9 Prese di Coscienza che Cambiano il Senso della Realtà
a cura di Cristina Bassi
Ripropongo un vecchio articolo da Raptitude.com perché ha a che fare con il senso della realtà, che è cosi tanto condizionato dalla percezione che è l’elemento più manipolabile e “l’era covid e seguenti in corso”… lo stanno ben mostrando.
“Non vedrò mai il mondo come lo vede un altro, il che significa che non vivrò mai nello stesso mondo di un altro; quindi non devo fare in modo che gli osservatori esterni siano l’autorità per ciò che sono e per come è veramente la vita per me.”
1. Non sei la tua Mente.
Non ci potevo credere, che altro potevo essere? Avevo dato per scontato che il chiacchiericcio mentale nella mia testa fosse il mio “io centrale” a cui capitavano tutte le esperienze della vita.
Ora vedo con chiarezza che la vita consiste solo di esperienze che passano e che i miei pensieri sono anch’essi un’esperienza. I pensieri non sono più fondamentali dell’olfatto, della vista e dei suoni. Come ogni altra esperienza, sorgono nella mia consapevolezza, hanno una determinata tessitura e poi lasciano spazio ad altro.
Se puoi osservare i tuoi pensieri come puoi osservare altri oggetti, allora CHI sta osservando? Non rispondere frettolosamente… Questa domanda e la sua impronunciabile risposta, sono al centro di tutte le grandi religioni e tradizioni spirituali del mondo.
2. La vita si svolge solo in momenti.
Ovviamente! Nessuno ha mai fatto esperienza di qualcosa che non fosse parte di un singolo momento che si stava svolgendo. Significa che la sola difficoltà e sfida della vita è gestire quel singolo momento che proprio ora stai avendo.
Prima di riconoscere questo, cercavo continuamente di risolvere la mia vita, combattendo problemi che in realtà non stavano accadendo. Il singolo momento presente è l’unico punto di contatto con la vita e quindi non c’è altro che uno possa fare di utile. Nessuno può affrontare il passato o il futuro, perché entrambi esistono solo come pensieri nel presente.
3. La qualità della vita è determinata da come affronti i tuoi momenti e non da quali momenti accadono e quali no.
La tentazione è quella di aggrapparsi ad ogni circostanza, con lo scopo di ottenere esattamente ciò che si vuole. Incontrare una situazione indesiderabile e lavorarci sopra, è la nota che contraddistingue la persona saggia e felice.
Immagina di aver bucato una gomma, di ammalarti nel momento sbagliato, di investire qualcuno… Non c’è nulla da temere se sei determinato a gestire con volontà qualsiasi avversità ti si presenti. Ecco come rendere migliore la propria vita. Il tipico metodo è invece quello di sperare di accumulare più potere possibile sulle circostanze, per poter raggiungere ciò che si vuole.
4. La più parte della vita è immaginazione.
Noi esseri umani abbiamo un costume di pensiero compulsivo, cosi pervasivo da perdere di vista il fatto che quasi sempre stiamo solo immaginando. Quello con cui interagiamo non è il mondo stesso, ma i nostri pensieri e il nostro credo riguardo ad esso, le nostre aspettative ed i nostri interessi personali nella faccenda…
Abbiamo delle difficoltà ad osservare qualcosa senza confonderla con i nostri stessi pensieri. Quindi la più parte delle cose che sperimentiamo nella vita, sono cose immaginarie. Come disse Mark Twain: “Ho attraversato cose terribili nella mia vita ed alcune di esse sono veramente accadute”. Quale è il trattamento migliore che ho trovato? Coltivare la presenza e l’attenzione.
5. Gli esseri umani si sono evoluti dalla sofferenza e soffrire è ciò che facciamo meglio di ogni altra cosa.
Non sembra una scoperta molto liberatoria. Ero solito pensare che se stavo soffrendo significava che in me c’era qualcosa di sbagliato, che stavo facevo qualcosa di “sbagliato” nella vita. Ma soffrire è completamente normale e umano. Per quanto lugubre suoni, questa presa di coscienza è invece liberatoria perché significa che:
1) la sofferenza non significa necessariamente che la mia vita stia andando nel verso sbagliato;
2) la palla è sempre nel mio campo e quindi il grado della sofferenza, alla fine, dipende da me;
3) tutti i problemi hanno la stessa causa e la stessa soluzione.
6. Le emozioni rivelano cosa non siamo in grado di lasciar andare ma ci rendono anche pregiudizievoli.
Ero solito pensare che le mie emozioni fossero degli indicatori affidabili sulla stato della mia vita e potessero dirmi se ero sulla strada giusta pre me o meno… Gli stati emozionali transitori che hai, non possono misurare la tua autostima o la tua posizione nella vita, ma sono eccellenti nell’insegnarti cosa non sei in grado di lasciar andare.
Il problema è che le emozioni ci rendono ancor più pregiudizievoli e allo stesso tempo ci forzano ancora di più. Si tratta di un altro meccanismo di sopravvivenza con degli odiosi effetti collaterali.
7. Tutte le persone sono spinte da due motivazioni: soddisfare i propri desideri e sfuggire alla sofferenza.
Imparare questo, mi ha fatto finalmente capire come le persone possano ferirsi terribilmente a vicenda. La migliore spiegazione che avevo prima di questo, era che alcune persone sono semplicemente cattive. Ma… al di là del comportamento esibito, le persone si comportano nel modo più efficace che conoscono (in quel dato momento) per soddisfare un desiderio o per alleggerirsi della sofferenza.
Questi sono motivi che possiamo tutti comprendere. Variano solo nei metodi che ognuno di noi adotta e questo dipende dalla educazione ricevuta, dalla nostra esperienza di vita ed anche dal nostro stato di consapevolezza. Alcuni metodi sono abili ed utili, altri no e sono distruttivi; tuttavia, la più parte del comportamento distruttivo è inconscio.
8. Le credenze non sono nulla di cui andare orgogliosi.
Sono cresciuto pensando che le varie credenze, fossero qualcosa di cui essere orgogliosi, ma non sono che opinioni che ci rifiutiamo di considerare. Le credenze sono cosa facile. Tanto più sono forti, tanto meno sei aperto a crescere e diventare saggio, perché la “forza nel credere” è solo l’intensità con cui poni resistenza a fare domande a te stesso.
Se diventi orgoglioso di un credo e pensi che questo aggiunga qualcosa a ciò che sei, ecco che lo rendi una parte dei tuo ego. Ovunque ci sia un credo c’è una porta chiusa. Prendi con te i credo per cui sei disposto a batterti valutandoli in modo umile e onesto, ma non avere mai paura di perderli.
9. Esiste solo la soggettività.
La vita è una esperienza soggettiva a cui non si può sfuggire. Ogni esperienza che ho incontrato giunge dal mio punto di vista personale. Ciò che costruisco dipende dai libri che ho letto, dalle persone che ho incontrato e dalle esperienze che ho avuto. Significa che non vedrò mai il mondo come lo vede un altro, e significa anche che non vivrò mai nello stesso mondo di un altro e quindi non devo far sì che gli osservatori esterni siano l’autorità per ciò che sono e per come è veramente la vita per me.
La soggettività è l’esperienza primaria, è la vita vera, mentre l’oggettività è qualcosa che ognuno costruisce nella propria testa, privatamente, per spiegarla.
Queste parole ovviamente hanno un forte impatto soprattuto per coloro che rivestono ruoli nell’ambito della religione e della scienza.
Articolo a cura di Cristina Bassi
Tratto da: https://www.raptitude.com/?s=mind+bending
Traduzione: Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
[rivisto[
Fonte: https://www.thelivingspirits.net/9-prese-di-coscienza-che-cambiano-il-senso-della-realta/
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