La Forza di Volontà – la più Grande Forza che abbiamo
di Fabio Bucca
Intuitivo comprendere come la Forza di Volontà sia un qualcosa che da sempre, nella storia dell’essere umano, spinge verso il raggiungimento dei risultati prefissati, come un elemento quasi magico o divino che investe colui o colei che riesce a possederla.
Il sentire una grande motivazione dentro, il vedere chiaramente focalizzato l’obiettivo davanti e l’avere chiaro nella testa passo dopo passo come arrivare fino in fondo gestendo le variabili, è sicuramente l’apice della manifestazione di tale forza.
La Forza di Volontà va compresa nell’ottica complessiva di come funziona la nostra mente, o almeno questo è quello che ci suggerisce la filosofia meditativa Saivite, e possiamo comprenderla meglio se la osserviamo insieme alla Capacità di Concentrazione. Se intendiamo la Capacità di Concentrazione come quella capacità di mantenere la nostra consapevolezza su un determinato elemento o compito, la Forza di Volontà è quella forza che trattiene la consapevolezza sul quel compito specifico evitando di farla fuggire via, e la va a recuperare quando si allontana dal suo focus.
Come viene descritta la Forza di Volontà? È come una forza muscolare che viene usata per tenere ferma la consapevolezza su cosa sta facendo in quel momento ed evitare di farla vagare a caso per la mente come una pallina di impazzita. Più mantengo la consapevolezza sul mio obiettivo/compito, più sono concentrato. Al contrario più la mia consapevolezza vaga da un punto all’altro della mente, meno concentrato sono e pratico invece la distrazione.
Siccome la mente non discrimina minimamente su cosa è sano o utile per me rispetto a cosa non lo è, tutto ciò che pratico costantemente è ciò che rendo lentamente abitudine. L’utilizzo dunque della Forza di Volontà è cruciale da un punto di vista della propria crescita personale e capacità di perseguire i propri scopi. Insieme alla Capacità di Concentrazione formano due strumenti di assoluta importanza per ognuno di noi e con i quali passiamo l’intera vita a coltivare ed imparare a gestire.
Nel gergo comune possedere una “volontà di ferro” è un qualcosa che mostra soprattutto il lato positivo dell’utilizzo di tale forza, ma attenzione a non usarla in modo errato. Partiamo prima da un presupposto. A differenza della Capacità di Concentrazione, che diventa una vera e propria Arte se si impara ad usare, ma che, se non viene allenata costantemente perde efficacia, e quindi o allenandola incrementa o non allenandola regredisce (come un muscolo in palestra), la Forza di Volontà ha invece questa caratteristica specifica di non regredire se smetto di svilupparla per diverso tempo.
Ognuno di noi arriva su questa Terra con una determinata quantità di Forza di Volontà. Se mi impegno a farla aumentare, il livello di questa forza lentamente sale. Se smetto di lavorare per aumentare questa forza, il livello raggiunto resta fermo dove l’ho lasciato l’ultima volta. Ad una prima analisi questo sembra essere solo un vantaggio, ed in effetti lo è, ma dall’altra parte nasconde delle insidie non di poco conto e spesso sottovalutate. Se in modo poco attento o poco consapevole io utilizzo la mia Forza di Volontà per crearmi delle abitudini errate o non utili per me, di fatto applico questa magia per solidificare abitudini dannose o comunque non capaci di farmi crescere. Ragionando con sé stessi ognuno di noi trova mille esempi che in coscienza può valutare. Disinnescare poi una pessima abitudine radicata dalla Forza di Volontà, sappiamo tutti per esperienze dirette che è una cosa non sempre semplice e in alcuni casi addirittura molto complessa.
Quando la Forza di Volontà esaurisce parte del suo compito, vuole dire che ha creato questa abitudine nel subconscio, ed il subconscio gestirà in modo quasi automatico i processi e le dinamiche che accompagnano tale abitudine. Da quel momento in poi la Forza di Volontà agirà solo se chiamata in causa per trattenere la consapevolezza su quel determinato compito/abitudine ed evitare di allontanarsi.
E se ci accorgiamo che aver recepito questa nuova abitudine non sia del tutto l’ideale per noi stessi? Cancellarla di punto in bianco non è semplice. E cosa serve? Ancora Forza di Volontà, in questo caso più consapevole. Possiamo agire soltanto creando con la stessa Forza di Volontà una abitudine opposta o che comunque bilanci e poi sostituisca, se necessario, la precedente.
È qui che il gioco si fa serio e serve davvero applicare con metodo ciò che vogliamo praticare.Di esempi ce ne sono a migliaia; voglia di smettere di fumare, di perseguire una corretta alimentazione, di non perdere tempo sui social, di dedicarsi alla propria attività fisica, di girare finalmente l’ultima pagina di un libro mai terminato di leggere, etc…
Possiamo fare anche un esempio durante le fasi di meditazione, quando ad esempio, ci si deve concentrare e focalizzare l’attenzione solo ed esclusivamente sul proprio respiro. Capita che dopo i primi secondi di focalizzazione sulla propria respirazione, la consapevolezza inizia ad allontanarsi da questo compito e vada verso altri ricordi, sensazioni, rumori, pensieri. Ecco, in quel momento la forza di volontà ha il compito di recuperare la consapevolezza e riportarla su ciò che deve essere focalizzato, ovvero la propria respirazione. Questo gioco continuo di Concentrazione/Forza di Volontà è la base di ogni meditazione.
La Forza di Volontà è dunque una Forza neutra, che può essere usata o non essere usata, può creare abitudini positive e negative, alimentare aspetti felici nella nostra vita o meno felici. Usarla con attenzione e giudizio dovrebbe quindi essere una prima preoccupazione per ognuno di noi.
Il primo step è capire che, come quando alleno la Concentrazione, la Forza di Volontà si allena per piccoli passi. È vero che poi non regredisce, ma è pur vero che va stimolata per svilupparsi. Se uso la Forza di Volontà per instaurare abitudini opposte ad altre già presenti e radicate, il lavoro sarà ancora più lento e faticoso, ma agirò con la certezza che ogni mattoncino che metto sopra al precedente, questo non crollerà. La differenza la farà quando i mattoncini della nuova abitudine costruiranno una parete più alta e forte di quella precedente. Quindi attenzione a cosa coltiviamo, la Forza di Volontà e in senso lato la nostra mente, non discrimina su cosa va bene o male per noi, ma noi possiamo valutarlo restando vigili. Quindi, passi piccoli ma decisi nella direzione giusta.
Tempo fa lessi un libro nel quale un mental coach e personal trainer, era stato contattato da un ragazzo di 26 anni abbondantemente in sovrappeso. Questo ragazzo era arrivato alla conclusione, dopo le prime avvisaglie di problemi di salute, che era giunto il momento di dar retta al suo medico curante, il quale da tempo gli suggeriva di praticare attività fisica e cambiare abitudini alimentari. Dopo qualche mese di ripetuti fallimenti, questo ragazzone stava definitivamente gettando la spugna in quanto non riusciva ad essere costante con questo suo cambio netto di stile di vita. Nonostante fosse a lui palese il grave problema di salute al quale stava andando incontro e comprendendo a pieno che la cosa poteva solo che peggiorare se non passando per una riduzione chirurgica dello stomaco, non riusciva a resistere alle tentazioni del junk food e del divano, perdendo ripetutamente la motivazione. Nei vari tentativi di richiesta di aiuto trovò questo personal trainer di una palestra vicino casa.
La prima cosa che fecero i due fu semplicemente quella di darsi appuntamento ogni giorno alla stessa ora in palestra dal lunedì al venerdì. Quando si incontravano pronti per allenarsi, i due passeggiavano per circa 40 minuti per la sala senza fare alcun esercizio. Il personal trainer parlava di come funzionano macchinari e si fanno gli esercizi, a cosa servono etc. e il ragazzone ascoltava, poi camminava 5 minuti sul tapis roulant e se ne andava. Apparentemente sembra una cosa completamente stupida ed idiota, ma realmente che cosa stava accadendo? Il ragazzo stava lentamente creando una nuova abitudine di essere lì, in quella sala ogni giorno, e lo stava facendo senza subire tutto insieme lo stress fisico dello sforzo di allenamento.
Questo appuntamento senza sforzo durò circa una settimana. Di seguito poi il personal trainer inizio ad allenare il ragazzo passo passo, incrementando piano piano gli esercizi ed il tempo di allenamento, facendo propria leva sulla forza di volontà del suo assistito e facendo in modo che questa abitudine lentamente ed in continua costruzione si radicasse nella mente di colui che poi diventerà un ex obeso e trasformerà l’allenamento e la buona alimentazione come una abitudine fissa della sua vita.
Questa storia è molto esemplificativa di come ci si approccia per utilizzare la Forza di Volontà nel migliore dei modi. Non possiamo certo sostenere che il ragazzo non volesse contribuire al suo benessere data la situazione, ma quello che ha fatto la differenza tra i suoi fallimenti precedenti ed i primi risultati ottenuti, è stato il progressivo e regolare andamento di proseguire con passi piccoli, misurati ma sostenibili. Il suo istruttore gli ha fatto da guida e supporto, la Forza di Volontà ha creato le condizioni e ha generato motivazione nuova continuamente.
La sola motivazione iniziale spesso non basta. Dopo poche settimane non di rado la motivazione di partenza cala o magari altre cose prendono il sopravvento e gli sforzi fatti per raggiungere un risultato vengono vanificati, non perché non c’è più la Forza di Volontà, ma perché essa viene utilizzata per altro. Il proseguire per piccoli passi invece, aiuta a far riscrivere lentamente il subconscio, il quale progressivamente apprende questa nuova abitudine e dopo un determinato periodo alimenterà la stessa abitudine che ha imparato a riconoscere.
Anche qui conviene ricordare che lo stesso subconscio opera nella medesima maniera anche per le pessime abitudini che abbiamo. Per questo motivo dobbiamo usare la tecnica del bilanciamento delle abitudini per annullare quelle che vogliamo perdere ed incrementare quelle positive. Ovviamente dove vi fossero situazioni patologiche o particolari, il supporto del professionista è sempre un qualcosa cui si può valutare di ricorrere, a volte la sola Forza di Volontà all’inizio potrebbe non bastare, soprattutto quando l’attività del subconscio è troppo ingombrante.
Conviene concentrarci un momento sul concetto di “Motivazione”, già accennato. È innegabile che una grande motivazione è accompagnata da una grande Forza di Volontà. Quando facciamo ciò che ci piace sembra che la sorgente della motivazione non si esaurisca mai e l’attività che ci coinvolge investe tutti i nostri sensi e catalizza attenzione, non cedendo così frequentemente ai nostri stimoli come siamo soliti fare. In quella fase lo sforzo sembra non esserci e di solito si percepisce stanchezza, fame, pesantezza, solo dopo molto tempo o quando metto il punto a ciò che sto facendo. Pare utilizziamo risorse che nemmeno sapevamo di avere, stimolate dalla continua visualizzazione dell’obiettivo da raggiungere portando a termine il nostro compito.
Ad ognuno di noi è capitato, magari anche sporadicamente, di ritrovarsi in fasi come queste. Ecco, qui è dove la Forza di Volontà è supportata in modo sostanziale dalla motivazione. Crea quel connubio magico dove Forza di Volontà e Motivazione si alimentano a vicenda. Ma dato che siamo così motivati per alcuni compiti o determinati obiettivi, ed invece non lo siamo per nulla per altri, e anzi, è lì che dobbiamo davvero chiedere aiuto alla nostra Forza di Volontà affinché ci supporti.
Spesso noi siamo motivati quando facciamo ciò che sentiamo “nostro”, che ci appartiene e ci manifesta qualcosa di noi proiettato verso l’esterno. L’approccio creativo ed artistico può essere un esempio più immediato, ma non è solo quello, anche se in questa sede possiamo solo accennare al fatto che la via della crescita ha necessità di passare per l’applicazione dell’arte e della propria creatività, in qualsiasi forma, con serietà e senza necessariamente badare al risultato assoluto.
Tanto noi istintivamente ci avviciniamo a ciò che ci pare nostro, più sale la motivazione che preme per essere sfruttata. James Hillman ce lo spiega parlando di “daimon” e la teoria della ghianda, culture orientali ci parlano di scopo karmico, insomma un concetto apparentemente basilare come la motivazione può essere invece frutto di contemplazione per scoprire se stessi. Ascoltarsi è sempre una buona idea per chiedere alla propria Coscienza dove risiede la propria sorgente di motivazione, e questa può essere una cartina tornasole per comprendersi e comprendere la propria posizione nell’Universo.
Il comprendere interiormente il proprio scopo, rende la vita un qualcosa di speciale se poi ci si muove per cercare di perseguirlo. In molti sottolineano il fatto che l’assenza di chiarezza di tale scopo per la propria esistenza, sia uno dei principali motivi di quella mancanza di direzione e visione chiara,che la collettività da qualche tempo sta affrontando. Vale sempre fare una riflessione se almeno ci si è posti la domanda sul proprio scopo di vita, sul proprio fine, o se si sta esistendo indirizzati dal subconscio, un po’ dormienti, a perseguire dei fini non nostri. Se così fosse, presto o tardi, una stato di incompiutezza e insoddisfazione si impadronisce di noi e si diventa molto simili ad automi con i 5 sensi attivi, ma dove il sentire ed il pensare, l’anima e la ragione, non sono più in comunicazione.
Ma come fare se ciò che devo affrontare è assolutamente distante da ciò che mi ispira e non è assolutamente possibile sentirsi motivati? Questo a dire il vero è lo standard per molte cose che noi affrontiamo nel quotidiano. Sfido chiunque a non affermare che la giornata media non sia in primis una serie di “compiti-doveri” da svolgere, cercando di arrivare comunque al risultato.
Su questo ci da un aiuto Vadim Zeland con la tecnica del Transurfing, e nello specifico con il metodo del “Darsi in Affitto”. Che tipo di formula magica sarà mai? Sulla carta nulla di più semplice. Quando mi trovo davanti ad un compito od un qualcosa che devo fare o affrontare e a maggior ragione non ho scampo per poterlo evitare, semplicemente inizio a mentire a me stesso, dicendomi che ciò che sto per affrontare, o sto già affrontando, è una delle esperienza più belle della mia vita, anzi no, è davvero la cosa in assoluto che più mi piace fare.
Devi dirtelo in testa con la massima serietà ed intenzione, facendoti girare ogni feedback in positivo. “Che bello ho sbagliato di nuovo, il prossimo sarà perfetto o mi sto avvicinando alla perfezione”; “Nonostante sia una cosa lontana da me e mai fatta mi viene bene, anzi benissimo”; “Chi avrebbe mai detto che potevo sviluppare questo talento!”. Mi raccomando, l’intenzione corretta e la serietà di come ti racconti la cosa sarà la vera discriminante. Tranquillo non fai la figura dello scemo, te lo ripeti solo nella testa e il tuo agire inizierà in automatico a stimolare la motivazione che sonnecchia, la quale poi sarà costretta ad attivarsi con la Forza di Volontà per portare al termine il compito nel migliore dei modi.
Il Subconscio farà il suo e sapendo che cerca di spendere meno energie possibile per mantenere il suo equilibrio, per un breve periodo ti darà un credito di energie per poter terminare ciò che hai iniziato. Prova! Fallo seriamente, confondi il tuo Subconscio dandoti in affitto. Ovviamente questa non è magia, ma è solo un modo di alleggerire determinate situazioni, serve sempre il buon senso. Se in tutta la tua vita non hai mai fatto jogging e ti viene in mente di darti in affitto per correre una maratona di 42 km puntando ad un risultato, sono certo che ti servirà a poco, salvo tu non scopra di avere un talento fuori dal comune per il podismo. Stessa cosa se decidi di affrontare una scalata senza alcune esperienza precedente. È un modo di confondere il Subconscio per brevi periodi e per compiere sempre i famosi “passi sostenibili”. Nel fare ciò, maggiore è la Forza di Volontà sviluppata, maggiore sarà il risultato.
Ma come posso allenare e sviluppare la Forza di Volontà? Qui ci arriva in aiuto il maestro Dandapani, che fa della Concentrazione e della Forza di Volontà due pilastri assoluti per ogni individuo, ai fini di raggiungere ciò che si desidera davvero nella vita. I passaggi che Dandapani rileva sono 3:
1) Portare a termine ciò che inizi.
2) Fare un po’ di più di ciò credi possa bastare.
3) Fare un po’ meglio di ciò credi possa essere già un buon risultato.
Per esperienza diretta può capitare che a volte il punto 2 e il punto 3 si fondino insieme, ma bisogna sempre ricordarli come separati proprio per non confondere che “meglio” significhi “di più” e basta.
Questa tripartizione la si può applicare per ogni attività. Anche le più semplici. Si lavora infatti in tandem con la Concentrazione che cercherà di stare a badare e dare attenzione solo al compito datosi, e la Forza di Volontà si svilupperà allenandosi seguendo questi tre step. Come si nota Concentrazione e Forza di Volontà quasi sempre viaggiano insieme. Il compito principale che il maestro Dandapani suggerisce di fare a chi lo ascolta per sviluppare la Forza di Volontà, è quello di rifarsi il letto ogni mattina. Ogni giorno, tutti i giorni. Semplice? Fallo sempre, soprattutto se non hai abitudine a farlo. Infatti cosa accade? Termini ciò che inizi, in quanto hai concluso la fase di sonno e la chiudi definitivamente riassettando il letto. Lo sistemi in modo sempre più preciso, ogni giorno provi a piegare le lenzuola in modi eleganti “come se fossi in un hotel 5 stelle”, aumentando così la Forza di Volontà a perseguire sempre un risultato migliore.
È incredibile come dalle cose banali si possa in qualche modo sovrascrivere il subconscio per dire: “Senti io faccio cosi, porto alla fine il mio compito e lo faccio sempre meglio, quindi ti conviene supportarmi in questo perchè lo farò ogni giorno”. La ripetizione dello stimolo e l’intenzione di fare sempre di più e meglio, verrà pian piano acquisita dal subconscio. Cosa accadrà mai? Che quando si necessita di una buona dose di Forza di Volontà, il nostro subconscio ce la fornirà senza ulteriori sforzi. Potremmo dunque darci in affitto senza quasi soffrirne più di tanto se ci serve e sempre con le dovute proporzioni e il buon senso.
Se sei già fortunato o fortunata e rifai il letto tutte le mattine, significa che questo compito è acquisito dal tuo subconscio, la Forza di Volontà al livello al quale si trova ricopre già quel compito e devi sforzarti in altro modo. Dunque trova altri compiti da fare. Ogni volta che finisci di mangiare, ad esempio, fai subito i piatti, lavali asciugali o mettili in lavastoviglie e appena puoi svuotala evitando il circolo infinito lavastoviglie-lavandino-lavastoviglie. Magari puoi gestire il bucato e il ciclo di panni da lavare, stirare e mettere al loro posto (armadi e cassetti) senza che ti ritrovi cesta strabordante e cumuli di vestiti agli angoli delle stanze, su sedie e divani.
Puoi anche uscire fuori dalle attività domestiche e concentrarti su attività specifiche del tuo lavoro. Dare un risultato concreto a questi compiti aiuta. Possiamo anche inserirci allenamenti fisici se credi possa essere di aiuto. Ma la scelta dei “Task” o dei compiti deve essere una piccola sfida più che abbordabile e da portare a compimento seguendo i 3 step elencati. In questo la gestione del tempo è cruciale, se scegli quel compito da portare a termine, devi gestire il tempo per andare fino in fondo, altrimenti non stai spingendo a far crescere la Forza di Volontà, ma stai solo temporeggiando. Se davvero è complicato da subito portarlo a termine con regolarità, cambia compito in modo da scegliere qualcosa di assolutamente gestibile nel quotidiano.
Posso garantire che più si allena la Forza di Volontà in contesti che non ti appartengono e trovi davvero noiosi o frustranti, più essa viene stimolata e cresce. Ma per mantenere un allenamento e sviluppo costante e duraturo, conviene non fare solo compiti troppo scomodi e di variarli dopo un po’ nel tempo. Ricorda che questi esercizi li fai per sviluppare la Forza di Volontà e la Concentrazione e non per altri fini. Il fatto che poi potresti ritrovarti la casa più ordinata o la scrivania dell’ufficio più gestibile, sono effetti collaterali positivi, ma tu lo fai in primis con intento di allenare Forza di Volontà e Concentrazione. Se perdi tale intenzione, nel caso della Forza di Volontà, questa non cresce. Anche per questo motivo è utile variare i compiti e le attività, perché una volta creata abitudine, la Forza di Volontà resta a quel livello per quel compito.
Così come gli esercizi per recuperare l’attenzione su sé stessi, la Concentrazione, anche la Forza di Volontà porterà a beneficio in modo completo. Un beneficio collaterale è lo sviluppo della Capacità di Osservazione, che è in assoluto il dono più grande che ogni individuo può fare a sé stesso.
Avere sviluppato strumenti potenti come la Concentrazione e Forza di Volontà permette di controllare dove la Consapevolezza si sposta nella Mente. Avere il controllo della Consapevolezza significa avere una buona Capacità di Osservazione del mondo, degli eventi, avere empatia con le persone, comprendere, intuire. Controllare la Consapevolezza con una spiccata Capacità di Osservazione, può farti dirigere l’Energia dove tu desideri essa vada ed indirizzarla finalmente dove poter perseguire i tuoi obiettivi di vita, uno dopo l’altro. Capire se quelli sono davvero i tuoi obiettivi e perseguire il tuo scopo in questa vita. Se dunque questi possono essere i benefici, perché non provare?
Articolo di Fabio Bucca
Fonte: fisicaquantistica.it
Fabio Bucca
Pratico la Meditazione Saivite da qualche tempo ormai. Una pratica utile a comprendere gli strumenti fondamentali per bilanciare la propria vita sfruttando la focalizzazione e concentrazione, una incrollabile forza di volontà ed un utilizzo saggio della propria energia.
Negli incontri che organizzo, ci si immerge in una pratica che può davvero mostrarti il mondo in altra forma. Entrare a conoscere senza sosta sé stessi, aumentare la propria consapevolezza e accrescere la capacità di osservazione, è un regalo che ognuno ha il dovere di fare alla propria anima. Solo vibrando alla giusta frequenza si può cercare di raggiungere la massima autorealizzazione.
Fabio Bucca, fabiobucca1981@gmail.com
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