Il mondo che verrà
di Gabriele Frigerio
“…Il tempo arriva come un Suono che si avvicina. Dapprima è lieve, poi diventa forte, poi diventa travolgente come un’Onda Gigantesca che risale dentro ciascun essere vivente. Aprite gli occhi! Ascoltate le Voci che vi chiamano, le Voci che risuonano come campane battenti nel vostro cuore…”
Osservo gli avvenimenti, ascolto in silenzio. Le voci terrene si sovrappongono, si rincorrono, si insultano, si deridono, si feriscono. Ascolto e vedo il furore degli attaccamenti di coloro che “possiedono”, e lo smarrimento di chi ha perso ciò che aveva.
Osservo le alchimie dei governi e dei politici che non trovano più la via per essere credibili, e lentamente vengono travolti dalle macerie che loro stessi hanno creato. Vedo l’inarrestabile sgretolarsi delle mura del mondo antico che pare avvicinarsi pericolosamente ai bordi di un precipizio.
Ascolto e osservo con l’Occhio pulsante del cuore, e la mia Vista si apre, il mio respiro si fa profondo e sottile. Odo la brezza interiore che mi sale dalle radici. Odo il Silenzio Celeste che risuona come un’Onda chiara che si dilata nell’anima e si espande nei pensieri, e tutto ciò che è esterno si ferma. Tutto tace, tutto appare nella sua dimensione vacua e illusoria.
Di fronte all’immensità del cuore, la realtà intricata del nostro mondo non è che polvere nella mente, convulso pensiero che si smarrisce, vuoto echeggiare di parole senza forza, parole grigie che paiono evaporare dai pensieri. Nel Silenzio mi pare di udire il gorgoglio delle acque turbolente che si avviano all’inevitabile salto nel vuoto. Le nostre menti sono avvolte in un buio fitto che toglie sonno e respiro. Cosa ci aspetta? Cosa succederà? In quale mondo ci sveglieremo domani?
Forse le vere domande che dobbiamo porci sono: “Qual’è il mondo che vogliamo?” e poi: “Come costruirlo?” e ancora: “Ne saremo veramente capaci?”.
Attraverso la grande città, ai bordi della quale vivo, e vedo enormi palazzi in costruzione. Palazzi che ostentano opulenza, che invadono il cielo rubando riflessi d’azzurro con le loro geometrie di vetro. Vedo labirinti di cemento entro i quali si disperde la nostra vita e si esaurisce la nostra fantasia. Ascolto e osservo, e chiara si fa la “voce interiore” che dice: “Tutto questo non può durare, le creazioni malate devono essere demolite per liberare lo spazio creativo dell’uomo nuovo. Ognuno di noi possiede in sé un’enorme “forza creatrice”, una forza lucente e limpida come il diamante, una FORZA che può davvero liberare il mondo dalle nebbie e dalle oscurità che lo avvolgono”. Ma come fare?
Ognuno deve partire da se stesso. Per oltrepassare le nebbie che offuscano la mente bisogna rivolgere lo sguardo dentro di sé, puntando l’Occhio al centro del cuore. Lì possiamo trovare l’energia divina che rischiara i pensieri, lì vi sono le sacre geometrie che stanno alla base del nuovo mondo. Se cominciassimo ad agire seguendo gli impulsi del cuore la nostra forza creativa si risveglierebbe d’improvviso, sbucando prepotente come un fiore a primavera. Allora niente potrebbe più opporsi a noi, e la nostra CREAZIONE irradierebbe i colori dell’ARMONIA e della PACE.
Noi siamo già co-creatori del mondo che abbiamo, della nostra realtà terrena, dobbiamo solo cambiare “sogno”. Dobbiamo cioè entrare nella nuova Era, nell’alta Frequenza che ci unisce al Cosmo e all’Universo tutto, per poter CREARE il nuovo mondo, con la LUCE che possediamo.
Se chiudo gli occhi ed immagino il tocco luminoso del cuore volteggiare nello spazio, “vedo” sorrisi azzurri, vedo colori chiari come i fiori di campo, vedo semplici architetture di pietra immerse nella natura, vedo armonia, vedo perfezione e scambio d’Amore consapevole tra gli abitanti del nuovo mondo. E vedo lo sguardo interiore degli uomini dialogare con l’immenso Spazio Celeste.
Questa è la via! Questa è la consapevolezza che dobbiamo risvegliare in noi: con un semplice “colpo di Luce” possiamo davvero eliminare tutto ciò che non è più in armonia con il nostro “essere divino”, tutto ciò che fino ad ora ha inquinato ed avvelenato la nostra mente, per aprirci alla nuova frequenza che esplode in noi e ridipingere con AMORE il “Mondo che verrà”.
Articolo di Gabriele Frigerio
Fonte: http://www.diventiamopensieri.it
Abbiamo perso la via di casa abbiamo perso il cuore dietro un ammasso di tecnologia che si è comoda ed utile ma ci allontana sempre di più dal nostro se più profondo. Saremo un giorno capaci di sognare la nostra nuova realtà fatta di semplicità e comunione con il nostro prossimo? Spero tanto di sì altrimenti a cosa è servito acculturarci se non siamo in grado di apprezzare la natura o un tramonto con il cuore gonfio di gioia e la mente in estasi di fronte alla bellezza del creato