Come smettere di interessarsi a ciò che gli altri dicono di noi
Ogni giorno, dal momento in cui apriamo gli occhi al mattino, viviamo le nostre vite preoccupandoci di ciò che gli altri pensano di noi.
Tendiamo a fare le cose per compiacere gli altri, invece di farle perché è ciò in cui crediamo. Il problema è che così facendo, le nostre azioni e la nostra vita si modelleranno in base a come pensiamo che gli altri ci percepiscano. Come mi stanno questi pantaloni? Quelle persone parleranno alle mie spalle? Se faccio questo lavoro, cosa diranno i miei amici e la mia famiglia?
È quindi di fondamentale importanza smettere di vivere in base a questi parametri. Vivere una vita che segue ciò che pensano gli altri è un modo terribile di vivere. Ti fa diventare uno spettatore senza spina dorsale, che attende che siano le altre persone ad agire per prime. Ti fa diventare un seguace. Ancora peggio, ti fa diventare qualcuno che non prende una posizione su nulla. Stabiliamo allora che oggi sarà l’ultimo giorno in cui viviamo una vita dettata da altri e iniziamo a dire: “chi se ne importa”!
A nessuno importa davvero…
Che ci crediate o no, non siamo così speciali! Passiamo le nostre giornate pensando a come le altre persone potrebbero giudicarci. Ma la verità è che queste persone stanno pensando la stessa cosa. Nessuno nella società di oggi “smartphone-dipendente”, ha spazio nella propria agenda per pensare per più di un breve secondo a noi. Tendenzialmente tutti passano la maggior parte del tempo a pensare a se stessi.
Uno studio svolto dalla National Science Foundation sostiene che le persone hanno, in media, oltre 50.000 pensieri al giorno. Ciò significa che anche se qualcuno ha pensato a noi dieci volte in un giorno, è solo lo 0,02% dei loro pensieri giornalieri complessivi. Si tratta di una triste ma semplice verità: la persona media filtra il proprio mondo attraverso il proprio ego. Questo significa che se non hai fatto qualcosa che colpisca veramente un’altra persona o la sua vita, lei non ha intenzione di passare molto tempo a pensare a te.
Mi è sempre piaciuto guardare gli attori che creano trambusto e fanno il loro spettacolo nelle fermate della metro. A questi ragazzi semplicemente non importa nulla di quello che gli altri diranno di loro. Ma, in realtà la cosa più interessante da osservare in questi casi, è il modo in cui gli spettatori reagiscono. Piuttosto che guardare gli effettivi esecutori, infatti, la maggior parte delle persone si guardano in giro per vedere come le altre persone stiano reagendo. Se le persone ridono, allora anche loro si mettono a ridere, se invece la gente non presta attenzione, anche loro tendenzialmente faranno la stessa cosa. Anche quando viene fornita palesemente l’occasione di giudicare qualcuno, le persone si soffermano ugualmente a pensare a come gli altri li potrebbero percepire.
Non si può piacere a tutti
È impossibile essere all’altezza delle aspettative di tutti. Ci saranno sempre persone che ci giudicheranno, non importa ciò che diciamo o come le trattiamo. Sia che siate in palestra, al lavoro, alla stazione, o anche on-line, anche in questo preciso momento. Non si può far smettere le persone di giudicare, ma si può fare in modo che a voi non importi.
Pensate alla cosa peggiore che potrebbe accadere quando qualcuno sta giudicando voi o quello che state facendo: con tutta probabilità non accadrà proprio nulla, perché, come abbiamo detto prima, in realtà, a nessuno frega veramente così tanto di quello che siete o fate. Quello che accadrà è che queste persone potranno essere in disaccordo con voi, ma vi rispetteranno.
Alzate, dunque, la testa per ciò in cui credete, tanto di persone che non sono d’accordo con voi ce ne saranno comunque sempre. Allora perché non esprimere come vi sentite veramente? È meglio essere amati da poche persone che vi capiscono e accettano per ciò che siete, che essere apprezzati da tutti. Concentratevi su queste persone, perché sono le uniche che contano.
Si raccoglie ciò che si semina
Gli individui spesso diventano eccessivamente accomodanti verso gli altri, pensando che ciò gli impedisca di essere giudicati. In realtà, è vero il contrario. Il comportamento che usiamo nel tentativo di compiacere gli altri, può effettivamente causare l’effetto opposto. Si dice poi che noi siamo un misto delle cinque persone che frequentiamo per la maggior parte del tempo. Quando però incominciamo a stare sempre con le stesse persone che condividono le nostre debolezze, restiamo bloccati. La nostra crescita si ferma, perché non c’è nessuno a stimolarci ad essere migliori. Iniziamo a pensare che questa sia la norma e rimaniamo nella nostra zona di comfort. Ma alla fine questo è un compromesso che facciamo con noi stessi.
Ora che abbiamo parlato del problema, vediamo la cura! Ecco cinque modi per iniziare a fregarsene e rivendicare la propria libertà:
1. Conoscere i propri valori. Prima di tutto è necessario sapere cosa è importante per noi nella vita. Una volta che sappiamo chi siamo veramente e ciò che conta per noi, quello che gli altri pensano di noi diventa molto meno importante. Smetteremo di dire di sì a tutto.
2. Lanciatevi. Ora che sappiamo quali sono i nostri valori, è il momento di lanciarsi. Può essere fatto in tanti modi, ma l’importante è essere onesti con noi stessi… il mondo non ha bisogno di altri che facciano quello che fanno già tutti, ma di originalità e schiettezza.
3. Circondatevi di buoni esempi. Circondandoci di persone che sono sicure di sé e vivono la vita senza compromettere i loro valori, condizionerà positivamente il nostro modo di essere in questa direzione.
4. Create una “Lista per crescere”. Una “lista per la crescita” è un elenco di tutte le cose che nella vita vi mettono a disagio. Come le paure, le insicurezze, tutto ciò che vi crea nervosismo. Ecco come funziona: scriviamo tutte le cose che ci fanno sentire a disagio, poi una ad una le facciamo. Una volta completata un’operazione, passeremo a quella successiva. Questo è un ottimo esercizio per superare la zona di comfort.
5. Viaggiare soli. Se siamo alla ricerca di una trasformazione definitiva che unisca tutti i punti di cui sopra, dovremmo viaggiare da soli. Il viaggio con altre persone può essere divertente, ma non sarà possibile ottenere l’opportunità di uscire veramente dalla propria zona di comfort. Essere esposti a culture diverse, rompere le solite norme sociali, vuol dire essere costretti a uscire dalla propria piccola bolla e, in ultima analisi, crescere.
Il mondo è già pieno di gente che obbedisce allo status quo, ma le persone che “se ne fregano” sono quelle che cambiano veramente il mondo. Qualcuno deve pur farlo!
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