Il Natale degli specchi
di Andrea Pilati
Considerando il fatto che tutto ciò che facciamo a noi stessi si riversa sugli altri creando il nostro destino, alla luce delle mie esperienze, e analizzando in me stesso quanto sto per scrivere, voglio anticipare i miei personali auguri a tutti coloro che hanno deciso, in questo anno, di prendere parte a questa scena macabra del teatro della vita.
Con un moto di bontà e per la loro salvezza, voglio augurare loro profondi rimorsi di coscienza:
– Che siano così forti da far comprendere loro quante ferite infliggono alla loro anima ogni qualvolta dimenticano se stessi, anche come parte degli altri.
– Ogni volta che rinnegano se stessi e si impongono di essere sordi alla voce della giustizia che urla dal profondo del proprio cuore; e di quanto questa sensazione di giustizia sia distante da quella manipolata da chi li governa.
– Ogni volta che si ricordano di essere qui per uno scopo ben diverso da quello imposto dagli impostori che li dominano, non lasciandosi andare a opportunismo, lassismo, invidia, codardia, egoismo, vendetta, delazione. Quest’ultima, poi, simboleggia la volontà – guidata dal proprio sadismo – di punire coloro che dissentono.
– Ogni volta che si prostituiscono alla convenienza economica personale, proponendo prodotti e servizi che alimentano abitudini insane e psicopatiche, pur di stare nel flusso del “comunemente accettato” e conforme agli standard e ai dogmi, imposti da chi domina i denari con i quali vengono pagati, non consci che ne sono sufficienti solo trenta per svendere la propria anima.
– Che siano così chiari e lampanti, come luce del sole, da illuminare le menti in modo che si rendano conto di quanto facile e gratificante sia essere intelligenti e di quanto invece il male, che alimentano, torni loro indietro come un boomerang quando meno se lo aspettano e col dolore che esso provoca.
– Che mostri loro come, vessare il prossimo, sia come mettere le manette a se stessi; non si va da nessuna parte e si ottengono due prigionieri.
– Che facciano comprendere loro che solo il pentimento può risolvere i problemi che loro stessi alimentano, e sciogliere il legame con quelle stesse energie che li portano sempre più verso lo “Stige”.
– Che li pongano di fronte alla responsabilità che, eseguire ordini di altri che hanno l’anima venduta da un pezzo, li rende pari ad automi che la storia dell’uomo dimenticherà nel giro di qualche ora.
– Che trasformino il loro modo di pensare facendogli considerare delle alternative, e che alimentino il dubbio e il fatto che tutto quello che si riceve debba essere vagliato alla luce della domanda “è funzionale a far crescere la mia consapevolezza?”
– Che rivalutino e riconsiderino il loro ruolo nella società, siano essi medici, avvocati, insegnanti, tutori dell’ordine; e che acquisiscano la consapevolezza che il posto che ricoprono deve essere avvalorato dalla cultura e alimentato dalla sete di conoscere, scevra da pregiudizi, opportunismi e informazioni preconfezionate.
Se la Giustizia non trionfa, ognuno ha il potere di cambiare le cose e il dovere di farla trionfare dentro di sé, per poterla poi portare fuori con dirompenti esplosioni di pace. La pace è una forza talmente grande da applicare, che necessità di grandi quantità di energia. Fare il gioco del potere scarica…
Quindi buon Natale in dis-tensione e con benefici rimorsi di coscienza che permettano ancora di specchiarsi e riconoscersi.
Articolo di Andrea Pilati
Fonte: https://traterraecielo.live/2020/12/23/il-natale-degli-specchi/
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