Crisi di Passaggio
Dott. Nicola Saltarelli
“Quello che per il bruco è la fine del mondo, per il resto del mondo è una farfalla” (Lao Tsu)
La prima direttiva di un organismo vivente è la sopravvivenza, tu stessa/o, come individuo, hai testato nei primissimi anni di vita le tue strategie di sopravvivenza e se oggi sei viva/o e stai leggendo questa dispensa, significa che le tue strategie hanno funzionato!
Il problema sta nel fatto che sopravvivere è una cosa e vivere (bene) è completamente un’altra cosa. Ciò che ti mantiene in vita non è necessariamente ciò che ti rende felice, anzi spesso è proprio la causa della tua infelicità! Il set di credenze ed abitudini su cui abbiamo impostato la nostra esistenza, è detto “Zona di Comfort” e l’uscita da tale zona, può avvenire grazie al giusto coraggio e alle giuste motivazioni, oppure perché eventi traumatici dell’esistenza (malattie, lutti, separazioni, crolli finanziari) ce lo impongono. Quello che c’è da capire è che l’ampliamento della tua zona di comfort, è direttamente connesso all’aumento del tuo benessere, della tua salute e della tua prosperità finanziaria!
È necessario, dunque, imparare a sentirci a nostro agio con i cambiamenti e a favorirli quando ci rendiamo conto che sono necessari; come dice T. Harv Eker: “Solo se sei disposto a fare ciò che è scomodo, vivrai una vita comoda!”. Il fatto che l’essere umano tenda a cristallizzare le proprie abitudini, da una parte aiuta ad automatizzare tante piccole azioni quotidiane, facendo sì che richiedano il minimo dispendio di energia, dall’altra ostacola il naturale rinnovarsi dell’esistenza.
Secondo Deming William Edwards, due sono le principali regole che stanno alla base della vita stessa:
1) il cambiamento è inevitabile;
2) tutti cercano di resistere al cambiamento
Sembra un paradosso ma è la triste realtà di tutti i giorni, che le persone preferiscono mantenere un problema che per loro è familiare, piuttosto che adottare una soluzione che non lo sia. Ferma un attimo questa lettura e rifletti qualche minuto se anche tu non stai facendo qualcosa del genere, perché è molto probabile che ci siano delle aree della tua vita dove il cambiamento sarebbe necessario (magari lo sarebbe da anni) e tu, per paura, stai procrastinando di fare, proprio ciò che sai essere giusto fare…
Un utile suggerimento per facilitare un cambiamento che ci spaventa, è quello di mettere a fuoco le implicazioni emotive e pratiche che stanno dietro alle resistenze: prendi, allora, un foglio e traccia una linea verticale per dividerlo in due colonne verticali, nella colonna di sinistra elenca tutti i vantaggi secondari del restare nella situazione di sempre e nella colonna di destra i vantaggi che deriverebbero dal cambiare la situazione.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito.
E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”. (Albert Einstein, brano tratto dal libro: “Il mondo come io lo vedo” – Edizioni Newton & Compton)
Ogni momento critico della vita è come una piccola o grande morte. Durante una fase di crisi, i vecchi schemi di pensiero e le vecchie abitudini non sono in grado di gestire l’evento in corso e l’individuo si sente sopraffare da un senso di paura e smarrimento, se non di disperazione vera e propria. Eppure, qualcosa deve morire, affinché qualcos’altro possa nascere.
Se impariamo a cogliere le opportunità che ci offre il presente ed ogni nuova esperienza di vita, eviteremo di piangere sul passato e sapremo rinnovarci. Ma se il dolore del cambiamento, all’inizio fisiologico, dura troppo, allora c’è qualcosa di irrisolto da trattare. Dobbiamo permettere a vecchi concetti, abitudini, dolori, convinzioni profonde di poter entrare in crisi e modificarsi.
L’essere umano cerca interiormente la felicità, il benessere, l’appagamento, solo che è anche legato ad un illusorio senso di sicurezza dato dalle condizioni che ha nel presente e trema al solo pensiero di uscire dalla propria “zona di comfort” (che non è affatto la zona dove si sta meglio, ma solo quella in cui ci siamo adattati a sopravviverei). Nella vita un cambiamento profondo e periodico di credenze non è solo un passaggio utile, è assolutamente indispensabile!
Se continuassimo a nutrire gli stessi pensieri, le stesse convinzioni e gli stessi comportamenti che abbiamo adottato fino ad oggi, è indubbio che ricadremmo sempre e solo nelle situazioni già conosciute (cosa che per molte persone, purtroppo, effettivamente avviene). Quando la vita non è affatto così bella ed appagante come vorremmo, allora è davvero il caso di entrare in “crisi” (come fossimo una “crisalide” in procinto di trasformarsi) e cambiare qualcosa!
Certamente fa paura muoversi verso zone inesplorate, ed è saggio farsi guidare da chi conosce gli orizzonti per noi nuovi, ma è bene ricordare che “per andare in un posto che non si conosce, bisogna prendere una strada che non si conosce” (nuovi pensieri, convinzioni e comportamenti).
Il termine ‘crisi’ (dal latino crísis, a sua volta derivante dal greco krisis: “scelta, decisione, fase decisiva di una malattia”) descrive la fase di transizione tra un vecchio schema di vita ed uno nuovo, ed è in questa fase che crollano alcune certezze e si rischia di cadere nella paura e nell’ansia, ma è proprio in quel momento che compare con forza una nuova opportunità di vita.
È, quindi, molto importante accettare ed assecondare questa crisi di passaggio, che porterà a un nuovo livello di esistenza. Qualsiasi resistenza – sebbene sorga spontaneamente, come difesa del vecchio io – non fa altro che aumentare le nostre sofferenze, mentre cedere al cambiamento risulta essere la strada maestra.
“Il cambiamento è necessario alla vita e alla crescita dell’individuo: noi stessi, e tutto ciò che ci circonda, esistiamo grazie ad esso. Ogni cambiamento determina attrito ed, inevitabilmente, determina una crisi, ma ciò è indispensabile a rendere possibile la nostra evoluzione interiore”. (Sauro Tronconi – www.espande.it)
In cinese, crisi si dice “weiji”, una parola formata da due caratteri, di cui il primo indica il concetto di “pericolo” e il secondo il concetto di “momento cruciale”, la fase in cui qualcosa inizia a modificarsi, ed è qui, in effetti, che possiamo cogliere l’opportunità che la crisi ci offre. Un momento di crisi può essere dolore, paura e pericolo, ma anche opportunità di crescita e di rinascita.
Dipenderà da noi dove vogliamo indirizzarci, come insegna il principio importantissimo del “Coordinamento dell’Intenzione” presente nel Reality Transurfing. Da un lato, abbiamo la possibilità di ricadere nei vecchi dolorosi schemi e dall’altro l’opportunità di ottenere una nuova libertà di essere.
La crisi interiore è un momento particolarmente interessante e importante, dove le nostre reali motivazioni vengono vagliate e verificate. La Natura, infatti, deve poter mettere alla prova l’individuo e comprendere se è pronto a raggiungere la prossima tappa evolutiva. Quando andiamo a cercare la luce che è dentro di noi, dobbiamo inevitabilmente attraversare quelle zone di ombra che l’hanno oscurata; è questo il “passaggio doloroso” descritto nelle leggende eroiche, la “discesa negli inferi” mitologica o la “notte buia dell’anima” dal punto di vista psicologico. È un passaggio utile e necessario!
Purtroppo, in Occidente vi è la semplicistica credenza che un problema possa essere “cancellato” senza affrontarne le cause, ad esempio, per ogni sintomo viene prescritto l’anti-sintomo (anti-dolorifico, anti-piretico, anti-trombotico, anti-staminico, anti-biotico, ecc…). In questo modo, vorremmo dimenticare subito e per sempre il disagio che ci ha turbato, senza indagare oltre.
Quando invece un problema è affrontato nelle sue cause, esiste sempre una fase di “apparente peggioramento”, ed è una fase terapeutica che dimostra che l’organismo sta reagendo alla cura e sta portando fuori la causa profonda del disagio. Solo così ci sarà vera guarigione, sia sul piano fisico che su quello emozionale e mentale.
Nelle Terapie Olistiche si sperimenta quasi sempre una cosiddetta crisi di guarigione (Healing Crisis), quando il corpo è in fase di rigenerazione ed espelle le tossine che aveva immagazzinato in passato. I “sintomi negativi” di più frequente riscontro sono: inquietudine (26,4%), irritabilità (25,8%), spossatezza (25,7%), paura (20,9%), improvvisa comparsa di sintomi fisici, spesso relativi a vecchie patologie (19,7%)… ma questi sintomi non sono altro che la manifestazione di un cambiamento positivo in atto e l’opportunità che ci sta dietro, è la completa guarigione naturale di corpo e mente!
Il cammino di guarigione e rinascita, viene ben rappresentato dalla metafora dell’eroe mitologico e fiabesco, che affronta mille ed una prova ma che – se ben motivato interiormente – arriva sempre a riuscire nella sua impresa e a conquistare un dono “magico” (simbolo di una consapevolezza rinnovata). Se sapremo trovare in noi il coraggio di proseguire verso ciò che sappiamo intimamente essere giusto, anche quando tutto sembrerebbe volerci ostacolare, allora conosceremo veramente l’intima natura di Luce e Coscienza della nostra Anima e del nostro Spirito!
Articolo del Dott. Nicola Saltarelli
Fonte: http://www.scienzenoetiche.it/holos/13_crisi_di_passaggio.php
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