Malessere Esistenziale
di Carla Parola
È importante leggere questo messaggio molto rilassati. Quello che viene letto deve andare a “Colpire” l’Energia e non la vostra mente.
Non sforzatevi di analizzare tutto ciò che leggete in senso logico, ma assorbitelo, fatelo penetrare in Voi, perché ciò che viene offerto è nutrimento per l’Energia, ovvero la parte più Alta che è in Voi.
Parliamo del malessere esistenziale. In misura più o meno grande tocca quasi tutti: sono pochi, direi pochissimi quelli che riescono a vivere in armonia con loro stessi, senza lasciarsi permeare dagli insulti che arrivano dall’esterno in modo continuativo, ma soprattutto sono pochi quelli che riescono a vivere la vita con senso di relatività.
Il nostro voler vivere tutto come assoluto ci porta in uno stato di disarmonia: oggi è assoluto un problema, domani è assoluto un altro (mentre quello di ieri diventa relativo) e così via. È un modo di vivere stancante per la personalità, per l’energia e per le nostre cellule. Questo malessere spesso e volentieri noi lo attribuiamo all’esterno: siamo convinti che potremmo vivere sereni, tranquilli, armoniosi, felici ma… ci sono gli altri, le cause esterne, sempre qualcosa che ci impedisce di raggiungere la nostra tranquillità interiore. Non è così.
Dobbiamo veramente aderire a noi stessi ed avere molto, molto, ma molto chiaro lo scopo della nostra vita, che altro non è se non quello di fare delle esperienze per migliorare noi stessi (e non gli altri) al servizio dell’evoluzione. Se questo scopo non è chiaro, allora per noi sarà naturale aderire al malessere.
La convinzione che da soli potremmo trovare l’armonia interiore è giusta – perché in noi esiste la capacità di aderire all’universo ed essere di conseguenza armoniosi – ma è solo nel vivere e nel confrontarci con gli altri che possiamo raggiungere questo scopo. Cerchiamo di non dare la colpa agli altri, e soprattutto non parliamo di colpe ma di esperienze che dobbiamo fare, che la vita ci chiama a fare, che ci attiriamo per migliorare noi stessi.
Possiamo però migliorarci soltanto quando ci siamo capiti, quando abbiamo fatto chiarezza ed accettato tutte le parti di noi, anche quelle più buie e recondite. Il malessere è uno stato pericoloso se prolungato nel tempo, mentre può essere una benedizione se riusciamo a prenderlo in tempo, se capiamo quello che ci vuole indicare.
Riuscire ad invertire la polarità, e quindi non vivere la parte negativa del nostro essere, ma puntare sulla parte migliore con forza e con coraggio, impegnandoci per tirar fuori quello che di buono e giusto c’è in noi, porta al superamento del malessere. Arriveremo allora perfino a benedirlo, perché ci ha segnalato che il nostro modo di vivere non era né giusto né produttivo, ma che ci stavamo facendo del male da soli.
Tutte le esperienze della vita servono: è sbagliato classificarle come errori; guardiamole sempre come esperienze che ci devono insegnare, impegnandoci affinché ci segnino in positivo per non ripetere gli stessi meccanismi e gli stessi modi di fare che ci hanno portato a soffrire. Il malessere ha proprio questo scopo: segnalarci che non siamo sulla giusta via, che nei nostri pensieri e modi di agire c’è qualcosa che non va.
Non facciamo le vittime: non incolpiamo gli altri, ma con grande determinazione aderiamo a noi stessi, alla parte più alta, più bella e più giusta che è in noi. Sarà questa parte che ci toglierà dai problemi, che ci farà risplendere, che ci donerà il benessere invece che il malessere. Questa parte molto spesso viene da noi avvertita ma tendiamo a soffocarla, perché la personalità ci impedisce di perdonare, di andare oltre, di sorvolare.
È la personalità che ci spinge ad avere sempre ragione, a schierarci a favore o contro qualcuno o qualcosa, ed è sempre la personalità che ci porta grossi problemi. Se facciamo un salto di qualità e ci impegniamo per vivere privilegiando l’energia, se ci poniamo come esseri energetici aderenti al cosmo, vedremo la nostra vita cambiare. Non ci saranno più ripicche, rivalse, delusioni, e non ci aspetteremo forse più nulla dagli altri.
Questo non è sbagliato, perché impareremo ad osservare gli altri senza stimolarli affinché ci diano quello che vogliamo da loro. Osservare gli altri è diverso dal pretendere che siano come vogliamo noi. Non saremo delusi se hanno un comportamento non confacente a ciò che ci aspettiamo, ma arriveremo a prenderne semplicemente atto.
Troppo spesso pensiamo che gli altri agiscano contro di noi: il vittimismo è parte del malessere ed è forse la parte principale. È la personalità che si sente offesa, svilita, e vede come insulto tutto ciò che le arriva dagli altri. Troppo spesso però sbagliamo a giudicare, perché gli altri – come del resto noi – fanno ciò che sono in grado di fare, in base a come sono fatti, e molto spesso le loro intenzioni nei nostri confronti non sono malvagie: esprimono semplicemente loro stessi.
Noi però non lo accettiamo, non riusciamo ad osservare ma pretendiamo che gli altri aderiscano alle nostre esigenze. Ciò crea ulteriore malessere. Cerchiamo piuttosto la leggerezza, la verità che è in noi: ognuno ha la propria verità, il proprio sentire, ed è questo sentire che va privilegiato, è questo sentire che deve portarci verso l’armonia.
Non è importante che sia sempre condiviso dagli altri: possono accettarlo, capirlo oppure no, ma noi non dobbiamo abdicare al nostro sentire, che è la voce della nostra energia, la voce della nostra parte profonda, il nostro istinto che sa perché siamo sulla Terra e conosce le nostre intenzioni più intime.
Lasciamoci andare, cerchiamo di vederci alla luce dell’energia, di vivere come esseri energetici; mettiamo a tacere la personalità, facciamo gesti grandiosi di perdono, di accettazione, di condivisione e ricordiamoci che non lo facciamo per gli altri ma per noi stessi. Questo ci darà un grandissimo benessere.
Il benessere bisogna volerlo, perseguirlo: non dobbiamo mai dimenticare che la propensione dell’energia è quella all’armonia ed alla felicità. Superiamo quindi tutte le pastoie, le diatribe che la personalità mette in moto e aderiamo solo e semplicemente a noi stessi.
Articolo di Carla Parola
Fonte: https://www.carlaparola.com/malessere-esistenziale-2/
Commenti
Malessere Esistenziale — Nessun commento