Difendersi dalla manipolazione
di Daniel Lumera
Un metodo pratico ed efficace, in Spagna insegnato anche all’Università, per smettere di manipolare ed essere manipolati.
Nel 2011 ho inaugurato per la prima volta presso l’Università di Girona, un corso di specializzazione dedicato interamente alla manipolazione. Le tematiche principali erano:
- Come smettere di essere manipolati e di manipolare;
- Riconoscere i giochi di potere;
- Conoscere le tecniche di manipolazione sulle masse;
- Conoscere le tecniche manipolatorie utilizzate attraverso i canali mediatici (social network, TV, radio, giornali). Una grande forma di manipolazione avviene infatti attraverso i media e la pubblicità. Una sezione particolare era invece interamente dedicata alle dinamiche di manipolazione nella spiritualità.
Siamo tutti manipolati e manipolatori?
Intanto diciamo che la sostanziale differenza tra ‘manipolare’ ed ‘influenzare’ consiste nell’intenzione di chi le compie. Nel primo caso, il manipolatore vuole soddisfare i propri interessi a spese degli altri e lo fa utilizzando qualsiasi strumento, lecito o no, tra cui la paura, il ricatto, il senso di colpa, la promessa, il desiderio, il controllo del comportamento, del pensiero, delle emozioni, delle informazioni. Esistono studi molto interessanti sia sulla manipolazione nei gruppi legati alla spiritualità e alla religione, sia al controllo delle masse. D’altronde è facilmente intuibile che alcuni gruppi di potere economico nutrano forti interessi nel pilotare e controllare gli atteggiamenti, le opinioni, le convinzioni e le abitudini della massa. L’intenzione di chi influenza invece ha uno scopo formativo, costruttivo e positivo: ad esempio un medico che, attraverso le sue conoscenza, influenza profondamente una persona affinché il suo stile di vita sia più salutare.
Per affrontare l’argomento manipolazione è necessario innanzitutto prendere coscienza che tutti siamo coinvolti in questo processo, consapevolmente o no, e che l’unica reale soluzione per smettere di essere manipolati è quella di smettere di manipolare. Dunque il primo passo del metodo che propongo è quello di scoprire i propri schemi di manipolazione, poiché sarà attraverso questi, che attireremo schemi simili e manipolatori affini. La differenza sostanziale tra chi manipola e chi influenza, è che nel primo caso vi è un intenzione occulta che porta beneficio esclusivo al manipolatore. Il manipolatore è insensibile e senza scrupoli nell’ottenere il soddisfacimento della propria volontà. Non ha maturato un vero senso di responsabilità (e non si sente in colpa) verso chi utilizzerà per ottenere ciò che vuole.
Dal mio punto di vista, per comprendere le dinamiche di manipolazione e i giochi di potere, è necessaria una formazione adeguata, un buon livello di consapevolezza e tanto amore. Facciamo ora alcuni esempi pratici di manipolazione.
Nel 1944, usciva un thriller con Ingrid Bergman, dal titolo “Gaslight“. La trama raccontava del tentativo di un uomo di portare la moglie alla follia, attraverso una particolare forma di manipolazione. L’uomo cambiava piccoli elementi nell’ambiente e quando la moglie si accorgeva di questi cambiamenti, lui insisteva con ferma determinazione che lei sbagliava e ricordava male. Il film è decisamente angosciante ma rende bene l’idea di come si possa minare alla radice la sicurezza in se stessi e portare l’altro in una condizione di dubbio e incertezza, fino ad assumere il controllo completo sulla sua mente.
Nelle dinamiche manipolatorie di persuasione, prendendo spunto da questo film, è stato coniato il termine “gaslighting”, che indica il processo mediante il quale si mina ogni certezza della persona, facendola dubitare completamente di sé, dei propri giudizi e delle proprie convinzioni, annullandone il senso e spirito critico e facendola sentire potenzialmente sempre in errore.
Gli effetti della tecnica del gaslighting, quando è applicata con efficacia, sono stravolgenti e molto pericolosi, perché la persona arriva a un punto di rottura molto profondo, nel quale si verifica in primo luogo un crollo della fiducia in se stessi e poi la necessità di ritrovare delle certezze nelle convinzioni, nel sentire e nelle credenze del manipolatore. Ciò che avviene è un affidamento totale nelle mani del manipolatore.
La sicurezza delle proprie credenze viene completamente affidata al sistema di credenze e convinzioni del manipolatore. Alla base di questa dinamica di manipolazione ci sono costanti messaggi di svalutazione, che feriscono emotivamente la persona che la subisce. Questi messaggi sono ripetuti e costanti ed accumulandosi minano man mano alla radice ogni percezione positiva di se stessi. Il gaslighting è sicuramente una violenza psicologica pesante, che nella maggior parte dei casi, è perpetuata proprio dalle persone che abbiamo più vicino come parenti, familiari, amici stretti o partner. Molte volte è un meccanismo inconsapevole che rientra in quelli che chiamo “giochi di potere”. La buona notizia è che possiamo diventare consapevoli di come attuiamo e subiamo queste dinamiche e liberarcene definitivamente, migliorando la qualità della nostra vita e creando relazioni consapevoli e felici.
Esistono metodi ed approcci molto efficaci al tema manipolazione. Quello che propongo ed insegno, sia in contesti istituzionali che privati, inizia sviluppando nelle persone due abilità:
1 – La capacità di sentire empaticamente la vera e profonda intenzione dell’altra persona o di ciò verso cui ci relazioniamo (un telegiornale ad esempio, o il prodotto di una multinazionale, o la società, o un gruppo di persone). Bisognerebbe chiedersi: “Qual è la vera e profonda intenzione di chi ho davanti? E poi imparare ad ascoltare il proprio corpo e il proprio sentire profondo. L’autonomia, l’indipendenza e la fiducia in se stessi, sono elementi essenziali nell’approccio alla manipolazione. Sviluppando questa abilità risulterà semplice comprendere se le intenzioni di chi ho davanti sono, ad esempio, quelle di stimolare paura, giudizio, critiche, colpa, etc. per ottenere un beneficio personale a discapito mio e delle mie esigenze reali, oppure se le intenzioni siano realmente formative e positive.
2 – Il potere personale. La domanda che bisognerebbe imparare a farsi è la seguente: questa persona (o entità, gruppo, etc.) mi tolgono potere personale o mi responsabilizzano realmente, permettendomi di accedere a risorse indipendenti e rendendomi autonomo nell’esprimere me stesso e le mie vere esigenze?
Su questa base e su questo sentire, è possibile costruire un metodo per comprendere le proprie dinamiche di manipolazione mentale, emozionale ed energetica e liberarci da esse. Nei miei corsi universitari di esempi pratici ne faccio tanti, soprattutto relativi a personaggi legati al mondo della spiritualità, che dalla mia prospettiva andrebbero rieducati rapidamente, per i danni importanti che creano alle persone succubi di queste dinamiche.
Di solito quando si scopre un manipolatore “con le mani nel sacco”, le reazioni di quest’ultimo sono sempre le stesse e scontate: ostentazione di arroganza e sicurezza, allusione a critiche infondate, tentativi ridicoli di diffamazione ai danni dell’accusatore, sostenere falsità di vario genere. A volte si arriva persino alle minacce (esplicite o sottintese).
Anche la diffamazione a volte può essere usata come tecnica di manipolazione per cercare di nascondere scomode verità. C’è una particolare tecnica di manipolazione che utilizza proprio la diffamazione e che viene definita tecnicamente “il riflesso dello specchio”. La conosco bene perché oltre a insegnare all’Università come riconoscerla e difendersi da essa, l’ho anche ricevuta (con scarsi risultati…). La dinamica consiste nell’accusare falsamente una persona di aver diffamato… cercando così di diffamarla.
Se osserviamo bene e con attenzione le storie di manipolazione legate alla spiritualità, scopriremo che sono presenti quasi sempre gli stessi elementi: un contesto e una dinamica legata al sesso, l’utilizzo di titoli inesistenti o fasulli (o non validi), l’utilizzo di tradizioni spirituali (a volte inventate di sana pianta) per giustificare i propri comportamenti irresponsabili; il tentativo di creare un mito intorno alla propria figura, a volte lasciando intendere di avere poteri speciali.
La tecnica di base è sempre la stessa: riuscire a rendersi indispensabili per poter vendere cose come la libertà, la felicità, il potere. D’altronde, molte persone pur di non fare veramente i conti con se stesse e con le proprie frustrazioni, preferiscono la via di fuga più facile: l’illusione. E quando questa illusione riguarda e tocca la spiritualità o la sessualità, o entrambe allo stesso tempo, allora le modalità manipolatorie possono essere realmente “variopinte”.
Ogni tanto osservo con curiosità l’encomiabile tentativo di alcuni di esplorare mondi paralleli… pur non sapendo vivere equilibratamente neanche questo.
Articolo di Daniel Lumera (10 maggio 2015)
Fonte: http://www.karmanews.it/7697/difendersi-dalla-manipolazione/
Daniel Lumera
Docente, formatore internazionale, scrittore e conferenziere.
Daniel Lumera attualmente dirige la Fondazione MyLifeDesign ed è il presidente della International School of Forgiveness (I.S.F.)
La sua esperienza e le sue ricerche danno vita al modello “Life Design”, il disegno consapevole della propria vita, un percorso formativo diventato sistematico grazie a un lavoro d’equipe di ricerca decennale, e alla collaborazione con Università, enti di ricerca del Sistema Sanitario Nazionale e l’UNESCO.
Nel 2013 è l’unico ricercatore italiano selezionato per pubblicare nel Report Mondiale sull’Educazione Superiore della Global University Network for Innovation dell’UNESCO.
È docente nella cattedra “Management pubblico-privato per la gestione della fiducia” e responsabile dell’area Ricerca, Sviluppo e Cultura nel Club UNESCO per la Protezione del Patrimonio Immateriale.
Si specializza in sociologia della comunicazione e dei processi culturali, occupandosi principalmente di gestione dei conflitti e dello stress. Tra le sue docenze ricordiamo “La scienza della Felicità”, “Le credenze e la costruzione della realtà: il codice del successo, del lavoro e della vita”, “Leadership e manipolazione: come smettere di manipolare ed essere manipolati”, “Il Perdono per la salute e nelle relazioni”, “Life Design: il disegno consapevole della propria vita”, “Meditazione e qualità della vita: un nuovo modo di essere umani”.
Ha inserito molte delle sue ricerche nei corsi universitari tenuti presso l’Università di Girona (Spagna), dove ha iniziato a insegnare nel 2010.
Ha sviluppato e gestito progetti internazionali con tematiche innovatrici nell’ambito delle scienze del benessere e della qualità della vita, approfondendo temi come la felicità, la natura della coscienza, il perdono, i benefici della pratica della meditazione.
Una figura chiave nella sua formazione è stato Anthony Elenjimittan, discepolo diretto di Gandhi, attraverso il quale matura la visione di un’educazione fondata sulla consapevolezza, sull’interculturalità, sulla cooperazione e sulla pace.
in un rapporto di amicizia frasi come “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così”, “io non ho mai detto di esser perfetta, però”, “pensa come vuoi, visto che non mi credi” e dopo che tu rispondi “posso anche crederti ma vedo i fatti, che non sono molto diversi da come ho scritto”, sentir dire “non meriti altre risposte”… e simili come possono essere considerati?