Perché vanno eliminati criticismo, insinuazioni e maldicenza
di Conny Mendez – a cura del Dr. Mario Rizzi
Dobbiamo avere ben chiaro nella Mente e nel Cuore quale potenza possano avere le forze che possiamo scatenare con criticismo, diffidenza, dubbio, maldicenza, gelosia, sarcasmo o insinuazioni.
Gli effetti principali di questo operare sono due:
1. Quando critichiamo e sparliamo di altre persone, ci leghiamo alla natura inferiore di queste persone con un filo a doppio senso e assorbiamo tutti i loro difetti e le loro debolezze nonché il loro magnetismo del più basso livello. È propio come se aprissimo una porta! Quando si hanno in mente solo i vizi e le colpe di qualcuno, si attirano tutte le entità più basse che si trovano nell’accusato e si fanno proprie. Come è vero anche il contrario.
2. Quando si accusa qualcuno di disonestà, di cattiveria, di furto, ecc., si mettono in moto delle forze che lo portano in quella direzione. Se milioni di persone pensano o sospettano che un tizio è, per esempio, un ladro, prima o poi questa persona sarà costretta a diventarlo. Il valore di una Nazione non potrà quindi elevarsi, se i suoi cittadini non migliorano il loro modo di agire, pensare e parlare.
Certamente queste cose non vi vengono insegnate né a scuola né tanto meno dalla televisione. Sta di fatto che la Parola, una volta uscita dalla bocca non si può più riprendere. Dice Gesù nel Vangelo: “Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato” (Mt 12:36-37).
Pensate a come sono impostati i giornali! Essi riportano sempre e solo tutto ciò che vi è di negativo e disarmonico nel mondo: guerre, violenza, delitti, furti, truffe, scandali, ecc. Parlandone tutti i giorni e facendo convergere milioni di persone su questi pensieri, essi contribuiscono a creare e mantenere in vita questi terribili mostri.
Ecco perché risulta di fondamentale importanza parlare e pensare soltanto a ciò che è armonico e unisce, e non a ciò che è negativo e separa. Pensate cosa potrebbero creare dei giornali che mettessero in risalto le cose buone presenti in ogni persona o movimento; se cercassero di essere dei “tessitori” abituati a cercare la parte positiva in ogni situazione, per usarla poi come “filo d’oro” da intrecciare con altri fili per farne un manto dorato.
Una delle più grandi accuse che viene fatta al Cattolicesimo e alle Religioni Occidentali, è quella di avere sempre pensato l’Uomo come un essere malvagio e peccatore, sempre sul punto di meritare l’Inferno. Una visione, questa, che ha creato un’orribile pensiero di gruppo, generando così tutte le tristi conseguenze che conosciamo: fanatismo, inquisizione, guerre, massacri, torture, ecc.
Dobbiamo rimediare agli errori accumulati
Pensate se invece il Cristianesimo avesse seguito veramente l’insegnamento del Cristo, e avesse considerato l’Uomo come un Essere di Luce e di Amore in cammino verso il Padre. Pensate a quale civiltà avrebbe dato Vita questo concetto se fosse stato apprezzato, insegnato e coltivato. Questo è ciò che dovremmo fare tutti noi. Tutti coloro che sono venuti a conoscenza di queste cose, hanno infatti la grande responsabilità di porvi rimedio.
Questo è il compito per il quale ci siamo incarnati in questo preciso momento storico. Sta a noi utilizzare i nostri pensieri e le nostre parole per scoprire e accentuare tutto ciò che è positivo nelle persone e nella situazione mondiale, in modo da richiamare il pianeta alla Vita.
Certo sarebbe molto utile se noi riuscissimo ad osservare tutto ciò che accade in modo distaccato, impersonale e imparziale. Non dobbiamo perciò avere alcun timore di parlare troppo bene o troppo in positivo, perché dobbiamo rimediare a tutti i malanni che sono stati fatti nel passato e l’unico modo possibile per farlo è quello di parlare bene di tutto e di tutti!
Il Decreto
Cos’è un decreto? Un decreto, è un’affermazione che viene fatta a voce abbastanza alta da essere udita da chi lo emette. Viene fatto allo scopo di affermare una Verità e negare ciò che appare come male ma in realtà non lo è. Il decreto è la forma più potente tra tutte quelle conosciute per rivolgersi a Dio. È un comando, che un figlio o figlia di Dio emette nel nome del suo Cristo interiore, affinché il volere del Padre si manifesti sulla Terra così come si manifesta nei Cieli. È il mezzo con cui il Regno di Dio diviene una realtà, “qui e ora”, tramite il potere della “parola parlata”.
Il Potere delle Parole
Ogni volta che pronunciamo un’affermazione, firmiamo un decreto che farà apparire qualcosa in noi o nel mondo esterno. Gesù stesso sottolineò l’importanza di un giusto parlare e disse due cose che nessuno ha mai considerato nella loro importanza. Una di esse è: “Poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato” (Mt 12:37), intendendo non tanto il giudizio degli altri ma la legge che considera la “parola parlata” come una grande potenza creativa. Il secondo riferimento è: “Non è quello che entra dalla bocca che contamina l’uomo, ma quello che ne esce; perché tutto quello che esce dalla sua bocca procede dal cuore” (Mt 15:11). Dove con “cuore” intendeva la sede delle emozioni e delle passioni.
Il Maestro insegnava le importanti leggi della Metafisica, i suoi ascoltatori, però, non erano sufficientemente maturi per comprenderlo. Questo è il motivo per cui in varie situazioni precisò di avere ancora molte cose da dire che non sarebbero state comprese, precisò anche: “Chi ha orecchie per intendere intenda” (Lc 8:8).
Ti propongo, quindi, di porre attenzione a tutti i decreti che emetti durante la giornata. Provo a ricordarteli, te ne propongo qualcuno per farti capire che cosa intendo: “Gli affari vanno malissimo”, “Le cose stanno andando molto male”, “La gioventù è persa”, “Il traffico è impossibile”, “Il Governo è ladro”, “Non si trova lavoro”, “Il mondo è una giungla”, “Non lasciare l’automobile in strada perché te la ruberanno”, “Gli imbroglioni si incontrano dappertutto”, “Ho paura di uscire”, “Stai attento che ti farai investire”, “Va a finire che lo rompi”, “Sono proprio sfortunato”, “Non posso mangiarlo, sono sicuro che mi farà male”, “Io ho una pessima memoria”, “Soffro sovente di una terribile emicrania”, “Ho il nervo sciatico che mi fa molto male”, “Questa è davvero una disgrazia”, “Stammi lontano che mi attacchi il raffreddore”.
Se analizzi questi decreti, e hai compreso quanto grande sia la loro potenza, allora le cose spiacevoli non ti sorprenderanno più; saprai infatti riconoscerle come il risultato di un decreto che hai emesso tu stesso. Hai dato un ordine ed è stato eseguito. Adesso ricorda, e non dimenticarlo mai più, che ogni parola pronunciata può essere un decreto positivo o negativo. Se è positivo si manifesterà con cose belle e piacevoli, se è negativo si manifesterà con cose brutte e dispiaceri.
Ricorda anche che quando affermi qualcosa di negativo contro qualcuno (ovvero emetti un decreto), è come se tu stessi condannando te stesso: ti ritorna indietro. Se invece affermerai cose buone e positive allora arriveranno a te la bontà e la comprensione dagli altri.
E quando ti succede qualcosa di spiacevole, di negativo, non dire: “Però, io non stavo pensando né temendo che questo mi accadesse!” Abbi la sincerità e l’umiltà di esaminarti con calma e scoprirai che in qualche occasione ti sarai espresso male nei confronti di qualcuno o del tuo destino. In qualche momento, puoi aver espresso una convinzione, magari assai vecchia o un modo di dire abitudinario che hai sentito ripetere chissà quante volte. Le frasi del tipo: “Nel governo sono tutti ladri” o “Oggi la scuola non vale più nulla”, possono darti una chiara idea di quello che intendo.
È ovvio che qualora ti ritrovi a ripetere qualcosa di questo tipo devi immediatamente riprometterti di non farlo mai più. Ricorda anche che ciò che rende più incisiva la registrazione di un pensiero nel Subconscio, è il sentimento che lo accompagna. Il Maestro Gesù, che non impiegò mai parole superflue, lo espresse molto bene dicendo: “Quello che esce dalla bocca procede dal cuore” (Mt 15:11). Il cuore, infatti, è da sempre stato considerato come la sede delle emozioni e dei sentimenti.
La prima emozione negativa che abbiamo provato è stata certamente la paura. I primi a farcela provare furono i nostri genitori e dopo di loro gli insegnanti di religione. Quando proviamo paura, il nostro cuore accelera, diciamo infatti “ho il cuore in gola”. La paura è un’emozione molto forte e negativa; di paura si può anche morire. Ebbene, se vorrai fare un’attenta analisi troverai che la paura è presente in tutte le convinzioni negative citate in precedenza. Ogni volta che ti ritrovi a dire una frase negativa, soffermati un attimo, e cerca di scoprire a quale tipo di convinzione, tra quelle nascoste nel tuo subconscio, quella frase si collega. Spesso scoprirai che il sentimento preponderante è proprio la paura.
San Paolo disse: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm. 12:2), perciò attacca ognuna di queste convinzioni, cancellale, negandole e riconoscendole come false e menzognere, quindi afferma la Verità. Questo è l’unico modo d’agire se non desideri continuare a portarle con te per tutta la vita.
Dopo poco tempo che usi questa pratica, noterai che ti esprimerai in un altro modo, che il tuo modo di pensare sarà notevolmente cambiato. Tu e la tua vita vi sarete trasformati attraverso il rinnovamento della mente. Allora, quando ti capiterà di trovarti con altre persone, ti renderai perfettamente conto delle loro convinzioni, perché ne vedrai il riflesso in tutto quello che affermano e in ciò che accade nella loro vita.
Qualora ti dovesse capitare di ascoltare le miserie di un ammalato o qualcuno ti fa un discorso negativo, non confermare mai a voce alta ciò che loro dicono, afferma invece mentalmente: “non accetto questa cosa, né per me, né per lui”. Non c’è bisogno che tu glielo dica, è meglio che non divulghi le Verità se non sei sicura che chi ti ascolta è in grado di comprendere pienamente; in caso contrario rischi soltanto di essere deriso o disprezzato. Ricorda l’ammonimento di Gesù: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi” (Mt 7:6).
Elaborazione a cura del Dr. Mario Rizzi
Tratto da: “Metafisica – 4 in 1” – Vol. 1 di Conny Mendez
Fonte: www.viveremeglio.org