Come riescono i “Predatori” a sottometterci?
L’uomo, l’essere che era destinato a essere magico, non lo è più. Si è ridotto a un banale pezzo di carne. Non ci sono più sogni degni dell’uomo, ma ci sono solo i sogni di un pezzo di carne: triti, convenzionali, stupidi.
“Come riescono i predatori a sottometterci don Juan?” chiesi sempre più irritato. “Ci sussurrano queste cose all’orecchio mentre dormiamo?”
“Certamente no. Sarebbe idiota! I predatori sono infinitamente più efficienti e organizzati. Per mantenerci obbedienti, deboli e mansueti, si sono impegnati in un’operazione stupenda, naturalmente, dal punto di vista della loro strategia. Orrenda, nell’ottica di chi la subisce. Ci hanno dato la loro mente! Mi ascolti? I predatori ci hanno dato la loro mente, che è diventata la nostra.
I predatori ci dominano attraverso le nostre tradizioni e abitudini. Sono i padroni delle religioni, i creatori della Storia. Ascoltiamo la loro voce alla radio e leggiamo le loro idee sui giornali. Loro usano tutti i nostri mezzi di informazione ed i nostri sistemi di credenze. La loro strategia è magnifica. Per millenni i predatori hanno preparato piani per collettivizzarci. Ora, la loro strategia è divenuta così intelligente che neanche sappiamo che esistono. In passato ci agganciavano con la credulità, oggi con il materialismo.
La mente dei predatori è barocca, contraddittoria, tetra e ossessionata dal timore di essere smascherata. Tramite la mente che, dopotutto, è la loro, i predatori instillano nella vita degli uomini ciò che più gli conviene, garantendosi un certo livello di sicurezza che va a mitigare la loro paura.
Le nostre meschinità e le nostre contraddizioni sono il risultato di un conflitto trascendentale che affligge tutti noi, ma di cui solo gli sciamani sono dolorosamente e disperatamente consapevoli: si tratta del conflitto delle nostre due menti. Una è la nostra vera mente, il prodotto delle nostre esperienze di vita, quella che parla di rado perché è stata sconfitta e relegata nell’oscurità. L’altra, quella che usiamo ogni giorno per qualunque attività quotidiana, è una installazione estranea.
Nel profondo di ogni essere umano c’è una consapevolezza ancestrale, viscerale, dell’esistenza dei predatori. Non c’è da meravigliarsi dunque del fatto che i bambini hanno spesso paura di demoni, mostri, spiriti o strane ombre (l’Uomo Nero) che secondo loro si nasconderebbero sotto il letto, dietro le porte, negli armadi, etc. I bambini piccoli “vedono” e solo quando hanno raggiunto una certa quota di socializzazione smettono di vedere, e ciò che prima era visibile si manifesta come inconscia presenza, come inquietudine, paura, disperazione, depressione.
Secondo gli sciamani, sono stati i predatori a instillarci i sistemi di credenza, il concetto di bene e male, le consuetudini sociali. Sono stati loro a definire le nostre speranze e aspettative, nonché i sogni di successo o i parametri del fallimento. Ci hanno dato avidità, desiderio smodato e codardia. Ci hanno resi abitudinari, centrati nell’ego e inclini all’autocompiacimento.
Per modificare la realtà (presente/passato/futuro) è necessario che un certo numero di co-creatori (individui che esprimono un intento comune) si focalizzino su un obiettivo e condividano sentimenti-pensieri comuni… Non è sufficiente che una persona esprima l’intento di qualcosa affinché quel qualcosa si realizzi… E’ l’inter-azione tra più soggetti il tassello principale per il mutamento della realtà.
Riferimenti: “Il lato attivo dell’infinito” di Carlos Castaneda
Fonte: https://www.crescitaspirituale.it
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