cessato, temporaneamente, di funzionare.
E’ importante sapere, che tra tutti i pazienti che ebbero arresti cardiaci e vennero poi richiamati in vita, solo uno su dieci, ricordava l’esperienza avuta durante il periodo in cui … leggi tutto
Non si muore mai da soli
I bambini malati terminali, subito prima della morte incominciano a rendersi conto, che sono in grado di lasciare il loro corpo fisico, ed hanno quelle che noi chiamiamo “esperienze extra-corporee”.
Tutti noi abbiamo questo tipo di esperienza in certi stadi del sonno, ma pochissimi ne sono consapevoli. E’ durante queste uscite dal corpo che i pazienti moribondi, giovani e vecchi, si rendono conto della presenza di certi esseri che li circondano, che li guidano e li aiutano. I bambini spesso ne parlano come di compagni di gioco. La Chiesa li chiama Angeli custodi, la maggior parte delle persone li chiama semplicemente guide.
Al di là di questo, è importante sapere che ogni essere umano, viene accompagnato e aiutato da queste guide o … leggi tutto
Cosa succede dopo la morte?
È naturale chiedersi che cosa accada dopo la morte. Abbiamo studiato a questo proposito, molti casi di bambini molto piccoli, che ovviamente non potevano aver letto articoli o ascoltato racconti sulle esperienze di pre-morte. Tra questi ci fu il caso di un bimbo di due anni, il quale ci raccontò a modo suo quello che aveva vissuto e che definiva “il momento della morte”.
Il piccolo ebbe una violenta reazione ad un farmaco e fu dichiarato morto. Dopo quella che parve un’eternità, mentre il medico e la madre si disperavano, il piccino improvvisamente aprì di nuovo gli occhi e disse: “Mammina, ero morto. Ero in un luogo bellissimo e non volevo ritornare. Ero con Gesù e Maria. E Maria mi ripeteva … leggi tutto
Esperienze mistiche
Permettetemi ora di raccontarvi alcune delle mie esperienze mistiche, che mi hanno aiutata non a credere, ma a sapere, che ciò che viene dopo quella che noi chiamiamo morte, è vera vita, e rappresenta una continuazione del percorso terreno.
Devo chiarire che nei miei anni giovanili, non ebbi alcun interesse per questi temi, non sapevo, ad esempio, cosa fosse la coscienza superiore, né tantomeno fui mai in grado di meditare. Forse però, quelle migliaia di ore trascorse accanto ai miei pazienti moribondi, furono in fin dei conti qualcosa di molto simile ad una sorta di meditazione.
Io credo che ogni essere umano consista di un lato fisico, uno emotivo, uno intellettuale e uno spirituale, e che questi quattro aspetti debbano lavorare insieme … leggi tutto
per chi crede in Dio questi articoli sono una manna dal cielo perchè in essi traspare l’essenza della spiritualità. Imparare a credere, saper credere all’esistenza della sofferenza è darle il giusto valore, porla nel nostro essere nella mente, nel cuore, nell’anima è crescita spirituale e non solo.
Dopo la sofferenza si passa alla morte e dopo si va oltre…là dove risiede la capacità di amare senza risparmio e si vola liberi verso Dio………………Grazie