Consapevolezza… la Chiave per tutte le Porte
di Christiane Casazza
“Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato, è come vagabondare in una immensa biblioteca senza neppure toccare un libro”. Dan Brown
Con il termine consapevolezza si intende la capacità di essere a conoscenza di ciò che viene percepito e delle proprie risposte comportamentali. Quindi si differenzia dalla conoscenza più intellettuale, in quanto non è un superficiale essere informati… né un semplice sapere… ma un processo conoscitivo contraddistinto da sensazioni e percezioni…
È quel tipo di sapere… che dà forma alla moralità, alla condotta di vita, alla disciplina, rendendole autentiche. Quindi possiamo associarla a una presa di coscienza di alcune informazioni che possono influenzare determinati comportamenti, come il fattore rischio che ci rende attenti senza frenarci, l’entusiasmo delle proprie capacità che può predisporre un particolare orientamento, l’intensità del dolore che rende compassionevoli e gentili, l’invulnerabilità dovuta all’esigenza di sentirci amati.
Diventare consapevoli di noi stessi significa, riconoscere le nostre emozioni, saper valutare i nostri punti di forza e debolezza e mantenere costante la fiducia nelle nostre capacità. Possiamo sviluppare questa preziosa attitudine ricorrendo all’efficacia dell’auto-valutazione per scoprire i nostri valori, le nostre competenze e abilità o anche chiedendo ad altre persone dei sinceri feedback sui nostri comportamenti, restando in ascolto costruttivo.
È utile anche riconoscere le diverse sensazioni di appartenenza al nostro ruolo sociale, professionale o familiare… È importante, quando sperimentiamo forti emozioni, rallentare e domandarci che cosa sentiamo… rabbia… paura… sorpresa… ansia… sgomento… passione… euforia… da dove si è originato… che sensazioni si manifestano nel mio corpo… tensioni nelle spalle… denti stretti… palpitazioni… una sensazione allo stomaco… etc.
Nell’identificare la fonte dei sentimenti negativi possiamo scegliere un comportamento adeguato invece di reagire in modo incontrollato, in quanto diventiamo consapevoli di come le nostre emozioni e azioni influenzano le persone intorno a noi.
“Grazie alla scienza dello Yoga, l’anima raggiunge un’assoluta padronanza sul corpo e sulla mente, e si serve di questi strumenti per conseguire la realizzazione del Sé, ossia la consapevolezza della propria natura trascendente e immortale, una cosa sola con lo Spirito”. Paramhansa Yogananda
Si parla spesso di consapevolezza soprattutto nell’ambito della meditazione, in quanto durante la pratica si mantiene uno stato mentale vigile, grazie al quale possiamo osservare lo scorrere dell’esperienza, momento dopo momento, restandone semplici testimoni. In questo modo, quest’attitudine della mente ci permette di favorirne lo sviluppo, non ha caso, si parla di percorso di consapevolezza di sé o autoconsapevolezza. Ciò significa che dobbiamo concederci un momento tranquillo lontano dal lavoro o altre attività, nel corso della giornata, per aprire la mente a pensieri più profondi che ci premetteranno di identificare la nostra guida interiore…
La gioia può nascere dalla consapevolezza di aver fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità.
Articolo di Christiane Casazza
Fonte: www.christianeinside.com
Corsi di meditazione:
Libri di Christiane Casazza:
Il coraggio delle farfalle, Ed. Vertigo
Il linguaggio delle farfalle, Ed. Vertigo
Christiane Casazza
Scrivo… per fare in modo che le persone possano entrare nel mondo attraverso un altro ingresso… e non tornare più indietro.
Ho scelto l’Africa per ritornare in questa dimensione approfittando di un’avventurosa, conflittuale e romantica storia d’amore tra un paracadutista della legione straniera e una studentessa, figlia di un generale dell’aeronautica francese e di una rinomata pittrice e attrice di teatro.A fare da sfondo non poteva mancare l’inizio delle prime guerriglie per l’indipendenza dalla colonizzazione francese in Algeria.
Certe partenze denotano inevitabilmente un preciso procedere nella vita e solo una volta raggiunta una certa saggezza ho potuto ringraziare per la disciplina, la determinazione, la resistenza e il coraggio trasmessi dal mio padre/guerriero e per la spiccata e contrastante sensibilità artistica ereditata dalla famiglia di mia madre.
Avendo vissuto un’infanzia non convenzionale, non c’è da stupirsi se i miei compagni di giochi furono disegni e poesia intercalati da prove di competizione e resistenza e racconti di guerra. A quest’aura quasi fiabesca non poteva mancare un diario segreto…come sorta di bozzolo protettivo e impenetrabile.
Inevitabilmente per completare l’innata vocazione e sensibilità per la bellezza scelsi il liceo artistico, dove mi innamorai del design ma in seguito nel proseguire gli studi in storia dell’arte fatalmente mi ritrovai tra schizzi e tessuti a fare parte del meraviglioso, effimero e affascinante mondo della moda…Negli anni a venire, mentre la passione per la moda e il design s’influenzavano l’uno con l’altro, emerse in me una certa inquietudine che mi portò a esplorare la mia parte non riscontrabile…
Oltre lo yoga iniziai a frequentare molti seminari e corsi centrati sui meccanismi di funzionamento della mente umana fino a diventare recentemente operatrice reiki.
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