Non Occuparti dei Desideri Personali
“La sola cosa che s’interpone tra voi e Colui che adorate è la gioia di quanto possedete e il rimpianto di quanto non possedete, l’unica cosa che vi separa dalla beatitudine è questa biasimevole qualità.”
In questa frase tratta da “Lettere d’un maestro sufi” viene chiaramente espresso ciò che ci allontana dal Centro. L’attaccamento per ciò che possediamo e la cupidigia per ciò che non abbiamo ma vorremmo avere, se predominanti nell’anima, sono atteggiamenti che orientano la nostra esistenza verso il basso.
Il desiderare avidamente, il possedere per il solo gusto di avere ed il riconoscere la propria persona in ciò, causano all’uomo maggiori danni di qualsiasi altra disgrazia. Tale malessere è provocato dal fatto che se l’anima non è orientata verso l’Alto non può che trascinare l’esistenza umana verso il soddisfacimento di desideri personali, alimentando così maggiormente il proprio ego: “Voi non potete dunque credere che sia l’esistenza del mondo a farci dimenticare il nostro Signore; ce lo fa dimenticare l’esistenza di noi stessi, del nostro ego. Nient’altro ci vela Iddio eccetto il fatto d’occuparci, non dell’esistenza in sé ma dei nostri desideri.”
Il mondo di oggi afferma che la migliore vita sia quella che assecondi, in ogni momento, i vari vizi che ogni essere umano possiede. La Tradizione afferma categoricamente il contrario, poiché dove c’è manifestazione di hybris (tracotanza, eccesso, insolenza) non può esserci libertà.
Pur leggendo queste parole, e riconoscendo la loro validità, è estremamente difficile interiorizzarle e applicarle nella nostra vita con un atteggiamento che sia di gioiosa disciplina, dove le privazioni che ci si impone non devono essere fini a sé stesse, ma strumenti per addomesticare il più possibile il proprio Io, e permettere che il Sè emerga.
Ma le difficoltà non devono scoraggiare evitando di mettersi alla prova, poiché ogni difficoltà rappresenta in realtà un’opportunità per conoscersi meglio e poter crescere. Uno dei migliori modi per conoscersi veramente è proprio quello di porre la nostra anima in una situazione di sofferenza, vedendo fino a che punto il nostro ego soffre.
Invece di lamentarsi dei problemi che capitano, o che l’uomo stesso si alimenta, cogliamo ogni difficoltà come una sfida, poiché nel modo in cui esse vengono affrontare, indipendentemente dal risultato, possiamo scegliere se essere veramente uomini.
Fonte: https://www.azionetradizionale.com/2024/11/01/non-occuparti-dei-desideri-personali/
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